FOTOGRAFIA – Tra le tante novità presentate dal MuSe di Trento – il nuovo Museo delle Scienze – desta grande curiosità la serra tropicale (Oggiscienza ne ha parlato qui), una ricostruzione di 600 metri quadri di un habitat proveniente da un luogo esotico e remoto, i Monti Udzungwa della Tanzania centro-meridionale.
La scelta di portare all’ombra delle montagne del Trentino un piccolo angolo di Africa deriva dall’impegno che i ricercatori del museo forniscono ormai da diversi anni per studiare la ricca biodiversità del luogo, e per contribuire a preservare un gioiello prezioso ma delicato.
Io ho avuto la fortuna di visitare le Galapagos africane – come vengono chiamate le foreste degli Udzungwa per via della loro eccezionale varietà di forme di vita e del loro grande isolamento – un paio di anni fa, mentre mi trovavo in Tanzania per un workshop di paleoantropologia.
La visita è stata breve, della durata di due soli giorni, ma vorrei comunque condividere con voi alcune delle immagini che ho scattato durante il mio viaggio: sono solo la punta dell’iceberg di ciò che gli Udzungwa possono offrire, ma sono forse sufficienti per dare un assaggio della bellezza e della ricchezza ecologica del luogo.
Il Parco Nazionale dei monti Udzungwa è uno dei principali hotspot di biodiversità del pianeta. La metà delle specie africane (tra gli altri: elefanti, leoni e leopardi) vive nelle foreste tropicali che ricoprono i rilievi, e molte sono endemiche, cioè esistono esclusivamente laggiù, grazie al loro lungo isolamento. Tra queste figurano persino cinque specie di primati, due delle quali (colobo rosso dell’Iringa e cercocebo del fiume Sanje) sono mostrate nella galleria fotografica. Gli altri scatti illustrano le dolci silhouette degli Udzungwa, le impetuose cascate e il mondo vegetale, oltre a un sorprendente microcosmo formato da un caleidoscopio di insetti e invertebrati.
Galleria fotografica: Fabio Perelli