SCOPERTE – Finora sapevamo che anche le galassie invecchiano: nel farlo passano da un colore blu, tipico di una galassia ricca di gas e quindi capace di formare stelle giovani, a un colore rosso. L’evoluzione di tale processo però non era mai stata osservata.
Sembra che a fotografare per la prima volta la metamorfosi di una galassia ci sia riuscito VLT, il più grande telescopio che dal Cile osserva il cielo nel visibile. Mentre puntava su ESO 137-001, una galassia a spirale che si trova a 200 milioni di anni luce dalla terra nella costellazione del Triangolo Australe, il telescopio ha assistito al suo scontro con l’ammasso ricco di galassie del Regolo. Il passaggio a grande velocità di ESO 137-001 all’interno dell’ammasso, ha privato la galassia blu di gran parte dei suoi gas, generando uno strascico di polveri e materiali gassosi simile a quello che provocherebbe un vento forte abbatutosi su un cumulo di sabbia.
Il merito di questa formidabile osservazione va a un gruppo di ricercatori associati al Centro di Astronomia Extragalattica (ESO), che guardando verso ESO 137-001 con lo strumento Multi Unit Spectroscopic Explorer (MUSE) associato a VLT, sono stati in grado di raccogliere una grande quantità di dati (90 mila spettri per ogni osservazione effettuata), che hanno permesso di ricostruire una mappa dettagliata dei movimenti e dei mutamenti della galassia durante lo scontro con l’ammasso del Regolo. Il MUSE infatti ha permesso ai ricercatori di scattare molto più che una semplice fotografia: lo spettrografo consente di associare a ogni pixel dell’inquadratura uno spettro di colori, coprendo in modo contemporaneo un ampio range di lunghezze d’onda della luce. Basta un’ora di osservazione per ottenere un’immagine ad alta risoluzione, che mostra la distribuzione e il moto dei gas.
I dati raccolti, che sono stati pubblicati il 10 novembre scorso sul Monthly Notices of the Royal Astronomical Society, hanno evidenziato come la causa di questo furto di gas vada attribuita ai gas di gran lunga più caldi che costituiscono il materiale interstellare di Regolo. Per il principio fisico del “Colpo d’Ariete”, cioè un’onda di pressione che può verificarsi sia in materiali allo stato liquido che gassoso, i gas caldi dell’ammasso di Regolo hanno spazzato via i gas più freddi di ESO 137-001, soprattutto a partire dalle nuvole gassose più esterne, quelle che sono sia meno concentrate sia meno trattenute dalla forza di gravità, che si indebolisce alla periferia della galassia. Quello che resta del gas di ESO 137-001 è una coda brillante lunga 200 mila anni luce, che via via si mescola e si disperde all’interno del materiale interstellare di Regolo, ma che continua a ricordare la sua galassia di origine conservando il suo moto rotatorio almeno per un po’.
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Crediti immagine: NASA/ESA