I Proceedings of the National Academy of Sciences anticipano on line una ricerca sull’olfatto che sta suscitando vivaci discussioni, come da quindici anni a questa parte
ANNO INTERNAZIONALE DELLA CHIMICA – Luca Turin, un bio-fisico con una passione per i profumi di cui scrive insieme alla moglie recensioni irriverenti, aveva pubblicato nel 1996 una teoria sul funzionamento dei recettori dell’olfatto, secondo la quale non distinguono le molecole odorose dalla forma, ma dalle vibrazioni dei loro atomi. In base a un modello derivato dalla fisica quantistica, Luca Turin ha anche calcolato l’impatto olfattivo di nuove molecole, per sostituire odoranti tossici usati dall’industria chimica.
Sui PNAS pubblica con Efthimios Skoulakis et al. dell’Alexander Fleming Biomedical Sciences Research Center a Vari, in Grecia, i risultati di esperimenti svolti sulla Drosophila melanogaster. I ricercatori hanno immesso a turno dei moscerini, a volte condizionati da un lieve elettroshock, in un “labirinto” a T. Al bivio, potevano scegliere se svoltare verso una molecola di acetofenone contenente un atomo di idrogeno e verso una identica, ma con deuterio, più “pesante” dell’idrogeno e quindi dalle vibrazioni più lente. Doveva esserci una differenza nel profumo captato dalle loro antenne, perché sceglievano sistematicamente di svoltare verso quella all’idrogeno.
Per i fisici che avevano confermato il modello teorico di Luca Turin, è un altro punto segnato a suo vantaggio. I neuroscienziati obiettano che se fosse valido, gli esseri umani dovrebbero distinguere tra un profumo al deuterio e uno all’idrogeno ma finora non ne sembrano capaci. Luca riconosce che non abbiamo il naso fino del moscerino, ma non vede per quale motivo il meccanismo non sarebbe uguale in altri animali. Dal punto di vista evolutivo e genetico, avrebbe senso perché nel nostro genoma si sono identificati geni “spenti” omologhi a quelli dell’olfatto attivi in specie dal fiuto potente, e nostre parenti assai più strette della Drosophila.
Dichiarazione di conflitto d’interesse: Luca è un amico, forse un po’ troppo spiritoso per il suo bene però con pubblicazioni scientifiche più che dignitose. E il suo The Secret of Scent è il testo di chimica, fisica e biologia più spassoso che mi sia capitato negli ultimi 25 anni.