NOTIZIE – Un milione di morti e un milione di emigrati. Questo fu, nel 1852, il bilancio di una spaventosa carestia abbattutasi sull’Irlanda a partire dal 1845: in quei sette anni, l’isola perse tra il 20 e il 25% della popolazione. La causa principale dell’ecatombe fu un fungo che colpì l’alimento su cui era basata la dieta irlandese dell’epoca, la patata, dalla quale un terzo della popolazione era interamente dipendente.
Oggi, un gruppo internazionale di biologi rivela su arXiv (il maggiore archivio online per bozze definitive) che a scatenare la carestia fu un ceppo fino a oggi sconosciuto della peronospora della patata. È la prima volta che vengono decodificati i genomi di un parassita e della sua pianta ospite a partire da campioni secchi conservati in un erbario: attraverso questa metodologia, si potrà ora analizzare come si evolvano i patogeni e come l’attività umana influisca sulla diffusione delle malattie delle piante.
La peronospora ha in un certo senso cambiato il corso della storia: ancora oggi, infatti, la popolazione irlandese non è tornata ai livelli pre-carestia. “Abbiamo finalmente scoperto l’identità esatta del ceppo che ha causato questa piaga”, afferma Hernán Burbano dell’Istituto Max Planck di biologia evolutiva di Tubinga, Germania. Nonostante gli esemplari di piante studiati avessero tra i 120 e i 170 anni, i ricercatori sono riusciti a trovare molti frammenti di Dna intatti.
“Gli erbari sono una fonte ricchissima e ancora poco esplorata, da cui possiamo ricavare una quantità enorme d’informazioni sulla distribuzione storica delle piante e dei loro parassiti, e anche sulla storia dei popoli che coltivavano queste piante”, aggiunge Kentaro Yoshida del Sainsbury Laboratory di Norwich, Regno Unito.
I ricercatori hanno esaminato la diffusione storica del fungo che causò la carestia delle patate, scoprendo che non sarebbe stato un ceppo già noto della peronospora a provocare la carestia, ma un altro, meno recente e mai studiato prima. Secondo Burbano, i due ceppi, per quanto simili, si sarebbero separati qualche anno prima della carestia irlandese.
I biologi hanno confrontato i campioni storici coi ceppi moderni trovati in Europa, Africa e America, e sono riusciti a stimare con grande precisione il momento in cui i vari ceppi di peronospora si sarebbero divisi durante l’evoluzione. Il ceppo scoperto sarebbe emerso agli inizi del 1800, e si sarebbe poi diffuso nel mondo, attraverso il commercio marittimo, nel corso del secolo. Soltanto nel XX secolo, dopo l’introduzione di nuove varietà di patate, questo fungo sarebbe stato sostituito da un altro, quello finora noto, ritenuto in precedenza la causa della carestia.
Per raggiungere questo risultato, è stato necessario decifrare interi genomi di undici campioni storici di peronospora da foglie di patate raccolte nel corso di più di 50 anni e provenienti da tre continenti, conservate negli erbari della Collezione botanica di stato di Monaco di Baviera e nei Kew Gardens di Londra. Grazie alla notevole quantità e qualità del Dna dei campioni, il gruppo ha potuto ricostruire l’intero genoma del fungo e della sua pianta ospite, la patata, nel breve arco di qualche settimana.
I metodi di selezione delle varietà di piante alimentari possono influire sull’evoluzione dei patogeni, e questo studio lo documenta in maniera diretta: una maggiore biodiversità nelle varietà scelte avrebbe potuto, se non impedire, almeno limitare gli effetti della carestia. “Forse il ceppo responsabile si è estinto quando sono state selezionate le prime varietà di patate resistenti al parassita nel XX secolo”, ipotizza Yoshida. “Ciò che è certo è che questa scoperta ci aiuterà a capire le dinamiche dell’emergenza dei patogeni, oltre a portare a una rivalutazione del ruolo degli erbari in biologia evolutiva”.
Crediti seconda immagine: USDAgov, Flickr