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Un’app per il sogno perfetto

COSTUME E SOCIETÀ - Cambiare il mondo? Si può fare. O, almeno, se ne possono cambiare i sogni. È quello che promette lo psicologo e performer britannico Richard Wiseman, che ha appena lanciato dal suo blog uno studio di massa per scoprire se si possono davvero pilotare i sogni. Il fatto è che Wiseman nei mesi scorsi ha partecipato allo sviluppo di Dream:ON, un'app per iPhone che, secondo le intenzioni, dovrebbe monitorare il sonno notturno e, soprattutto, indirizzare l'attività onirica

Sumatra: allarme rientrato

CRONACA - Buone notizie: il Pacific Tsunami Warning Centre ha fatto rientrare l'allerta lanciato qualche ora fa a seguito della scossa di magnitudine 8.6 al largo di Sumatra (e la successiva scossa di 8.2 qualche ora dopo). Le onde registrate sono all'incirca quelle del post precedente e non hanno superato il metro di altezza. Meno male. Qui trovate l'ultimo messaggio diffuso.

Scossa a Sumatra: dati sull’onda

CRONACA - il Pacific Tsumani Warning Centre diramai dati sull'effettiva onda di tsunamic he dunque è avvenuta. pe rora si sa poco sulla sua distruttività Le letture al livello dle mare indicano che si è generato uno tsunami. Potrebbe essere già stato distruttivo lungo alcune coste Queste le zone che hanno riportato il dato: GAUGE LOCATION LAT LON TIME AMPL PER ------------------- ----- ------ ----- --------------- ----- DART 23401 8.9N 88.5E 0956Z 0.03M / 0.1FT 06MIN MEULABOH ID 4.1N 96.1E 0950Z 0.27M / 0.9FT 14MIN SABANG ID 5.8N 95.3E 0956Z 0.31M / 1.0FT 08MIN (LAT - latitudine (N-Nord, S-Sud) LON - Longitudine (E-Est, W-Ovest) TIME – ora di misurazione (Z = UTC) AMPL – ampiezza dell'onda in relazione al livello del mare; PER - periodo di tempo fra un’onda e la successiva).

Aggiornamento su Sumatra

CRONACA - Al momento non si hanno notizie dell'arrivo di un'onda di tsunami. Intanto il Pacific Tsumani Warning Centre dirama un comunicato che dice (fra le altre cose): Terremoti di questa entità hanno il potenziale per generare un'onda di tsunami diffusa e distruttiva che può colpire le coste di tutto il bacino dell'oceano Indiano. COMUNQUE - non è noto al momento che si sia generato uno tsunami. Questo allarme nasce solo sulla base di valutazioni dell'evento sismico. Le autorità nella regione dovrebbero mettere in atto azioni appropriate per risponedere alla possibilità che avvenga uno tsunami esteso e di forza distruttiva. Stiamo ancora attendendo da parte delle più vicine stazioni a livello del mare la conferma della presenza di un'onda. Qui sotto un elenco degli orari stimati di arrivo dell'onda nelle stazioni all'interno dell'area di allerta. Gli orari reali possono differire da quelli previsti e la prima onda potrebbe non essere quella più grande. Uno tsunami è fatto da una serie di onde e il tempo fra una e l'altra può variare da 5 minuti a un'ora

Scossa sismica vicino a Sumatra, allerta tsunami

CRONACA - Per ora sappiamo solo questo: alle 10.38 italiane (8:38 UTC) c'è stata una forte (molto forte) scossa di terremoto (magnitudine 8.7, coordinate 2.348°N, 93.073°E, vale adire poco a ovest della costa nord dell'Isola di Sumatra, di nuovo vicino ad Aceh). È stato lanciato un allerta tsunami nell'Oceano Indiano dal Pacific Tsunami Warning Centre (qui potete seguire le informazioni in diretta).

La wikificazione di PLoS

POLITICA - Qualche giorno fa, il 29 marzo, la rivista Plos Computational Biology ha iniziato un esperimento. Facciamo una premessa: già da un po' la comunità scientifica sta portando avanti una profonda riflessione sul processo di pubblicazione degli articoli scientifici. Per ora il modello imperante è quello della peer-review (revisione paritaria) classica, che possiamo qui definire "statica". In soldoni: uno scienziato o un gruppo di ricerca "sottomette" un articolo, frutto di una ricerca, a una rivista scientifica, che si preoccupa di individuare un certo numero di revisori (persone esperte nel campo, altri scienziati cioè) che "fanno le pulci " al lavoro, chiedendo eventualmente ulteriori chiarimenti, esperimenti, o arrivando persino a rigettare la ricerca se alla fine della revisione non incontra i criteri stabiliti. Nella versione pù classica del peer-review (doppio cieco) gli autori non conoscono i revisori e i revisori non conoscono gli autori (e non sanno chi sono gli altri revisori).

Ridateci Plutone

CRONACA - Con un golpe, nel 2006 l'Unione astronomica internazionale ha retrocesso Plutone a un "nano trans-nettuniano" di nome 134340 Pluto e i pianeti "normali" del nostro sistema solare son rimasti in otto. Cittadini del sistema Sol I ribellatevi, prima che quelli di HD 10180 si vantino di averci battuti. Sarà un corpo celeste di periferia e dall'orbita eccentrica, però con quattro satelliti 134340 Pluto/Plutone non è nemmeno da buttar via. Relegarlo tra i plutini o plutoidi è stata un'ingiustizia e un autogol. Mikko Tuomi ha appena calcolato che a 24 anni-luce da qui, un Sole ha nove pianeti e tutti degni di questo nome. Fino all'uscita dei suoi dati su Astronomy & Astrophysics, eravamo i detentori del titolo. Nel 2010, i suoi colleghi che usano anch'essi HARPS - per “High Accuracy Radial Velocity Planet Searcher”, uno strumento dell’Osservatorio Meridionale Europeo a La Silla, in Cile – avevano scoperto HD 10180 e identificato 5 pianeti certi, più 2 sospetti tali attorno a quella nana gialla di 4 miliardi e rotti anni (video artistico) nella costellazioncina dell’Idra. Che a rigore dovrebbe chiamarsi Idro.

Nuove ipotesi per la luna a forma di mandorla

CRONACA - Provate a immaginare di avere di fronte a voi un muro di ghiaccio, alto oltre venti chilometri e che si estende a perdita d'occhio fino (e oltre) all'orizzonte. Un panorama mozzafiato del genere lo potete trovare unicamente su Giapeto, la terza (in ordine di grandezza) luna di Saturno. Giapeto è l'unico pianeta noto ad avere una catena montuosa ad anello, una vera e propria linea visibile dallo spazio che lo cinge per ben il 75% della sua circonferenza, esattamente sull'equatore (più di 200 chilometri totali). Gli astronomi si sono spremuti il cervello per trovare una spiegazione di questa struttura davvero singolare, ma non sono ancora arrivati a un accordo. Ora il team di Andrew Dombard, planetologo dell'Università dell'Illinois a Chicago, ha pubblicato sul Journal of Geophysical Research-Planets, una nuova e suggestiva ipotesi, avanzata in base ai risultati di alcune simulazioni.

Bonnaroo sempre più green

AMBIENTE - Un’area naturale di 280 ettari. 80mila allegri campeggiatori. Quattro giorni, 150 eventi tra musica e arte. Sono questi...
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