Rientri e partenze spaziali
La nostra Samantha ha stabilito un nuovo record europeo di permanenza spaziale, e si prepara al rientro. Intanto sulla Terra c'è chi fa le valigie per la ISS
MULTIMEDIA – Dopo i problemi legati al lancio del cargo Progress M-27M che hanno posticipato il rientro sulla Terra di Samantha Cristoforetti, adesso è ufficiale: l’astronauta italiana tornerà sul nostro Pianeta l’11 giugno. A confermare il rientro è il capo dell’agenzia spaziale russa, Igor Komarov. Questo ritardo ha permesso a Samantha di stabilire un nuovo record: dal 4 giugno l’astronauta italiana vanta la più lunga permanenza nello spazio in una sola missione per un astronauta europeo.
E mentre la missione Futura volge al termine, l’astronauta Andreas Mogensen, il primo di nazionalità danese, si prepara per una missione lampo sulla Stazione Spaziale Internazionale.
Se generalmente le missioni sulla ISS durano 6-12 mesi, quella di Mogensen lo vedrà impegnato per soli 10 giorni. Insolita, ma fondamentale. Infatti questa missione è un’opportunità per sperimentare nuove tecnologie e per consegnare velocemente i risultati degli esperimenti ai colleghi sulla Terra. Mogensen quindi sarà impegnato dal primo settembre, data prevista per il lancio, per un breve ma intenso soggiorno a bordo della ISS dove lo attenderanno una ventina di esperimenti da seguire.
Intanto, per prepararsi alla partenza, l’astronauta danese si allena (qui il video) con MARES, Muscle Atrophy Research and Exercise System, uno strumento capace di valutare la forza di alcuni muscoli del corpo.
Poi, dal Centro Astronauti Europeo di Colonia in Germania Andreas Mogensen viaggia a St. Etienne in Francia per mettere insieme il puzzle degli esperimenti da portare avanti sulla ISS. Qui un team di scienziati sottopone l’astronauta a una sorta di scannerizzazione delle ossa per studiarne la variazione di densità durante un viaggio spaziale, anche se di breve durata.
Fotografato, scannerizzato e alla fine centrifugato. A Star City, l’astronauta danese completa (qui il video) un altro step del suo allenamento: la centrifuga a 4 e 8 g per simulare uno dei rientri possibili della Soyuz, quello balistico.
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