IL PARCO DELLE BUFALE

Fusione calda e fredda

800px-Alcator_C-Mod_Tokamak_InteriorIL PARCO DELLE BUFALE – Il tema della fusione fredda suscita nei commentatori pensieri ricorrenti che vengono esternati al personale del Parco, insieme al sospetto che sia pagato per dubitare delle prestazioni di certi bollitori pronti per il mercato.

La ricerca sulla fusione fredda è iniziata con l’esperimento di Fleishmann e Pons del 1989.

Il personale pensa che:

– la prima ricerca sia stata pubblicata da Paneth e Peters nel 1926, che l’hanno ritrattata dopo pochi mesi perché avevano sbagliato le misure;

– nel 1927, l’Electrolux svedese ha richiesto il brevetto per un reattore a fusione fredda, tuttora in attesa di essere messo in commercio.

Non esistono ancora in commercio reattori a fusione fredda, è vero, ma nemmeno per la fusione calda che noi italiani abbiamo finanziato con miliardi di euro. Variante: con le tasse sulla bolletta della luce.

Il personale ha imparato a scuola che:

– la prima ricerca sulla fusione calda (nelle stelle) è stata pubblicata da Arthur Eddington nel 1926;

– da allora ha generato nuove conoscenze in astronomia, astrofisica e sopratutto in fisica dei plasmi. A loro volta queste hanno generato bombe, strumenti scientifici, materiali e tecnologie per l’industria e la medicina, e da decenni svariati prodotti.

– dl 2007 al 2013, l’Italia ha contribuito al progetto ITER con 360 milioni di euro e in cambio ha ottenuto 600 milioni in commesse per l’industria high-tech e fondi di ricerca, l’investimento più redditizio mai realizzato con i soldi dei contribuenti. Detto questo, il personale trova che ITER sia un programma basato su criteri più politico-diplomatici che scientifici, e che sia meno rilevante per l’Italia che per i paesi che ne derivano anche sistemi di sicurezza per centrali e armamenti nucleari.

Chi dice di dubitare delle prestazioni dei reattori a fusione fredda prossimamente sul mercato dal 1992 è pagato per difendere gli interessi dei produttori di petrolio, gas, energia nucleare, eolica, solare da biomasse, inceneritori ecc.

Il personale riceve infatti 500 5.000 euro per ogni ogni bufala sulla fusione fredda mentre, per una su qualche pseudo-medicina, la stessa cifra viene diluita 10100 volte.

Crediti immagine: il tokamak Alcator del MIT, Mike Garrett, Wikimedia Commons

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