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Agricoltori per caso

RICERCA – Gli uccelli giardinieri (Famiglia Ptilonorhynchidae) sono da sempre famosi per gli straordinari pergolati che costruiscono con estrema fantasia e geometria per attrarre le femmine. Nel corso degli anni, questa loro abilità è stata sotto l’occhio attento dei ricercatori di tutto il mondo che hanno scoperto aspetti sempre più singolari del loro comportamento sessuale: straordinario è il caso del grande giardiniere grigio (Ptilonorhynchus nuchalis), che con la perfetta architettura del suo pergolato e la disposizione dei sassi secondo un preciso ordine costringe le femmine a visitare la propria arena sessuale da una prospettiva distorta che lo rende più grosso, quindi più sessualmente attraente.

Altre specie, invece, utilizzano fiori e semi allo scopo di conquistare le potenziali partner riproduttive, selezionandoli accuratamente per forma e per colore. Oggi, emerge come questa attenta selezione possa influenzare non solo le chances di accoppiamento dei maschi, ma anche il successo riproduttivo delle piante predilette dai giardinieri. Dalle pagine della rivista Current Biology, un gruppo di ricercatori ha infatti documentato come la presenza degli uccelli giardinieri della specie Ptilonorhynchus (Chlamydera) maculata favorisca la germinazione delle piante di Solanum ellipticum, i cui frutti sono utilizzati nei display sessuali.

In pratica, gli uccelli selezionano i frutti con determinate caratteristiche, utili per poter essere scelti dalle femmine, che vengono scartati non appena iniziano a seccarsi. I frutti vengono così dispersi nelle vicinanze dei pergolati e hanno maggiori probabilità di germinare nei luoghi dove sono stati accumulati, in quanto sono aree sgombre da alta vegetazione, quindi migliori per lo sviluppo data la ridotta competizione per la luce, l’acqua e i nutrienti. Mediante questa continua selezione dei frutti più colorati/attraenti, i maschi si comportano dunque come degli agricoltori, sebbene inconsapevoli, in quanto favoriscono le piante con determinate caratteristiche. A dimostrazione che un processo di ‘selezione artificiale’ è in atto, lo studio mostra come le piante di Solanum ellipticum nei pressi delle arene degli uccelli abbiano frutti marcatamente più colorati di quelle che si trovano casualmente disperse nell’ambiente.

Oltre alle piante, questo comportamento favorisce anche gli uccelli giardinieri, dato che negli anni successivi (i maschi possono occupare lo stesso nido anche per 10 anni consecutivi) possono trovare facilmente, e vicino a casa, i frutti preferiti sia da loro stessi che dalle femmine. Siamo quindi di fronte ad un perfetto caso di mutualismo.

Altro che semplici giardinieri, questi uccelli sono da considerarsi dei veri e propri agricoltori… Cambio di nome in vista?

 

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Andrea Romano
Biologo e giornalista scientifico, lavora come ecologo all'Università degli Studi di Milano, dove studia il comportamento animale. Scrive di animali, natura ed evoluzione anche su Le Scienze e Focus D&R. Dal 2008, è caporedattore di Pikaia - portale dell'evoluzione