IL PARCO DELLE BUFALE

Comunicare l’antiscienza, lectio magistralis

IL PARCO DELLE BUFALE – All’inizio del mese, compariva a Chicago un cartellone pubblicitario dello Heartland Institute per promuovere la sua conferenza del 21-23 maggio contro le ricerche sul clima. Era il primo di una serie che comprendeva tra gli altri Osama Bin Laden, Fidel Castro e Charles Manson. Il successo è stato immediato e va crescendo.

Come mai questa scelta? si chiedeva lo Heartland e si rispondeva

Perché quanto detto da questi assassini e pazzi è molto simile a ciò che portavoce delle Nazioni Unite, giornalisti dei media mainstream e politici liberali dicono del riscaldamento globale. Così simile che su un sito web, un quiz vi chiede se riuscite a trovare la differenza tra quello che Ted Kaczynski ha scritto nel suo “manifesto” e Al Gore nel suo libro, La Terra in bilico.

Non c’è traccia di clima nel “manifesto” dell’Unabomber, al suo posto la custode farebbe causa allo Heartland per diffamazione. Il comunicato, inviato anche ai giornalisti mainstream, precisava con tatto che

Ovviamente non tutti gli allarmisti del riscaldamento globale sono assassini e tiranni.

L’annunciato cartellone dilettava media vecchi e nuovi: ClimatecroksLucia Graves (altre parodie), Washington PostGuardianMedia Matters ecc. Di certo gli sponsor ne erano entusiasti quanto Joe Bast, il presidente dello Heartland? Macché. L’ammirazione sguaiata dei media lo turbava:

Per contribuire a un vero dibattito sul clima, lo Heartland ha speso milioni di dollari (sic) e in cambio di 200 dollari per un giorno di affissione digitale, gli allarmisti climatici ci hanno presi a male parole e sottoposti al discredito più incivile che possiate immaginare…

Fedeli di lunga data raggiungevano assassini, terroristi, tiranni e lo pugnalavano alle spalle, scriveva Joe Bast

sappiamo che il cartellone ha irritato e deluso molti dei nostri amici e sostenitori

e prometteva di riprovarci:

Non chiediamo scusa per questa pubblicità e continueremo a sperimentare modi per comunicare il messaggio “realistico” (virgolette nell’originale, ndr) sul clima.

La custode indice una colletta

Da allora prosegue l’esodo di finanziatori ed “esperti”di clima. Joe Bast ha provato a trattenere questi ultimi con un’accorata lettera aperta

agli amici che hanno espresso trepidazione

Li supplica di non schierarsi né con i serial killer né con un “ladro” e “falsario” come Peter Gleick, lo scienziato che a febbraio si era finto del consiglio di amministrazione per farsi andare documenti compromettenti e, stando allo Heartland, li aveva falsificati prima di distribuirli alla stampa. Nel momento del bisogno, gli esperti devono restare al lato di

chi cerca la verità e l’onestà…  mentre, dall’altro lato, i media mainstream continuano a promuovere dementi, compresi Michael Mann e Bill McKibben

due dementi promossi anche da Oggi Scienza. Supplica vana. Lunedì sorso a Chicago la conferenza Heartland s’è aperta senza sfarzo né esperti e con metà degli sponsor abituali. Per fortuna, i produttori locali di carbone hanno versato un generoso contributo all’ultimo minuto poiché

in generale, il messaggio dello Heartland Institute è qualcosa che l’Illinois Coal Association appoggia.

Altrimenti i relatori rimasti al fianco del presidente avrebbero dovuto rinunciare al cachet e pagarsi viaggio, vitto e alloggio.

Per migliorare il bilancio del 2012, lo Heartland contava su un risarcimento milionario nella causa per danni alla propria immagine intentata a Peter Gleick. Purtroppo, stando a un articolo del Guardian (finora ben informato), da un’indagine del Pacific Institute, di cui Peter Gleick era direttore e si era dimesso in febbraio, risulta che tutti i documenti sono autentici. Se è così, la campagna di raccolta fondi Fakegate lanciata dallo Heartland a febbraio rischia di costargli parecchio. (1)

Al vostro buon cuore.

(1) Negli Stati Uniti per ora, usare il nome altrui in un indirizzo email è un’infrazione: se la custode vi scrive come lady.gaga @ gmail, vi chiede documenti riservati e glieli mandate, rischia una multa. L’usurpazione di identità è un reato solo in caso di (tentata) frode, estorsione ecc. In compenso accusare qualcuno di essere un falsario sapendo che non è vero e per procurarsi finanziamenti è sempre un reato.

Credito immagine: Heartland Institute, 2012

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