Uovo oggi o gallina domani? Lo decidono i geni
Non sono solo carattere ed esperienza a farci preferire una piccola ricompensa subito a una migliore in futuro.
SCOPERTE – Il delay discounting (o temporal discounting) è il termine tecnico usato per definire quando, tra l’uovo oggi e la gallina domani, scegliamo l’uovo. Una ricompensa più piccola ma immediata, rinunciando a una più interessante ma per la quale bisogna aspettare.
Questo tipo di impulsività non riguarda solamente gli umani, anzi (ve lo dice anche Zerocalcare), coinvolge tutte quelle specie che non pianificano il futuro. Se avete sempre pensato che l’impazienza in questo senso fosse una questione caratteriale o altro, un nuovo studio guidato da Andrey Anokhin della Washington University School suggerisce che le radici vadano cercate nella genetica. Ovvero, preferire l’uovo oggi è qualcosa che si eredita. E che può avere notevoli influenze sulla nostra vita di tutti i giorni, lavoro e salute compresi.
Tutti vorremmo una buona forma fisica e un corpo in salute, ma questo richiede tempo ed esercizio. Al contrario quella fetta di torta ipercalorica richiede poco sforzo, giusto allungare la forchetta. Ed ecco che il delay discounting – e il principio del poco ma subito – entrano a gamba tesa nella quotidianità.
Su un campione di 602 gemelli, Anokhin e i colleghi hanno osservato che il delay discounting tende ad attenuarsi una volta superati i 18 anni, quando si diventa più propensi ad aspettare per ricompense maggiori (o si è più pazienti o capaci di trattenersi). Ma al di là dell’età, come emerge dalle ricerche preliminari appena presentate, circa metà della variabilità tra le varie persone dipende dai geni. Per esempio quelli che codificano per enzimi responsabili della sintesi della serotonina (il neurotrasmettitore “del buon umore”) e i recettori ai quali si lega nel nostro cervello.
È assolutamente troppo presto per fare speculazioni ardite su possibili trattamenti per le dipendenze e altri disordini che coinvolgono la scelta impulsiva – la serotonina è coinvolta in numerosi disturbi, da quello ossessivo compulsivo all’ansia, e alcune sostanze stupefacenti ne inibiscono l’assorbimento – ma resta molto interessante l’idea di approfondire questa scoperta e comprendere meglio l’associazione tra il delay discounting e i geni legati a questo neurotrasmettitore. Lo stesso ADHD, il disturbo da deficit di attenzione/iperattività è caratterizzato dall’impulsività, ma “sarebbe molto prematuro collegare le nostre prime speculazioni ad applicazioni cliniche”, conferma Anokhin in un comunicato, dopo aver presentato la scoperta al meeting annuale dell’American College of Neuropsychopharmacology.
Lo studio di questa associazione è una branca della ricerca in via di esplorazione: allo stesso meeting anche altri scienziati hanno presentato ai colleghi i loro “lavori incorso”. Abraham Palmer e James MacKillop, per esempio, stanno investigando i potenziali geni coinvolti nel delay discounting grazie a ulteriori analisi del DNA e su un campione ben più ampio, 25 000 persone.
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