CRONACA – Un nuovo studio publicato su The Astronomical Journal (qui trovate il paper su Arxiv) mette in dubbio le attuali ipotesi sul luogo natale dell’unica stella che sappiamo avere vita che ruota intorno a sè, il Sole.
La gran parte delle stelle nasce in raggruppamenti (cluster) e il Sole secondo gli astronomi non avrebbe fatto eccezione. Anche la nostra stella infatti si sarebbe formata probabilmente in una nursery stellare come tante altre, per poi migrare altrove. Il luogo candidato che finora è sembrato più probabile è M67, a un cluster stellare a circa 3.000 anni luce da qui. Le stelle che compongono M67 hanno un età e una composizione chimica simile alla nostra stella e per questo ha attirato l’attenzione degli astronomi.
Secondo Bárbara Pichardo dell’Università Nazionale Autonoma del Messico e colleghi (sparsi fra Messico, Stati Uniti, Italia e Germania) quest’ipotesi condivisa è probabilmente sbagliata. Usando delle simulazioni al computer il gruppo di ricerca ha “tirato indietro” le lancette dell’orologio galattico, fino al momento in cui il Sole e M67 si sarebbero trovate vicine. Dopo aver provato ben 350 possibili traiettorie che il Sole e M67 potrebbero aver percorso per raggiungere le loro posizioni attuali, i ricercatori hanno concluso che è improbabile che il Sole sia stato espulso da M67. Secondo i calcoli l’unico modo in cui M67 potrebbe aver “sparato” fuori il Sole, sarebbe stato lanciandolo a una velocità talmente grande da disgregarlo.
La nostra stessa esistenza, sotengono Pichardo e colleghi è la prova che il Sole non non è nato in M67.
Crediti immagine: NASA/SDO (AIA)