CRONACA

I cinesi: tanti ma meno di quanto si pensasse

Sono i risultati del censimento 2010 appena pubblicati che informano sullo stato demografico del paese più popoloso del mondo: il tasso di crescita è diminuito rispetto al decennio precedente ma la popolazione cambia più rapidamente.

NOTIZIE – La popolazione residente nella Repubblica Popolare Cinese è cresciuta del 5,8% nel decennio 2001-2010 passando da 1,27 miliardi di persone a 1,34. Nel decennio precedente la crescita era stata dell’11,7%.

È cambiata molto la distribuzione della popolazione nelle diverse fasce di età. I ragazzi sotto i 14 anni sono solo il 16,6% rispetto al 22,9% del precedente censimento. Mentre gli over 60 hanno superato il 13%, circa il 3% in più rispetto al 2000.

Anche il tasso di natalità è basso: e questo potrebbe modificare la politica del figlio unico mantenuta per più di tre decenni.

Di questo passo, la Cina potrebbe essere superata dall’India nel giro di qualche anno: secondo le previsioni dell’Ufficio demografico degli Stati Uniti, l’India che oggi dichaira una popolazione di 1,21 miliardi di persone, sorpasserebbe la Cina nel 2025.

Ovviamente questi cambiamenti avranno degli enormi impatto sociali: meno giovani  e persone in età da lavoro e più anziani potrebbero causare gravi scompensi.

La popolazione tende a spostarsi a vivere nelle città e soprattutto nelle zone orientali del paese dove lo sviluppo economico è maggiormente pronunciato. Così i cinesi che vivono in centri urbani sono oggi il 49,7% rispetto al 36,2% di dieci anni fa, e le zone meno sviluppate come Sichuan, Gansu e Shaanxi hanno registrato i minimi di residenti. Mentre Shangai da sola ospita 23 milioni di persone, corrispondenti all’1,7% del totale.

Per quanto riguarda l’istruzione le cose sono molto migliorate: la gente che vive in città è più propensa ad andare all’università e oggi i laureati sono 119,6 milioi, il doppio rispetto a dieci anni fa. Anche il tasso di alfabetizzazione è cresiuto, e ha raggiunto il 95,9%.

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