Marta Picciulin – OggiScienza https://oggiscienza.it La ricerca e i suoi protagonisti Tue, 26 Feb 2019 21:56:14 +0000 it-IT hourly 1 https://wordpress.org/?v=5.8.3 https://oggiscienza.it/wp-content/uploads/2018/11/Logo-OS-quadrato-senza-numeri-150x150.png Marta Picciulin – OggiScienza https://oggiscienza.it 32 32 7193014 Oggiscienza TV – R.A.I.S.S. https://oggiscienza.it/2013/09/27/oggiscienza-tv-r-a-i-s-s/ https://oggiscienza.it/2013/09/27/oggiscienza-tv-r-a-i-s-s/#respond Fri, 27 Sep 2013 07:08:59 +0000 http://oggiscienza.it/?p=42771 È stato avviato recentemente il progetto R.A.I.SS. (Removal of the Alien and Invasive Species) che opera nei siti protetti della “Rete Natura 2000” della Provincia di Venezia

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Adriatico a rischio https://oggiscienza.it/2013/09/20/adriatico-a-rischio/ https://oggiscienza.it/2013/09/20/adriatico-a-rischio/#respond Fri, 20 Sep 2013 11:53:08 +0000 http://oggiscienza.it/?p=42671 È stata lanciata in questi giorni l’ultima campagna di Ocean Care, una ngo dedicata alla protezione di mari e oceani e della loro fauna. Questa volta, l’attenzione dei riflettori è puntata sulla compagnia norvegese Spectrum, che recentemente ha ottenuto l’autorizzazione per una campagna sismica su vasta scala nelle acque croate dell’Adriatico Meridionale.

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Strade e biodiversità https://oggiscienza.it/2013/09/13/strade-e-biodiversita/ https://oggiscienza.it/2013/09/13/strade-e-biodiversita/#respond Fri, 13 Sep 2013 09:12:43 +0000 http://oggiscienza.it/?p=42520 "Effetto margine" è il nome che viene dato alle conseguenze della trasformazione di aree naturali a causa del disboscamento o più semplicemente della costruzione di strade, asfaltate e non. Di che si tratta e perché è importante tenerne conto? Ne parliamo con Matteo Marcantonio del Dipartimento di Biodiversità e Ecologia Molecolare, Fondazione Edmund Mach, dell’Università di Trento, primo autore di una recente pubblicazione sull’argomento apparsa in questi giorni su Applied Geography.

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Silenzio, prego! https://oggiscienza.it/2013/08/14/silenzio-prego/ https://oggiscienza.it/2013/08/14/silenzio-prego/#comments Wed, 14 Aug 2013 08:40:32 +0000 http://oggiscienza.it/?p=42112 Suoni di imbarcazioni al posto delle melodie di cetacei immersi a grandi profondità; è quanto gli scienziati finiscono per registrare oggi in mare.

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Reti antisqualo ecologiche https://oggiscienza.it/2013/07/12/reti-antisqualo-ecologiche/ https://oggiscienza.it/2013/07/12/reti-antisqualo-ecologiche/#comments Fri, 12 Jul 2013 12:14:26 +0000 http://oggiscienza.it/?p=41438 A oggi l’unica tecnologia utilizzata per ridurre il contatto tra squali e bagnanti sono le reti antisqualo: reti a maglia larga costruite con il preciso scopo di catturare grandi squali, diminuendone le popolazioni.

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OggiScienza TV – La Piave https://oggiscienza.it/2013/06/20/oggiscienza-tv-la-piave/ https://oggiscienza.it/2013/06/20/oggiscienza-tv-la-piave/#respond Thu, 20 Jun 2013 08:27:42 +0000 http://oggiscienza.it/?p=40792 Cinquant'anni dopo la tragedia del Vajont e alla vigilia del centenario della Prima Guerra Mondiale esce il film-documentario "La Piave. Racconto di un fiume" che ritrae i mille volti di questa grande via d'acqua tra un passato storico e un presente emblematico dello sfruttamento selvaggio dei fiumi in Italia, senza dimenticare le persone che con esso hanno un rapporto ancora forte e viscerale. Ne paliamo con la giornalista Elisa Cozzarini, 35 anni, specializzata in tematiche sociali e ambientali, che ha scritto e diretto il film.

"La Piave. Racconto di un fiume", scritto e diretto da Elisa Cozzarini e prodotto dalla Sunfilms di Christian Canderan.
Per informazioni: sunfilms@sunfilms.net

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Seguendo Nina https://oggiscienza.it/2013/06/06/seguendo-nina/ https://oggiscienza.it/2013/06/06/seguendo-nina/#respond Thu, 06 Jun 2013 13:36:04 +0000 http://oggiscienza.it/?p=40440 Si chiamano Nina, Viola, Macchia le balenottere equipaggiate con uno speciale trasmettitore satellitare che permette di conoscerne gli spostamenti. Infatti, nonostante la balenottera comune sia il secondo animale più grande del pianeta, questo tipo di informazioni oggi sono ancora relativamente poche.

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Young Researcher Meeting https://oggiscienza.it/2013/05/29/young-researcher-meeting/ https://oggiscienza.it/2013/05/29/young-researcher-meeting/#comments Wed, 29 May 2013 10:31:40 +0000 http://oggiscienza.it/?p=40214 OGGISCIENZA TV -La quarta edizione dello Young Researcher Meeting, realizzata grazie al supporto della Scuola Internazionale Superiore di Studi Avanzati di Trieste e dell'Università di Padova, si svolgerà il prossimo 3 e 4 giugno presso la SISSA. Nelle scorse edizioni si è parlato di fisica teorica, fisica della materia condensata e delle superfici, astronomia, cosmologia, strumentazioni e applicazioni della fisica alla medicina e biologia. Ma che cos'è esattamente il Young Researcher Meeting? Lo chiediamo a Claudia Antolini, studentessa presso la SISSA e membro del comitato organizzatore.

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Sapiente come una megattera https://oggiscienza.it/2013/05/17/sapiente-come-una-megattera/ https://oggiscienza.it/2013/05/17/sapiente-come-una-megattera/#respond Fri, 17 May 2013 10:01:42 +0000 http://oggiscienza.it/?p=39838 Se con trasmissione culturale intendiamo quel processo tramite il quale l’informazione passa da un individuo ad un altro attraverso le interazioni sociali allora si, anche nelle megattere (Megaptera novaeangliae) c’è trasmissione culturale e non solo per quanto riguarda la comunicazione acustica.

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OggiScienza TV – Salto di Quirra: l’invisibile e l’impossibile https://oggiscienza.it/2013/04/17/oggiscienza-tv-salto-di-quirra-linvisibile-e-limpossibile/ https://oggiscienza.it/2013/04/17/oggiscienza-tv-salto-di-quirra-linvisibile-e-limpossibile/#comments Wed, 17 Apr 2013 08:07:49 +0000 http://oggiscienza.it/?p=39120 "Abbiamo tentato di fare un film che esplorasse l'invisibile e l'impossibile: l'invisibile di una minaccia mortale non ancora riconosciuta scientificamente e l'impossibile di un luogo inviolato in nome della ragion di stato." È così che viene presentato Materia Oscura, il film-documentario di Massimo D'Anolfi e Martina Parenti, proiettato nei giorni scorsi nell'ambito del festival Le Voci dell'Inchiesta.

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A come Alimentazione https://oggiscienza.it/2013/04/12/a-come-alimentazione/ https://oggiscienza.it/2013/04/12/a-come-alimentazione/#respond Fri, 12 Apr 2013 08:54:47 +0000 http://oggiscienza.it/?p=38946 Cambiare le abitudini alimentari a scuola per rendere i ragazzi più consapevoli oggi e più sani domani. È questa la sfida lanciata dal film-documentario Cafeteria man, proiettato nell'ambito del festival Le Voci dell'Inchiesta che si sta svolgendo in questi giorni a Pordenone.

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OggiScienza TV – Sirius e la Giornata Mondiale dell’Acqua https://oggiscienza.it/2013/03/21/oggiscienza-tv-sirius-e-la-giornata-mondiale-dellacqua/ https://oggiscienza.it/2013/03/21/oggiscienza-tv-sirius-e-la-giornata-mondiale-dellacqua/#respond Thu, 21 Mar 2013 11:54:15 +0000 http://oggiscienza.it/?p=38105 OGGISCIENZA TV – Il 22 marzo si celebra la Giornata Mondiale dell’Acqua, un appuntamento importante da ormai oltre 10 anni. Nella sfida per un uso razionale della risorsa acqua è necessariamente coinvolta anche la ricerca. E se pensiamo che il 70% dei consumi annuali d’acqua dolce è destinato all’agricoltura, appare particolarmente interessante parlare del progetto […]

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OggiScienza TV – L’ultimo oceano https://oggiscienza.it/2013/02/28/oggiscienza-tv-lultimo-oceano/ https://oggiscienza.it/2013/02/28/oggiscienza-tv-lultimo-oceano/#respond Thu, 28 Feb 2013 08:40:34 +0000 http://oggiscienza.it/?p=37327 OGGISCIENZA TV – È forse l’oceano più incontaminato della Terra, il Mar di Ross, posizionato in prossimità del continente Antartico. Ma le cose stanno tragicamente cambiando. A denunciarlo il film-documentario ‘The last ocean”, completato nel 2012 dal neozelandese Peter Young e ora approdato nei festival internazionali. Qualche anno dopo il successo di ‘The end of […]

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OggiScienza TV – Uno anzi due caffè al giorno … https://oggiscienza.it/2013/01/18/oggiscienza-tv-uno-anzi-due-caffe-al-giorno/ https://oggiscienza.it/2013/01/18/oggiscienza-tv-uno-anzi-due-caffe-al-giorno/#comments Fri, 18 Jan 2013 08:16:21 +0000 http://oggiscienza.it/?p=35807 OGGISCIENZA TV - Secondo una nuova ricerca del gruppo di ricercatori tra cui i genetisti del professor Paolo Gasparini del Burlo Garofolo di Trieste, il caffè potrebbe avere un effetto benefico sull’udito. Ne parliamo con Giorgia Girotto, una delle giovani ricercatrici che assieme a Dragana Vuckovic, ha condotto lo studio.

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Calcolare l’incalcolabile https://oggiscienza.it/2012/11/21/calcolare-lincalcolabile/ https://oggiscienza.it/2012/11/21/calcolare-lincalcolabile/#comments Wed, 21 Nov 2012 08:43:49 +0000 http://oggiscienza.it/?p=34400 AMBIENTE - 4,5 miliardi di dollari di multa per circa 5 milioni di barili di petrolio dispersi in mare. Il più alto risarcimento nella storia degli Stati Uniti per il peggior disastro dell’industria petrolifera: l'esplosione della piattaforma BP Deepwater Horizon nel Golfo del Messico è una storia di tristi primati.

Il dramma degli eventi accaduti a partire dal 20 aprile 2010 (qui un’ottima sintesi) non è affatto risolto, come era d’altronde prevedibile.

In realtà di questo dramma la comunità scientifica (ma non solo essa) ha ancora molto da comprendere, nonostante sia stata prodotta, da due anni a questa parte, una quantità notevole di documenti relativi all’accaduto. Per necessità di sintesi mi limiterò a tracciare alcune evidenze relative agli impatti ambientali di questo disastro.

Iniziamo con le certezze. Questo è uno tra i primi studi che inchiodano la BP quale responsabile della contaminazione del Golfo del Messico: un team di scienziati americani ha infatti usato gli idrocarburi policiclici aromatici come “impronte digitali” del grezzo fuoriuscito dal giacimento sottomarino detto Macondo per dimostrare che i composti tossici accumulati nello zooplancton pescato nel Golfo del Messico settentrionale sono effettivamente riconducibili all'incidente. A chi si stia chiedendo quali siano gli effetti diretti di tali contaminanti, nel limite dell’incertezza del caso, posso segnalare la ricerca che suggerisce come le comunità planctivore si siano dimostrate resilienti all’accaduto anche in relazione al fatto che gli effetti negativi diretti, dovuti all’esposizione al grezzo, sono stati compensati da una diminuzione della predazione.

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Alimenti…tecnologici ! https://oggiscienza.it/2012/11/07/alimenti-tecnologici/ https://oggiscienza.it/2012/11/07/alimenti-tecnologici/#respond Wed, 07 Nov 2012 07:24:53 +0000 http://oggiscienza.it/?p=33893 CRONACA - Ricerca e tecnologia sono ampiamente utilizzate per il sostegno della produzione agricola; parallelamente - da quando la nostra capacità di identificare “cose commestibili” è messa ripetutamente in crisi dalle alterazioni impercettibili alla vista e al gusto ma dotate di cospicue conseguenze sulla salute (qui un esempio) – sono in crescita le applicazioni per il controllo e il miglioramento della qualità dei cibi che giungono sulle nostre tavole. Ne è un eclatante esempio questo video realizzato presso l'AREA Science Park di Trieste nel quale si tracciano le attività di ricerca e sviluppo dedicate a questi temi: dall’applicazione dell’ingegneria genetica per caratterizzare i batteri simbionti selvatici delle piante di riso, ai kit per rilevare tracce di antibiotici o tossine nei prodotti alimentari di uso comune (ad es. nel miele o nel latte fresco), all’utilizzo del laboratorio d luce di Sincrotrone Elettra per analizzare le strutture dei cibi o per localizzare metalli pesanti nell’ambiente. Non manca un accenno allo studio della chimica e del profilo aromatico del caffè attraverso percorsi interdisciplinari nei campi della fisica, chimica e psicologia e, sempre in ambito multidisciplianre, al progetto Marco Polo, da poco presentato al Salone del Gusto di Torino.

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La balena Nina e le altre https://oggiscienza.it/2012/10/25/la-balena-nina-e-le-altre/ https://oggiscienza.it/2012/10/25/la-balena-nina-e-le-altre/#comments Thu, 25 Oct 2012 08:12:53 +0000 http://oggiscienza.it/?p=33900 AMBIENTE - È da alcuni giorni che quando posso stacco gli occhi dal pc e guardo dove se ne vanno Nina, Viola, Macchia e le altre; si tratta sempre di un’emozione, non foss’altro che questi nomi si riferiscono a esemplari appartenenti alla seconda specie animale del pianeta per dimensioni, i cui spostamenti, a dispetto di ciò, sono tutt’altro che conosciuti in dettaglio.

Nessun altro mistero: mi sto riferendo alla balenottera comune, frequentatrice del Mar Mediterraneo studiata con regolarità ormai da oltre due decenni dall’ Istituto Thetys e non solo. Proprio questo istituto da circa un mese (settembre 2012) ha messo in opera per conto della Direzione Protezione Natura del Ministero dell'Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare un progetto innovativo di tracking satellitare che consente, per la prima volta, di monitorare in tempo reale la posizione di sette animali marcati.

Lo scopo ultimo del progetto è quello di identificare i luoghi dove la specie si reca nel periodo invernale. È noto infatti che questi misticeti utilizzano il mar Ligure e mar di Corsica come area estiva di alimentazione, ma poco o nulla si sa sul loro comportamento nel resto dell’anno

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Ghiaccio in ritirata https://oggiscienza.it/2012/09/07/ghiaccioin-ritirata/ https://oggiscienza.it/2012/09/07/ghiaccioin-ritirata/#comments Fri, 07 Sep 2012 06:28:58 +0000 http://oggiscienza.it/?p=32910 Recentemente (26 agosto 2012) l’estensione della banchisa artica ha raggiunto il minimo storico a partire dal 1979, anno dal quale lo stato dei ghiacci al Polo Nord viene studiato mediante dati satellitari. Ne parliamo con Renato Roberto Colucci, dottorando in geologia presso il Dipartimento di Matematica e Geoscienze dell’Università di Trieste.

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Di nuovo lei https://oggiscienza.it/2012/06/12/di-nuovo-lei/ https://oggiscienza.it/2012/06/12/di-nuovo-lei/#comments Tue, 12 Jun 2012 07:15:44 +0000 http://oggiscienza.it/?p=30741 CRONACA - In effetti amo essere contraddetta. Meno di un mese fa avevo sottolineato come la manta sia, tra le grandi specie marine, una delle meno conosciute. E a pochi giorni di distanza, ora mi ritrovo tra le mani un nuovo studio che fa luce sulla gravidanza nella Manta della barriera corallina (Manta alfredi), che tristemente si accompagna alla Manta gigante (Manta birostris), nello status di ‘specie vulnerabile’ secondo la IUCN.

L’argomento è intrigante: a differenza di altri vertebrati vivipari come i mammiferi (ma anche alcuni squali carcarinidi), infatti, le mante non presentano placenta nè cordone ombelicale. Non avendo un collegamento diretto con la madre era lecito dedurre che il feto assumesse l’ossigeno e i nutrienti in qualche altro modo, ma a oggi non si sapeva come.

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Tonno al cesio https://oggiscienza.it/2012/05/29/tonno-al-cesio/ https://oggiscienza.it/2012/05/29/tonno-al-cesio/#comments Tue, 29 May 2012 13:52:16 +0000 http://oggiscienza.it/?p=30347 AMBIENTE - Dopo le alghe allo iodio radioattivo, ora tonni pinna blu (Thunnuns orientalis) al cesio: effetti collaterali dell’incidente di Fukushima nel Marzo 2011.

La notizia, apparsa ieri su PNAS, potrebbe non stupirci del tutto, considerato lo sversamento massiccio di acqua radioattiva in mare avvenuta a seguito dell'incidente e tenuto conto che il tonno è un grande predatore che compie lunghe migrazioni attraverso l’Oceano Pacifico.

Il tonno pinna blu, infatti, si riproduce lungo la costa giapponese e uno-due anni più tardi i nuovi nati raggiungono la California e la baia del Messico. Proprio per questo cinque mesi dopo Fukushima i ricercatori americani hanno deciso di misurare i livelli di cesio 134 e 137 in quindici tonni di età inferiore a due anni pescati lungo la costa di San Diego. Di quei tonni - quindi - che hanno nuotato nel cesio tutta la loro vita.

I livelli identificati, seppure non pericolosi per la salute pubblica, sono risultati 10 volte superiori alla norma. Ciò ha sorpreso gli studiosi che non si aspettavano la persistenza del fallout giapponese in questi animali considerati in grado di metabolizzare e liberarsi delle sostanze radioattive durante la crescita.

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E io pago https://oggiscienza.it/2012/05/21/e-io-pago/ https://oggiscienza.it/2012/05/21/e-io-pago/#comments Mon, 21 May 2012 06:22:51 +0000 http://oggiscienza.it/?p=30137 AMBIENTE - Quando acquistate del pesce al supermercato o dal pescivendolo pensate che quella sia l’unica volta che pagate per quel pesce. Non è così. Un recente documento realizzato da OCEAN12 dimostra come noi europei paghiamo più volte lo stesso pesce catturato dai pescherecci dell’UE. Come ? Attraverso i sussidi europei alla pesca che dipendono dagli introiti fiscali.

Valgono infatti € 4,3 miliardi circa i fondi comunitari che hanno sovvenzionato (e sovvenzionano) l'industria della pesca tra il 2007 e il 2013. E per molti altri dettagli vi consiglio una "capatina" qui.

Tipicamente questi fondi vengono usati per l'ammodernamento delle navi, la costruzione di porti, la lavorazione del pesce, la commercializzazione e lo stoccaggio.

In sostanza i sussidi riducono il costo delle attività di pesca aumentando la capacità delle flotte.
In sostanza sono (in gran parte) i sussidi a mantenere in vita la pesca europea.

Ma le conseguenze di questa politica, secondo il report, possono essere paradossali: in molti casi, infatti, i sussidi permettono di tenere alta la pressione di pesca anche su quelle specie, già eccessivamente sfruttate, che altrimenti a causa della loro ‘scarsezza’ non consentirebbero introiti soddisfacenti. Ne sono un eclatante esempio i 33.5 milioni di euro che tra il 2000 e il 2008 sono stati versati per l'ammodernamento di navi che pescano il tonno rosso, una specie sovrasfruttata e minacciata di estinzione

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Conservare o non conservare questo è il problema https://oggiscienza.it/2012/05/17/conservare-o-non-conservare-questo-e-il-problema/ https://oggiscienza.it/2012/05/17/conservare-o-non-conservare-questo-e-il-problema/#comments Thu, 17 May 2012 08:13:05 +0000 http://oggiscienza.it/?p=30081 OGGISCIENZATV - Circa un quarto dei mammiferi presenti oggi sulla Terra è a rischio di estinzione ma non ci sono risorse sufficiente a salvare tutte le specie. Come deciderne le priorità ? A questa domanda risponde un recente articolo apparso su Conservation Letter. Ne parliamo con Moreno Di Marco del Dipartimento di Biologia e Biotecnologie dell'Università La Sapienza di Roma.

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Diavolo di una manta! https://oggiscienza.it/2012/05/15/diavolo-di-una-manta/ https://oggiscienza.it/2012/05/15/diavolo-di-una-manta/#comments Tue, 15 May 2012 12:14:08 +0000 http://oggiscienza.it/?p=29996 AMBIENTE - Mi è capitato di vederle una volta, stando sott’acqua (qualcosa di simile a questo). E davvero l’emozione è stata fortissima. In effetti la manta gigante (Manta birostris), grande razza filtratrice, detiene almeno due primati: il primo (a parer mio) è la sua incomparabile bellezza e dell'eleganza, il secondo (a detta degli esperti) è quello di essere una delle specie di grandi dimensioni meno conosciute dall’uomo: sui suoi spostamenti e preferenze ambientali infatti se ne sa davvero poco o nulla.

Ad illuminare questo ‘buio di conoscenze’ è apparso recentemente su PLosOne una ricerca 'pioneristica' che rivela i movimenti di sei individui - quattro femmine, un maschio e una giovanile – marcati con trasmittenti satellitari in prossimità della penisola dello Yucatan (Messico).

Il team internazionale di ricercatori ha monitorato gli spostamenti degli enormi pesci cartilaginei (come gli squali per intenderci) per un massimo di due mesi: essi hanno trascorso la maggior parte del tempo all'interno delle acque territoriali del Messico - entro 200 miglia della costa -, allontanandosi al massimo 100 chilometri dal punto iniziale di campionamento

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Non si mescolano https://oggiscienza.it/2012/05/14/non-si-mescolano/ https://oggiscienza.it/2012/05/14/non-si-mescolano/#respond Mon, 14 May 2012 09:21:31 +0000 http://oggiscienza.it/?p=29858 AMBIENTE - La prossima volta che sentite un allarme ‘squalo’ ricordatevelo: la presenza dell’uomo ha portato alla riduzione del 90% (90% !) delle popolazioni di squali negli ultimi tre decenni. Secondo questa recente ricerca, quindi, chi dovrebbe aver paura forse non siete voi…

A dir la verità non stiamo parlando del Mediterraneo; si tratta invece del primo studio a larga scala sugli squali del Pacifico centro occidentale condotto nell’ambito del Pacific Reef Assessment and Monitoring Program della NOAA (National Oceanic and Atmospheric Administration). 46 gruppi di isole, incluse le Hawaii e le isole Samoa, sono stati ‘setacciati’ dal 2004 al 2010 mediante immersioni subacquee. I risultati non lasciano spazio al dubbio: in prossimità delle aree antropizzate meno del 10% delle popolazioni originarie di squali di barriera sopravvive.

Secondo gli autori del lavoro, le acque calde, la complessità dei reef e l’ampia disponibilità di potenziali prede renderebbero le isole un habitat ottimale per gli squali ma la pressione antropica ne modifica profondamente l'effetto attrattivo: la presenza di un centinaio di abitanti è già sufficiente a ridurre del 20% le popolazioni di squali mentre ne basterebbero circa mille per raggiungere il 60%. Colpa della pesca illegale, delle uccisioni accidentali, del finning e della pesca sportiva, dicono i ricercatori. Senza dimenticare la distruzione degli habitat e la sovrappesca dei pesci che costituiscono la base della dieta degli squali

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Pesca grossa https://oggiscienza.it/2012/05/02/pesca-grossa/ https://oggiscienza.it/2012/05/02/pesca-grossa/#comments Wed, 02 May 2012 06:28:28 +0000 http://oggiscienza.it/?p=29592 AMBIENTE - Si aspettava una cattura piuttosto comune dalle reti lasciate di notte per far incetta di seppie. E invece la sorpresa: ad attenderlo un tonno rosso (Thunnus thynnus) lungo oltre due metri e di oltre 2 quintali di peso. È successo giovedì scorso in laguna di Venezia a un pescatore che, partito con più banali intenzioni, si è trovato a dover issare a bordo un simile colosso facendo ricorso ad un’altra barca d’appoggio.

È un evento a dir poco eccezionale. "Tonni di queste dimensioni oggi sono piuttosto rari anche in mare aperto" afferma Luca Mizzan, biologo marino del Museo di Storia Naturale di Venezia. "Eppure alla fine dell'Ottocento l'industria del 'tonno gigante' in Alto Adriatico, soprattutto nella sua costa orientale, era molto fiorente grazie all'abbondanza delle sue prede, il pesce azzurro, che caratterizza quest'area. Solo che ora ne abbiamo perso memoria".

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Concordia, ti prendo e ti porto via https://oggiscienza.it/2012/04/23/concordia-ti-prendo-e-ti-porto-via/ https://oggiscienza.it/2012/04/23/concordia-ti-prendo-e-ti-porto-via/#comments Mon, 23 Apr 2012 06:45:10 +0000 http://oggiscienza.it/?p=29434 CRONACA - Una piattaforma sul fondale marino prospicente all’isola del Giglio per appoggiare e poi rimuovere la Concordia. A raccontare che ne sarà della nave passeggeri arenatasi lo scorso gennaio è il recente articolo di Eleonora de Sabata e Guy Dinmore apparso su Financial Times.

È stata così abbandonata l’idea di eliminare questo enorme colosso - che ha una lunghezza pari a circa 3 campi da calcio e una stazza di 114 mila tonnellate, più del doppio del Titanic - facendolo, letteralmente, a pezzi.

Il relitto invece sarà ruotato, parzialmente sollevato dal fondale e quindi posto su una piattaforma poggiante sul fondale di sabbia e fango attraverso una serie di piloni. Una volta riparato lo scafo, la nave, di nuovo in grado di galleggiare, verrà allontanata dai rimorchiatori.

È questo il piano, tra quelli presentati, che più risponde alla necessità di garantire la massima sicurezza dell'intervento, salvaguardare le attività turistiche ed economiche dell'Isola del Giglio e agire con il minor impatto ambientale possibili

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OggiScienza TV – Metti un antiossidante nell’olio d’oliva… https://oggiscienza.it/2012/04/19/oggiscienza-tv-metti-un-antiossidante-nellolio-doliva/ https://oggiscienza.it/2012/04/19/oggiscienza-tv-metti-un-antiossidante-nellolio-doliva/#comments Thu, 19 Apr 2012 08:52:25 +0000 http://oggiscienza.it/?p=29356 Olio d’oliva arricchito con un antiossidante, il coenzima Q10 per ridurrei i rischi di problemi cardiovascolari. Questa è la nuova proposta di un gruppo di lavoro dell’Università Politecnica delle Marche. Ma cos’è il coenzima Q10? E a cosa serve? Ne parliamo con uno degli autori di questo nuovo studio, Luca Tiano.

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Iodio coast to coast https://oggiscienza.it/2012/04/16/iodio-coast-to-coast/ https://oggiscienza.it/2012/04/16/iodio-coast-to-coast/#comments Mon, 16 Apr 2012 08:14:57 +0000 http://oggiscienza.it/?p=29202 AMBIENTE - Alghe con concentrazione di iodio radioattivo 250 volte superiore alla norma. È quanto evidenziato in California ad aprile 2011, un mese dopo l’incidente della centrale nucleare di Fukushima, dai ricercatori della California State University. Un segno questo, secondo lo studio pubblicato sulla rivista Enviromental Science and Technology, che i radionuclidi rilasciati in atmosfera in grandi quantità dai reattori giapponesi (pari - a detta di alcune stime - a circa il 15% di quanto rilasciato nell’incidente di Chernobyl) avrebbero raggiunto massicciamente la costa dello stato americano.

Ciò è avvenuto probabilmente attorno al 20-21 marzo 2011, cinque giorni dopo il massimo rilascio di radiazione in atmosfera dall'altra parte dell'oceano; abbondanti piogge ne hanno poi causato la precipitazione sulla superficie terrestre e marina, da dove lo iodio è stato accumulato nelle alghe brune (Macrocystis Pyrifera), tipicamente conosciute come “kelp californiano”.

Si tratta di alghe di grandi dimensioni che costituiscono un ottimo rilevatore di radioattività ambientale: si trovano direttamente esposte all’aria e alle precipitazioni e sono uno dei più efficaci accumulatori biologici di iodio conosciuti, cosicché per ogni molecola di iodio in acqua, ce ne sono 10.000 nei tessuti vegetali.

I livelli di radioattività nel kelp sono risultati ben superiori a quelli rilevati prima dell’incidente di Fukushima e molto simili a quelli misurati in Fucus virsoides, un’altra alga bruna, nello Stato di Washington 28 giorni dopo il disastro di Chernobyl del 1986

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I costi dell’inazione https://oggiscienza.it/2012/03/23/i-costi-dellinazione/ https://oggiscienza.it/2012/03/23/i-costi-dellinazione/#comments Fri, 23 Mar 2012 09:09:08 +0000 http://oggiscienza.it/?p=28577 AMBIENTE - La strategia dello struzzo ci costerebbe 1.4 miliardi di dollari da qui a fine secolo. A tanto, infatti, ammonterebbe il costo dei danni creati dai cambiamenti climatici nel caso in cui non venisse presa alcuna misura efficace di riduzione dei gas serra in atmosfera. A dirlo è il rapporto Valuing the Ocean Environment: Economic perspectives pubblicato in questi giorni dal SEI (Stockolm Environmental Institute).

Per giungere a una simile conclusione Frank Ackerman e Elizabeth A. Stanton, autori del rapporto, hanno preso in considerazione due possibili scenari futuri, descritti in precedenza dal Gruppo intergovernativo di esperti sul cambiamento climatico (IPCC).

Il primo (“low emission scenario”) prevede una rapida riduzione delle emissioni di gas serra e quindi il raggiungimento di una temperatura media di “solo” 2.2 °C al di sopra dei livelli pre-industriali entro il 2100. Il secondo (“high emission scenario”) assume il mantenimento delle emissioni al livello attuale, con un conseguente aumento di 4 °C della temperatura per fine secolo

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OggiScienza TV – Lost at sea https://oggiscienza.it/2012/03/14/oggiscienza-tv-lost-at-sea/ https://oggiscienza.it/2012/03/14/oggiscienza-tv-lost-at-sea/#comments Wed, 14 Mar 2012 08:11:14 +0000 http://oggiscienza.it/?p=28306 2.7 miliardi di euro all’anno e centomila posti di lavoro. Questi i costi impressionanti dello sfruttamento massivo delle risorse ittiche. A calcolarlo è stato un report (“Lost at sea“) recentemente realizzato dalla New Economic Foundation, che mira a quantificare il costo sociale ed economico dello sfruttamento ittico. Ne parliamo con uno degli autori, Aniol Esteban.

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