Una selezione di specie in onore di Linneo
Il 10 gennaio 1778 moriva Carlo Linneo, padre della tassonomia: botanico, medico e naturalista, è a lui che dobbiamo la nomenclatura binomiale. Per l'occasione, ecco alcune delle specie più intriganti scoperte nel 2017
ANIMALI – Se gli scienziati di tutto il mondo possono confrontare le proprie conoscenze su piante e animali e organismi di ogni tipo senza – o quasi – rischio di fraintendimenti, lo devono in gran parte a Linneo. Medico, botanico e naturalista, Carl Nilsson Linnaeus (Råshult, Svezia, 1707) è considerato il padre della tassonomia, ovvero di quella branca della scienza che ci permette di identificare, classificare e distinguere le specie, dal più piccolo microrganismo fino all’enorme balenottera azzurra, passando per funghi e piante, queste ultime la sua prima passione, trasmessa dal padre Nils.
A soli cinque anni Linneo aveva già il suo piccolo giardino, una palestra in cui far crescere quell’abilità che l’avrebbe portato a insegnare botanica all’Università di Uppsala, a divenire un influente scienziato e professore e a dare un nome a oltre 12 000 specie diverse. Il sistema da lui coniato è la nomenclatura binomiale descritta nelle sue opere Species plantarum e Sistema naturae; ogni specie ha un nome scientifico costituito dal genere di appartenenza (con l’iniziale maiuscola) e uno specifico nome di specie (con l’iniziale minuscola), entrambi in latino.
Il 10 gennaio cade l’anniversario della sua morte, avvenuta nel 1778, e oggi lo celebriamo con una selezione di alcune delle specie scoperte nel corso del 2017.
Di formichiere nano sembrava essercene solo uno, Cyclopes didactylus (in foto) ma nel 2017 si è scoperto che le specie sono addirittura sette. Sono animaletti notturni lunghi circa 50 centimetri e vivono tra le chiome degli alberi attraverso il Sudamerica e l’America Centrale. Come dice il nome, si nutrono soprattutto di formiche. Questi mammiferi sono anche piuttosto elusivi e i ricercatori che hanno descritto le sei nuove specie, guidati dalla biologa Flávia Miranda, ci hanno messo dieci anni per trovare e catturare il primo esemplare per descriverlo.
Synalpheus pinkfloydi
Questo gambero pistolero deve il suo nome ai gusti musicali del suo scopritore Sammy de Grave dell’Oxford University Museum of Natural History, ma anche all’enorme chela rosa che brandisce e “schiocca” per stordire le sue prede grazie al rumore che produce (oltre 200 decibel). È capace di emettere un suono così forte da uccidere i pesci più piccoli ed è stato scoperto a Panama.
Porpax verrucosa
Dai monti Cardamomi, in Cambogia, è spuntata una nuova specie di orchidea. È Porpax verrucosa, una pianta epifita – cresce su altre piante servendosene come sostegno – che fiorisce a novembre e vive su tronchi morti e coperti di muschio. È la prima specie di Porpax endemica dell’Indocina, e la sua scoperta ha dell’affascinante: il suo scopritore André Schuiteman dei Royal Botanical Gardens di Richmond l’ha descritta a partire da una manciata di esemplari, trovati su un unico tronco d’albero. A darle il nome sono state le strutture allargate, simili a verruche, presenti su petali e sepali.
Ratto gigante di Vangunu
Nel 2015, sull’isola di Vangunu, è stato abbattuto un albero di nove metri. Ma a schiantarsi non è stato solo il tronco: a terra è caduto anche un enorme ratto, una nuova specie mai descritta dagli scienziati ma nota da tempo agli abitanti delle isole Salomone. Con il suo chilogrammo di peso per una quarantina di centimetri, questo roditore è ben più grosso dei ratti di città ai quali siamo abituati e affonda i suoi possenti incisivi anche nelle noci di cocco.
Barbatula, il primo pesce di caverna d’Europa
Colore pallido, piccoli occhi curvati verso l’interno, lunghi barbigli e ampie narici. Questo cobide trovato in una caverna in Germania è il primo pesce di caverna mai individuato in Europa. È geneticamente separato dal suo “cugino” che vive in superficie, il cobide barbatello, e vive in una popolazione giovane, di circa 20 000 anni, e isolata. In tutti i sensi, visto che nella sua caverna sono entrati appena 30 subacquei.
26 nuove specie di microrane Stumpffia
Nel 2017, in Madagascar, il genere Stumpffia è lievitato del 286% con la scoperta di 26 nuove specie di microrane, che si sono aggiunte alle 14 note. Sono tra i più piccoli tetrapodi del pianeta e studiarle è per questo molto difficile: a prima vista sembrano uguali, ma grazie a genetica, morfologia e acustica si arriva a distinguerle. Tra gli scopritori ci sono anche dei ricercatori italiani, come Franco Andreone del Museo di storia naturale di Torino e Angelica Crottini dell’Università di Porto, in Portogallo.
Insetto stecco di Lowe
Anche noto come “aragosta degli alberi”, l’insetto stecco di Lowe (Dryococelus australis) non è stato descritto di recente ma ri-scoperto, il che gli fa meritare un posto tra i protagonisti animali del 2017. Nel 1918 la biodiversità dell’isola di Lowe in Australia, dove viveva, è stata messa alla prova da un naufragio, che vi ha portato non solo un gruppo di marinai ma i passeggeri indesiderati che vivevano con loro sulla barca: ratti. Arrivati al 1983 l’insetto stecco di Lowe è stato dichiarato estinto insieme ad altre 12 specie di insetti e cinque di uccelli, ma l’anno scorso gli scienziati hanno descritto il suo ritrovamento su un’altra isola lì vicina, chiamata Piramide di Ball.
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