Sostenitori del sostenibile
AMBIENTE - Capita a volte che il dibattito nasca in modo inatteso. È il caso del recente articolo intitolato “Beato te, contadino”, nel quale si descrive un’iniziativa inglese che mira a stimolare l’interesse del pubblico nei confronti dell’agricoltura locale e stagionale.
Anche se né l’articolo né i promotori dell’iniziativa indicano questi due fattori come unici elementi a favore di una produzione eco-compatibile, alcuni lettori hanno messo in discussione la loro efficacia. Perché mai privilegiare dei prodotti stagionali e dalla filiera corta? È un dubbio legittimo, e così ci siamo rivolti a degli esperti.
Lo abbiamo chiesto a Stefano Benedettelli, del Dipartimento delle Scienze delle Produzioni Vegetali del Suolo e dell'Ambiente Agroforestale dell’Università di Firenze, che precisa: “Non è criticabile il concetto della filiera corta a km 0, bisogna solo che ci sia un più efficiente sistema di trasporti e commercializzazione (consorzi di agricoltori che ritirano il prodotto, lo analizzano, lo controllano e poi lo distribuiscono). Inoltre disporre di produzioni ottenute in zona, permette di avere merce fresca e raccolta al momento della maturazione, non prima, fornendo un alimento più ricco di vitamine e qualitativamente migliore”.