AMBIENTE – Gli ambienti naturali sono sempre più invasi da sostanze chimiche di origine antropica. Inquinanti e contaminanti vanno spesso ad interferire sulla fisiologia degli organismi in diversi modi, compromettendone le funzioni vitali e minando dunque alla loro sopravvivenza. Ma quali sono gli effetti delle sostanze farmaceutiche liberate nei corsi d’acqua sulle biocenosi naturali?
Un recente studio pubblicato su Science prova a rispondere a questo quesito testando le conseguenze sui pesci del discioglimento nelle acque di comuni farmaci ansiolitici: le benzodiazepine (in particolare, l’Oxazepam, un farmaco usato per il trattamento degli attacchi di panico e di altri disordini legati allo stato ansiogeno).
I risultati mostrano come anche basse concentrazioni di queste sostanze, compatibili con quelle rilasciate nell’ambiente dal normale consumo umano (lo studio ha comunque testato diverse concentrazioni della sostanza), abbiano un profondo effetto su diversi comportamenti dei pesci. Infatti, individui di pesce persico (Perca fluviatilis), specie comune nei fiumi e nei laghi di tutta Europa, esposti alla sostanza d’indagine si mostrano più audaci, manifestando ad esempio un incremento significativo dell’attività motoria e un notevole aumento dell’attività di foraggiamento, rispetto agli individui di controllo. Inoltre, i pesci ‘drogati’ riducono il tempo trascorso in compagnia di conspecifici all’interno dei banchi, comportamento sociale che viene attuato per diluire le probabilità di essere predati. Insomma, i pesci sottoposti ad ansiolitici risultano più tranquilli e meno vigili, esponendosi pertanto maggiormente a possibili attacchi dei predatori.
L’allarme è lanciato, ma ulteriori ricerche sono necessarie per determinare se gli effetti dei farmaci sono visibili anche sugli individui in natura e se potrebbero avere effetti anche a livello di popolazione.
Riferimenti:
T. Brodin, J. Fick, M. Jonsson, J. Klaminder. Dilute Concentrations of a Psychiatric Drug Alter Behavior of Fish from Natural Populations. Science 339: 814-815. DOI: 10.1126/science.1226850
Crediti immagine: Reaperman, Wikimedia Commons