Le piante di Mancuso si arrampicano sul Galileo 2018
«And the winner is…Stefano!». Va a Stefano Mancuso, docente all'Università di Firenze e autore di Plant Revolution, il Premio Letterario Galileo 2018
ATTUALITÀ – Potremmo scomodare Sofia Loren per raccontare il vincitore del Premio Letterario Galileo 2018. Un grande scienziato e un grande divulgatore, come fu già lo scorso anno: Stefano Mancuso, professore all’Università di Firenze e direttore del Laboratorio internazionale di neurobiologia vegetale. L’autore di Plant Revolution ha mostrato la sua gioia al momento del conferimento del premio: «Grazie ai trentasette studenti che mi hanno fatto vincere, vi bacerei tutti… come Benigni!».
Anche quest’anno il premio è stato ad appannaggio di un uomo, come è accaduto (quasi incessantemente) nelle undici edizioni passate. A partire dal 2007 lo scettro è andato a nove uomini, due coppie formate da uomini e una sola coppia formata da un uomo e una donna.
A completare il podio sono state due donne: Anna Meldolesi, medaglia d’argento, e Gabriella Greison, medaglia di bronzo. Quest’anno la rosa dei finalisti era equilibrata, con due donne (Gabriella Greison e Anna Meldolesi), una coppia mista (Piero Martin e Alessandra Viola) e due uomini (Marco Malvaldi e Stefano Mancuso), ma la tendenza non si è invertita e per vedere una vincitrice bisognerà ancora aspettare.
Tante novità, poca suspense
Parecchie le novità del Premio Letterario Galileo 2018 rispetto alle edizioni passate: la collocazione, la presidenza di giuria e la giuria degli studenti. A differenza degli anni scorsi, gli eventi di presentazione e premiazione sono rientrati nel programma del Galileo festival, un festival dell’innovazione che si tiene dal 2006 ed è diretto dal giornalista del Corriere della Sera Massimo Sideri.
A presiedere la giuria di qualità, invece, è stata per la prima volta una donna, l’astrofisica Sandra Savaglio, una delle scienziate più influenti del mondo e oggi ricercatrice al dipartimento di fisica dell’Università della Calabria. «Non ascoltate gli adulti, perché vi possono tarpare le ali e bloccare l’energia che vi consente di fare tutto» ha detto la presidente durante la cerimonia di premiazione, che ha aggiunto: «Imparate a essere critici quando qualcuno vi dà delle informazioni e partite sempre dal presupposto che ciò che trovate in Rete è falso e quindi va controllato».
La giuria di studenti, poi, ha visto partecipare i ragazzi di quarta superiore di Padova e Rovigo, oltre a cento studenti universitari provenienti da tutta Italia.
Con il Premio Letterario Galileo 2018 è poi cambiata la modalità di presentazione delle opere al pubblico: nel pomeriggio e nella serata di giovedì 17 maggio, il pubblico ha potuto scoprire da vicino le diverse opere nel Centro culturale San Gaetano.
Diversa, infine, la location della finale, che si è spostata dal Palazzo della Ragione all’aula magna di Palazzo Bo, sede dell’università di Padova. L’evento è stato condotto dalla giornalista della Rai Eva Giovannini, che ha ben condotto senza però riuscire a trasmettere grande emozione nel pubblico.
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