Primavera, allergie e vaccini
Cosa si può fare contro le allergie? Ecco quello che ci ha raccontato Francesca Larese, allergologa all’Ospedale Maggiore di Trieste
LA VOCE DEL MASTER – Con l’arrivo della primavera i soggetti allergici rivivono di anno in anno lo stesso tormento. Esistono molti modi per contenere il problema, ma il vaccino si è dimostrato essere la soluzione più efficace. Per conoscerlo meglio ne abbiamo parlato con la dottoressa Francesca Larese, allergologa all’Ospedale Maggiore di Trieste, che ci ha dato alcune informazioni in merito, riassunte qui di seguito, dopo l’animazione:
Cos’è l’immunoterapia
Il vaccino contro l’allergia è una forma di trattamento detta immunoterapia. L’immunoterapia consiste nella somministrazione al soggetto di dosi crescenti di allergene, fino a raggiungere la dose massima tollerata, detta di mantenimento. In questo modo il sistema immunitario sviluppa una tolleranza agli allergeni, quindi i sintomi allergici diminuiscono.
Per questi motivi il vaccino per l’allergia è considerato l’unico trattamento capace di agire non solo sui sintomi dell’allergia, ma direttamente sulle cause.
L’immunoterapia è stata per lunghi anni somministrata per via iniettiva, ma fin da subito si sono cercate vie di somministrazione alternative. La via sublinguale si è dimostrata di particolare maneggevolezza, di facile assunzione e non dolorosa, è stata perciò ampiamente utilizzata per trattare la rinite allergica causata dai pollini e dagli acari della polvere.
L’età minima in cui iniziare la vaccinazione per l’allergia non è al momento definita, anche se la maggior parte degli studi ha preso in considerazione bambini al di sopra dei 5-6 anni di età.
Somministrazione
L’immunoterapia sublinguale è attualmente disponibile in commercio sotto forma di compresse, gocce o flaconcini monodose. A differenza della sottocutanea, è autogestita dal paziente che la può assumere a casa propria. Solitamente si somministra a digiuno, mettendo la dose di vaccino sotto la lingua, tenendola per due minuti e poi deglutendola o in alternativa sputandola.
La durata del trattamento è stabilita sulla base dell’esperienza clinica, ma in genere è compresa tra 3 e 5 anni. Se dopo due anni non si osserva alcun beneficio è opportuno sospendere. Dopo alcuni anni di terapia alcune persone non hanno più alcun problema anche quando l’immunoterapia viene interrotta. Altre, invece, devono proseguire con la fase di mantenimento per tenere i sintomi sotto controllo.
Indicazioni terapeutiche
L’immunoterapia non è indicata in caso di sensibilizzazioni allergiche asintomatiche, in caso di sintomi lievi, in caso di asma bronchiale, in caso di concomitanti malattie dell’apparato immunitario o altre malattie sistemiche in atto o in situazioni psicologiche e sociali nelle quali non è possibile un appropriato monitoraggio.
Conclusioni
Per concludere, abbiamo visto come l’immunoterapia sia ad oggi l’unica terapia in grado di curare l’allergia. Tuttavia è da sottolineare che l’autogestione della terapia non significa che il paziente possa smettere di essere seguito regolarmente fino a raggiungere i risultati migliori.
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