Europee 2019, i programmi dei partiti tra energie rinnovabili e innovazione
Tutti i partiti propongono incentivi per le energie rinnovabili. In campo di innovazione, si parla molto di digitalizzazione della burocrazia ma sono quasi dimenticati intelligenze artificiali, auto a guida autonoma e spazio.
Le elezioni europee del 26 maggio 2019 si avvicinano e i partiti hanno presentato i loro programmi. La maggior parte dei 18 partiti che si presenteranno al voto si lascia andare a semplici slogan o pochi punti per descrivere le proprie intenzioni, senza però specificare cosa realmente intende fare in campo di energia, mentre le politiche energetiche svolgono un ruolo chiave nei partiti “verdi” ed ecologisti. Partendo dal concetto di innovazione in campo politico come processi di digitalizzazione, politiche nella gestione dei big data e della privacy, progetti di mobilità sostenibile, di investimenti in infrastrutture per la diffusione di internet e della tecnologia affinché sia a portata di tutti, ma anche dell’impiego di intelligenze artificiali e auto a guida autonoma, la chiarezza è poca.
Quasi tutti i partiti sottolineano l’importanza di una digitalizzazione della burocrazia, ma sono poche e nebulose le informazioni sull’approccio che l’Unione europea dovrebbe avere nella diffusione dell’intelligenza artificiale, dei big data e dell’open access, a parte per il Partito Pirata che ne approfondisce le tematiche in modo concreto.
I trasporti devono essere “green”, con incentivi alle auto elettriche e all’utilizzo della bici, ma pochissimi parlano delle auto a guida autonoma o del programma spaziale europeo. Quasi tutti i partiti sembrano poi aver dimenticato gli OGM, a parte M5s e La Sinistra, che si oppongono al loro utilizzo strenuamente – ne abbiamo parlato qui -.
MOVIMENTO 5 STELLE
Il Movimento 5 stelle ha presentato un programma in cui dedica a energia e innovazione diversi punti, seppur non specificando quali sono le misure concrete che vuole attuare. Per quanto riguarda le politiche energetiche, propone di mettere la “salute dei cittadini al primo posto con le energie rinnovabili”: “Il futuro è rinnovabile: stop a fonti fossili, trivelle e inceneritori, Noi siamo per l’efficienza energetica e le energie rinnovabili, per la mobilità sostenibile, per il trasporto merci su ferro, per il trasporto pubblico alimentato da fonti sostenibili”. M5s si fa dunque sostenitore delle imprese che investono in green economy, chiedendo l’inserimento di “un “fattore sociale” nella normativa dei requisiti di capitale e diamo incentivi alle imprese che non inquinano. Più lavoro con l’economia circolare”.
Per quanto riguarda l’innovazione, parla di una “Europa che guardi al futuro”, con l’obiettivo di maggiori investimenti sia in ricerca che in tecnologie emergenti: “Creiamo un’infrastruttura Blockchain sperimentale europea per la fornitura di servizi pubblici comuni. Potenziamo i fondi europei per ricerca e innovazione a sostegno delle nostre imprese”. Incentivi sono proposti anche per le startup e le piccole e medie imprese (PMI): “La BEI finanzi PMI, startup, ricerca, innovazione, economia digitale ed efficienza energetica che sono essenziali per la ripresa economica”.
Tanta innovazione, ma un no assoluto agli OGM, ritenuti insieme ai pesticidi un pericolo per la salute. Nessun riferimento invece alle auto elettriche e alla mobilità, se non una fugace voce di maggiori investimenti alle infrastrutture nella sezione che parla di “Investimenti pubblici fuori dai vincoli di bilancio”. Dimenticati proprio da M5s, che sostiene di aver fatto di internet uno strumento di democrazia, proposte in campo di big data e privacy.
LEGA NORD
Difficile stabilire quale sia il pensiero della Lega Nord sulle politiche energetiche e sull’innovazione. Nessun programma al 16 maggio è stato presentato, se non video sul profilo Facebook del leader Matteo Salvini in cui si parla di energia solo come costi delle bollette da abbattere. Per trovare un riferimento alla politica energetica bisogna scorrere lontano nel profilo Facebook del vicepremier, arrivando a un post del 16 luglio 2017 in cui la Lega si dice favorevole alle rinnovabili “ma piccolo è bello, no ai monopoli energetici”. Un post in cui dedicava un hashtag a Paolo Arata, indagato per corruzione nell’ambito di una inchiesta che riguarda incentivi sulle energie rinnovabili.
Se invece si va a caccia di innovazione, intesa anche come investimenti in startup, sistemi di trasporto e mobilità o ancora auto elettriche, di nuovo le informazioni sono assai poche, ma più recenti. Un post di Salvini del 24 agosto 2018 parla di startup, proponendo una aliquota unica per la flat tax, in cui si propone una tassazione al 5% per le startup “estesa fino a 100mila euro di ricavi, esentandole da spesometro, studi di settore e indici di affidabilità”.
Il 9 dicembre 2018 Salvini torna a parlare di tasse, in cui si attacca la fatturazione elettronica ritenuta un danno per gli imprenditori, piuttosto che uno strumento di lotta all’evasione fiscale. Il leader della Lega Nord nello stesso post si diceva anche contrario alla tassazione dell’auto, proponendo invece incentivi per le auto elettriche.
PARTITO DEMOCRATICO
Il programma del Partito democratico (PD) lancia un “piano straordinario di investimenti per la transizione ecologica e la coesione sociale lavoro, innovazione, sostenibilità”, per investire in energie rinnovabili, infrastrutture materiali e immateriali. Il partito propone un modello di mercato interno che “colga le opportunità della rivoluzione digitale”, mostrandosi aperto all’innovazione e chiedendo nuove regole “per accompagnare la digitalizzazione della società europea”.
Per quanto riguarda la politica energetica, il PD rilancia l’obiettivo dell’azzeramento delle emissioni di carbonio. Un pacchetto clima-energia che ha come obiettivo il dimezzamento delle emissioni entro il 2030 il raggiungimento dia zero emissioni nette entro il 2050, quantificando in 290 miliardi l’anno di investimenti la spesa europea necessaria alla “completa decarbonizzazione del sistema energetico europeo”.
Seppur non ci siano riferimenti chiari al concetto di smart city e smart land, che invece erano presenti nel programma delle elezioni politiche 2018, per le europee si propone una “nuova visione ecosostenibile per le città a le aree metropolitane, in particolare per le periferie”, con la proposta di stanziamento di fondi di coesione e di almeno 5 miliardi di euro per le aree urbane e i piccoli comuni “che soffrono lo spopolamento e la perdita di servizi essenziali”. Nessun riferimento esplicito invece alle auto elettriche, alle intelligenze artificiali o alla gestione dei big data.
FORZA ITALIA E PARTITO POPOLARE EUROPEO (PPE)
Forza Italia nel suo programma parla di maggiori investimenti per infrastrutture, tecnologia, formazione, ricerca e innovazione: “Sono necessarie risorse appropriate per il digitale, le energie pulite, le industrie creative, l’economia circolare”. Indicazioni vaghe sono utilizzate per definire la politica energetica: “Il nostro Paese deve essere attore principale delle politiche europee nel Mediterraneo sull’immigrazione ma anche in campo energetico, logistico, infrastrutturale ed economico”.
Forza Italia rientra però nella coalizione del Partito Popolare Europeo (PPE) di cui fanno parte anche Popolari per l’Italia, Südtiroler Volkspartei e il Popolo della Famiglia. Non ci sono singoli programmi per questi tre partiti, ma cercando nel Manifesto Popolari per l’Italia si fa un vago riferimento al “sostegno all’attività imprenditoriale responsabile e innovativa”.
+EUROPA, PDE e ITALIA IN COMUNE
Ricco in termini di energia e innovazione invece il programma +EUROPA, che si presenta alle prossime europee in coalizione con il Partito Democratico Europeo e con Italia in Comune. Il programma pone “la tecnologia al servizio della legalità”, proponendo processi di digitalizzazione per ripensare la burocrazia e la trasparenza dei processi. L’obiettivo è contrastare la corruzione e l’evasione fiscale, approfondendo i temi della gestione digitalizzata degli appalti pubblici a livello europeo. Inoltre, propone l’istituzione di un fondo UE che raddoppi i fondi per le giovani imprese, soprattutto per le startup, in sinergia con il programma “InvestUE” recentemente emanato, “soprattutto quelle che nascono nelle aree più periferiche d’Europa e mostrano maggiori difficoltà di accesso al credito”.
Per +EUROPA “il futuro è fatto di reti, tecnologia, innovazione. Ma tutto questo è fatto dalle persone”. Il partito propone una libera circolazione dei talenti all’interno dell’UE, chiedendo anche investimenti nella realizzazione di reti IoT e 5G necessarie per una “società interconnessa”, dove però non si perda centralità. Il programma sottolinea l’importanza dello sviluppo di intelligenza artificiale, reti intelligenti, gestione dei big data e cyber security chiedendo che “le azioni siano ispirate a un unico approccio strategico: dar forza, sostenere e enfatizzare le iniziative della Commissione europea relative al Digital Single Market e alla creazione della Digital Data Economy, stimata in 739 miliardi di euro entro 2020, e un peso pari al 4% del PIL europeo”.
In materia di politiche energetiche, il partito chiede un “progetto pan-europeo” per una transizione energetica “che abbia come obiettivo l’efficienza economica, l’indipendenza energetica, la sicurezza dell’approvvigionamento e la tutela dell’ambiente”. Per attuarlo si punta quindi a un mercato interno unico e liberalizzato che crei reti e infrastrutture per “unire le nostre energie”, esponendosi a favore della Tap e della Tav Torino-Lione per il trasporto di gas e merci.
Inoltre, chiede lo stanziamento di fondi sul lungo periodo per la “progressiva sostituzione con auto ibride o a gas naturale delle auto tradizionali e investimenti comunitari sul lungo periodo nelle infrastrutture per l’auto elettrica”. Per quanto riguarda la mobilità, l’obiettivo è quello di una rete di trasporti “condivisa”, sia con auto meno inquinanti che con incentivi a bici elettriche e allo sviluppo di piste ciclabili e percorsi pedonali per promuovere la “soft mobility”.
FRATELLI D’ITALIA
Il partito Fratelli D’Italia dedica all’energia un punto in comune con l’ambiente, parlando di “tutela del territorio, del paesaggio e della natura”, attraverso il “sostegno alle energie pulite e rinnovabili”. Riferimenti a innovazione tecnologica, digitalizzazione, big data e intelligenze artificiali non sono presenti.
EUROPA VERDE
Come il PPE, l’alleanza dei partiti ecologisti EUROPA VERDE si concentra sui temi di energia e innovazione, tanto dedicare il primo punto del programma proprio all’ambiente e definendo le energie rinnovabili come “la risposta alla crisi climatica”. La proposta è quella di eliminare gradualmente l’energia fossile e l’energia nucleare, fino all’utilizzo di energie rinnovabili al 100%.
Per quanto l’innovazione e la tecnologia, l’alleanza chiede “un’autorità europea efficace e indipendente per la vigilanza”, chiedendo che sia posto un accento “sulla ricerca e sull’eco-innovazione”: “Lo sviluppo della tecnologia digitale e della tecnologia pulita devono andare di pari passo, guidati dalle esigenze della società e dagli Obiettivi di sviluppo sostenibile della comunità internazionale. Non si può permettere che la (de)regolamentazione industriale e gli accordi commerciali minino o ostacolino il progresso ambientale e sociale”.
Per questo secondo i verdi europei è necessario “cogliere le opportunità della digitalizzazione, dell’intelligenza artificiale e della robotizzazione – affrontando al contempo le sfide e i rischi relativi – può rafforzare l’economia europea”. Il programma chiede poi un sistema di trasporti sostenibile, con investimenti nelle ferrovie e nei trasporti pubblici e chiedendo che dal 2030 non si vendano più auto nuove a carburanti fossili.
LA SINISTRA
Nel programma de LA SINISTRA gli obiettivi energetici sono ben chiari e affiancano quelli ambientali. Entro il 2030 si chiede una riduzione di gas serra del 65%, del consumo di energia del 40% e inoltre che il 45% di essa venga da fonti rinnovabili. Obiettivi da raggiungere attraverso “investimenti nelle filiere industriali, dei trasporti, dell’efficienza energetica e nelle fonti rinnovabili, pari ad almeno il 3% del Pil europeo”. Il partito chiede poi di bloccare “le grandi opere inutili e dannose, come la TAV Torino-Lione”, si oppone agli OGM, ma chiede che sia garantito l’accesso a internet “mantenendo la neutralità della rete, evitando intrusioni tese a sfruttare e condizionare le opinioni dei cittadini”.
PARTITO PIRATA
Sull’innovazione, ma soprattutto sulla tecnologia, i big data e la privacy, si concentra il programma del PARTITO PIRATA, che chiede accesso open alle applicazioni digitali sui dati finanziati con fondi pubblici in qualsiasi. L’obiettivo è innovare il modo in cui i cittadini partecipano alla politica, utilizzando la tecnologia per offrire un impatto diretto con l’inclusione di un diritto di “partecipazione digitale” nella Carta europea dei diritti fondamentali.
Il partito si scaglia contro i brevetti, ritenuti un deterrente all’innovazione piuttosto che un incentivo. Per questo chiede che siano “riequilibrati”, ovvero che ne vengano registrati sempre meno. Inoltre, è a favore dei free software per ridurre i costi amministrativi e degli open data accessibili al pubblico, mantenendo però la privacy dei cittadini con l’abolizione della raccolta dei dati generalizzata. Il partito crede nella “Net Neutrality”, ovvero la neutralità della rete, e chiede il potenziamento delle infrastrutture di rete a livello europeo, per garantire l’accesso alla banda larga a tutti i cittadini dell’UE.
Un punto del programma è dedicato anche alla “Difesa e tecnologia”, chiedendo uno strumento normativo UE sulle intelligenze artificiali per “vietare i “sistemi di armi letali autonome”, ovvero armi che possono selezionare e impegnare obiettivi senza la supervisione umana”. Un altro punto riguarda il “Programma spaziale”, dove lo spazio è visto come un “fattore vitale” e per questo ritiene necessario sviluppare una visione spaziale dell’UE per il futuro, dove i viaggi interstellari, interplanetari e la difesa planetaria sono visti come il “presente”.
In campo energetico, invece, il PARTITO PIRATA si dichiara a sostegno degli obiettivi e dei principi dichiarati dall’UE, e chiede che l’espansione della produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili, oltre che la creazione di una infrastruttura energetica sostenibile e affidabile per attuare la transizione dalle risorse fossili alle fonti energetiche pulite, che coinvolga i cittadini e prevenga i monopoli. Un piano da attuare anche attraverso una politica di trasporti con incentivi all’uso della bicicletta e del trasporto pubblico contro la “pigrizia energetica”, definito come lo spreco di energia, promuovendo i co-working e il lavoro da casa, e regolamentando l’introduzione dei veicoli a guida autonoma.
PARTITO ANIMALISTA EUROPEO
Per il PARTITO ANIMALISTA EUROPEO, l’obiettivo in materia energetica è il completo passaggio alle energie rinnovabili “Plant Power”, cioè con uno stile di vita basato sui vegetali: “Ancora va incentivato ogni passaggio alle energie pulite, unica alternativa alle energie fossili”. In materia di innovazione, il programma non presenta punti che chiariscano la posizione dei partiti animalisti d’Europa su big data e privacy, infrastrutture delle reti internet e digitalizzazione della burocrazia. Un punto invece è dedicato alla realizzazione di una rete di trasporto pubblico efficiente e accessibile, per disincentivare l’utilizzo delle automobili, ma non ci sono posizioni esplicite sull’utilizzo delle auto a guida autonoma o dell’intelligenza artificiale.
AUTONOMIE PER L’EUROPA (ALPE)
Il programma di Autonomie per l’Europa si trova sulla pagina Facebook del candidato Marco Gheller. Una breve lista di 6 punti in cui non si parla di energia, ma in campo di innovazione si chiede lo sviluppo di reti infrastrutturali per “i territori marginali una maggiore apertura sul mondo, sia a livello di trasporti sia a livello tecnologico, per favorire la mobilità dei loro abitanti, dei turisti, ma anche delle merci e dei dati, permettendo la formazione delle nuove generazioni in un contesto di equiparazione dei titolo di studio europei”.
POPOLO DELLE PARTITE IVA
Il Popolo delle Partite Iva punta sul risparmio energetico, proponendo l’installazione di fotovoltaici e di impianti per il recupero delle acque degli edifici pubblici comunali e di quelli privati, e chiedendo incentivi per gli impianti di biogas per la produzione di metano. L’idea è l’istituzione di un obbligo all’installazione di fotovoltaici su tutti gli edifici attraverso finanziamenti agevolati dello Stato per incentivare l’autonomia energetica: “In sostanza si otterrà che gli italiani anziché pagare le bollette pagheranno le rate del finanziamento”. Inoltre, il programma prevede un aumento dei distributori di gpl e metano, agevolazioni per la produzione di auto a gas e ibride e l’esenzione dal bollo per queste ultime e le auto elettriche.
In campo di innovazione, la tecnologia viene proposta come soluzione all’evasione fiscale attraverso l’introduzione di una chip card per tutti i cittadini sopra i 14 anni da utilizzare per gli acquisti. In questo modo i cittadini pagheranno le tasse solo al netto delle spese effettuate, in modo da incentivarli a richiedere scontrini e documentazione fiscale agli esercizi commerciali. Questa documentazione, attraverso la digitalizzazione dell’economia e internet, avverrà online tanto che lo scontrino cartaceo è visto solo come una “conferma” per i cittadini, dato che tutto sarà registrato nel profilo della chip card in dotazione.
PARTITO COMUNISTA
Il Partito Comunista non ha presentato un programma, ma dal sito ufficiale rimanda a una pagina della rivista ufficiale “La Riscossa” in cui tutti i partiti comunisti e operai d’Europa lanciano un appello in cui a parte un riferimento alla “basilare protezione dell’ambiente che viene sacrificata per i profitti del grande capitale”, si parla di diritti dei lavoratori e lotta popolare, ma non di energia né del ruolo che l’innovazione e la tecnologia potrebbero avere.
CASAPOUND
Visitando il sito di CasaPound e cercando un programma, si viene rimandati a quello delle elezioni politiche di marzo 2018 in cui ci sono due punti dedicati in particolare agli investimenti in settori innovativi e all’energia, che non riguardano però l’Europa ma solo l’Italia.
Il partito chiede la ricostituzione di aziende di stato nei settori di energia, telecomunicazioni e trasporti, lanciando il concetto di “sovranità energetica” per “varare un programma energetico nazionale che porti l’Italia all’autosufficienza”. In particolare, vuole raggiungerla con il ritorno all’energia termonucleare, ma anche con finanziamenti pubblici da destinare all’uso delle fonti pulite e rinnovabili e alla ricerca su idrogeno, celle a combustione e celle fotovoltaiche non silicee. Inoltre, propone studi di fattibilità per l’introduzione dei biocombustibili.
Un riferimento, minimo e non articolato, c’è anche per la digitalizzazione, chiedendo la “creazione di strumenti elettronici per la condivisione istantanea, priva di mediazioni e a costo zero, dei fatti amministrativi che riguardino le istituzioni centrali e di prossimità”.
FORZA NUOVA
Anche Forza Nuova non ha presentato un esplicito programma per le elezioni europee, ma sul sito ufficiale è presente il manifesto per le elezioni politiche 2018 in cui si ribadisce, come per CasaPound, la sovranità energetica dell’Italia. Il partito chiede lo stop al nucleare, anche dei paesi confinanti, l’abbandono dei carburanti fossili e l’impiego delle energie rinnovabili, un’edilizia che prevede l’autonomia energetica degli edifici, l’incremento del trasporto pubblico. Nessun riferimento invece all’innovazione in campo tecnologico.
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