#FoodPeople, riflessioni sul cibo
Al Museo della Scienza e della Tecnologia di Milano si scopre il co-curating
LA VOCE DEL MASTER – Quali scoperte scientifiche e tecnologiche hanno cambiato il nostro modo di mangiare? Come il settore agroalimentare si è evoluto durante gli ultimi 100 anni? Queste e altre domande sono state affrontate al Museo della Scienza e della Tecnologia “Leonardo da Vinci” di Milano, dove è in mostra – fino alle fine dell’anno – #FoodPeople.
Più di 700 metri quadri di esposizione dedicati al cibo, raccontato attraverso vari settori – industria, laboratori, fino alle nostre tavole – e da diversi personaggi – dalle casalinghe degli anni ’50 agli agricoltori di oggi. Ad accompagnare virtualmente i visitatori, sono i protagonisti – famosi e non – della storia del cibo.
Non a caso il nome scelto è #FoodPeople, a indicare il connubio tra cibo e persone, messo in scena lungo un percorso fatto di scoperte rivoluzionarie – come quelle di Nazareno Strampelli e Louis Pasteur – alternate all’esposizione di oggetti e strumenti di epoche diverse – come la storica trattrice Cassani del 1927.
La mostra si snoda in due percorsi. Il primo comprende le innovazioni tecnologiche del settore agroalimentare e le nostre abitudini a tavola di ieri e di oggi. Inoltre, accanto al racconto delle scoperte e delle saggezze popolari, il visitatore può mettere alla prova le proprie conoscenze sulla conservazione degli alimenti o sulla crescita di una pianta.
Il secondo percorso è, invece, dedicato agli scenari futuri del cibo, dove a essere messo in mostra è un vero e proprio dibattito tra pubblico ed esperti, costruito raccogliendo le opinioni e le riflessioni da entrambe le parti. Per plasmare il confronto, lo staff del museo ha messo in atto il co-curating, ovvero ha coinvolto il pubblico già durante la creazione della mostra. Questa nuova pratica partecipativa fonda le basi della progettazione museale sulla condivisione degli obiettivi e dei contenuti con il pubblico già prima dell’apertura dell’esposizione.
Nel caso di #FoodPeople, sono stati chiamati a esprimere le proprie riflessioni sul cibo un gruppo di cittadini – tra cui anche stranieri – mentre a una classe di studenti è stato chiesto di documentare le proprie abitudini alimentari.
Infine, per le famiglie o per chiunque abbia voglia di dare uno sguardo al cibo dalla lente del microscopio, il museo mette a disposizione tre laboratori interattivi dedicati ad Alimentazione, Biotecnologie e Genetica.
Nel video, il contributo dei cittadini spiegato dal curatore della mostra Luca Iozzia:
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