Dipendenza da sesso: una sintassi neuroscientifica
Mentre l'OMS classificava il sesso compulsivo tra le malattie mentali, il prof. Frogley ne spiegava le cause spirituali e neurologiche.
IL PARCO DELLE BUFALE – I media hanno riferito di recente che l’11° Classifica internazionale delle malattie pubblicata dall’Organizzazione mondiale della sanità (OMS) un mese fa include la “dipendenza da sesso” nei disturbi mentali.
Non era la classifica dell’OMS a considerare il sesso una dipendenza, ma un saggio sulla sintassi dei peccati “carnali” e “sensuali” uscito negli stessi giorni. L’autore è Craig Frogley, medico chiropratico, professore alla Brigham Young University di Salt Lake City ed eminenza intellettuale della Chiesa dei Santi dell’Ultimo Giorno.
Il saggio deve parecchio a Paolo in Romani 8,9.11-13 sulla carne e lo spirito ed esegesi successive, ma con abbondanti citazioni del Libro dei Mormoni e dei suoi interpreti. La parte scientifica spiega il meccanismo biochimico innescato da Satana che, non avendo un corpo, cerca di infiltrarsi in quello dei credenti per impadronirsi del loro spirito.
Il demonio ostruisce e distrugge i recettori per la dopamina e per l’ossitocina, il presunto “ormone dell’amore“, nel cervello dei ragazzini e ne modifica così la “fisiologia spirituale”. Se non resistono alla tentazione, bramano dosi sempre più elevate dei neurotrasmettitori e non smettono più di peccare vita natural durante. Neppure il matrimonio li può salvare.
Diventano dipendenti dal sesso
tra quelli che cominciano a frequentarsi a dodici anni, il 97% diventa sessualmente attivo prima del matrimonio
dalla droga, dall’alcol e dal cibo, dolce sopratutto, l’obesità essendo una “dipendenza naturale” come il sesso:
In bibliografia, il prof. Frogley rimanda solo a testi religiosi, nessuno dei quali sembra riguardare i rapporti pre-matrimoniali dei ragazzini.
Nella tav. 1, l’articolo di James Cantor et al. sul J. Psych. Res. 2007 correla un deficit di materia bianca in una piccola area del cervello alla pedofilia di maschi adulti e ipotizza che questa “disconnessione” potrebbe esserne la causa. Quello di Nicola Pannaciulli et al. su Neuroimage correla un deficit di materia grigia all’obesità, ma sottolinea che “le alterazioni” possono precedere l’aumento di peso oppure esserne la conseguenza.
Con questa illustrazione invece, il prof. Frogley mostra la devastazione causata dalla dipendenza satanica da cibo, cocaina e alcol nell’area tegmentale ventrale:
Prima di rinunciare ai gelati, la custode del Parco ha cercato la fonte dei tre pannelli e, per fortuna, ha visto che sono tratti da una figura del National Institute of Drug Abuse statunitense, spesso abusata anch’essa da chi vende “integratori dell’umore”. A monte del Photoshop terroristico, mostra un calo dei recettori della dopamina in chi abusa di anfetamina, cocaina e alcol.
Alla sintassi del peccato, annuncia il prof. Frogley seguirà quella del pentimento che la custode risparmierà ai lettori.
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