JEKYLL – Una battaglia mediatica a colpi di fantascienza e fantapolitica tra la Casa Bianca, l’Impero Galattico di Star Wars e gli appassionati della saga di George Lucas. A innescare la miccia, lo scorso novembre, è stata una petizione per la costruzione di una Morte Nera, come quella vista nel primo film di Guerre Stellari, una stazione spaziale capace di distruggere interi pianeti. Focolaio del conflitto divampato in rete è stato il portale We the People, una piattaforma messa a disposizione dal Governo americano per le petizioni dei cittadini. Quelle che superano i 25mila voti hanno diritto a una replica ufficiale da parte dello staff del Presidente.
La proposta sulla Morte Nera ha rapidamente raggiunto e superato la soglia di sbarramento, costringendo la Casa Bianca a rispondere. Ne è venuto fuori un piccolo capolavoro di retorica, il cui intento, neanche troppo implicito, era quello di convincere tutti i nerd all’ascolto che la scienza è più figa della fantascienza. In che modo? Celebrando i successi della ricerca americana (soprattutto in campo spaziale, ma non solo), facendo leva sul sentimento patriottico, sfoggiando un’insospettata cultura in materia di spade laser, uso della forza e citazioni erudite di Cavalieri Jedi. Stupisce allora che appena pochi giorni fa Obama si sia reso protagonista di una gaffe macroscopica, confondendo Star Trek con Star Wars: una vera e propria pugnalata alle spalle di tutti quei filologi fantascientifici dei quali si era da poco conquistato il rispetto. Ma questa è un’altra storia…
Come è andata a finire invece con la petizione? La retorica propagandistica della Casa Bianca avrà colpito nel segno, avrà aperto una breccia nel cuore degli appassionati di fantascienza? Nello Storify che segue proviamo a fornire una chiave di lettura della vicenda, ricostruendone i vari passaggi e analizzando le diverse reazioni su quotidiani e riviste online, forum e social network.
Crediti per l’immagine di apertura: shoseph/Flickr