Dieta detox per sopravvivere nella Terra dei fuochi
Gli "antichi grani mediterranei", si apprende da un convegno dell'Ordine dei Biologi Italiani, curano le intossicazioni da metalli pesanti.
IL PARCO DELLE BUFALE – Grazie a un comunicato ANSA, il Paese ha saputo di una scoperta sottovalutata dalla stampa nazionale. Per tutelare la salute gli abitanti della Terra dei fuochi non servono la repressione dell’illegalità, la bonifica dei terreni inquinati e nemmeno un monitoraggio sanitario. Il rapporto Sentieri, l’Operazione Verità, la Task Force Pandora? Puri sprechi.
Serve una dieta a base di “grani antichi mediterranei e germogli”, frumento escluso.
Sono le conclusioni di un convegno-corso per biologi operatori della salute, con tanto di crediti ECM, organizzato a Caserta da Vincenzo D’Anna, il senatore di ALA-Scelta Civica e presidente dell’Ordine Nazionale dei Biologi, famoso per affermare che nei vaccini “c’è la fetenzia” che causa innumerevoli malattie.
Fra i relatori torreggiavano due medici locali e il sedicente candidato al Nobel per la medicina Giulio Tarro, noto per ripetere che il bilancio dei vaccini “è tragico“, per comprarsi articoli in cui scrive il contrario da editori spennapolli, e sopratutto per aver creduto alle virtù antitumorali dell’urina di capra, detta “siero Bonifacio“.
Secondo il senatore D’Anna, l’intossicazione da metalli pesanti si combatte con “il grano autoctono, ricco di selenio, che disattiva sostanze tossiche come il mercurio e le fa espellere attraverso le feci.”
Scoperta epocale
Dai tempi di Minamata si sapeva che il selenio (la selenite sopratutto) può limitare le conseguenze del metilmercurio, non che ne provocasse l’espulsione sotto forma di mercurio.
Come altre piante, il grano antico o moderno bioaccumula metalli pesanti presenti nell’ambiente. Salvo patologia pregressa o avvelenamento acuto, si legge tuttora sui manuali, il fegato li converte in sostanze eliminate con la bile o dai reni.
Al momento i reni risultano ancora collegati alla vescica. Le vie dell’eliminazione secondo D’Anna sono altrettanto misteriose di quelle del Signore.
Non è misteriosa invece la dieta inventata dall’oncologo e/o biologo nutrizionista Armando D’Orta e dal medico ricercatore Andrea Del Buono, del centro Artoi locale. Oggetto di un esperimento svolto in una puntata di Le Iene nel marzo 2015, comprende “riso integrale, grano saraceno, orzo, farro”. I “risultati incredibili” ottenuti dai due medici sono in attesa di pubblicazione dal loro fornitore abituale. Si tratta di
un sistema oncostabilizzante e immunoprottettivo.
Due proprietà terapeutiche dovute al fatto che il grano antico “realmente” mediterraneo e i suoi germogli sono alimenti a
bassi fattori di crescita
Crescita di che cosa, non viene precisato. Vanno accompagnati con un “estratto di frutta e verdura”, ricco di
fitocomplessi (vitamine), minerali e cellule staminali vegetali (germogli)
esistenti solo nell’estratto. Le staminali, a basso fattore di crescita malgrado la loro funzione nelle sementi germogliate, sopravvivono ai processi di conservazione.
Quella dieta è un “vero e proprio elisir di lunga vita”, sottolinea D’Orta, come migliaia di altre condite o meno con farmaci diuretici e dimagranti, carciofo omeopatico, argento colloidale, integratori di fitocomplessi e clisteri depurativi.
Va detto inoltre che due litri al giorno di acqua alcalinizzata, dinamizzata, elettromagnetizzata, bio-energetizzata o quantizzata in vari modi sono altrettanto disintossicanti, oncostabilizzanti e immunoprotettivi.
Le compresse da incollarsi sulla pianta dei piedi o i sacchetti da mettere nel pediluvio sono ancora più efficaci. La disintossicazione si vede a occhio nudo insieme ai benefici: la pianta dei piedi e il pediluvio diventano dello stesso colore del mercurio eliminato “attraverso le feci”.
Leggi anche: Rifiorisce il commercio dell’acqua alcalina; Terapia dietetica del vampirismo
Pubblicato con licenza Creative Commons Attribuzione-Non opere derivate 2.5 Italia.