SPECIALI

Ogni mese OggiScienza sceglierà un tema da analizzare in diversi aspetti, con interviste, infografiche, approfondimenti.

CRONACASPECIALI

L’Iran e il nucleare: a che punto siamo?

La foto della stretta di mano tra il ministro degli Esteri iraniano Mohammad Javad Zarif e il segretario di Stato Usa John Kerry difficilmente entrerà nella storia accanto a quella di Rabin e Arafat in posa davanti a un raggiante Clinton nel settembre 1993. Lo scorso 24 novembre, a Ginevra, per sancire la raggiunta intesa sul nucleare iraniano, Kerry e Zarif si sono salutati velocemente, senza troppe cerimonie, parzialmente coperti dagli altri delegati.
CRONACASPECIALI

Fukushima, tre anni dopo

Quasi 20.000 vittime tra morti e dispersi, un terremoto di magnitudo nove, uno tsunami, tre reattori severamente danneggiati e un rilascio di materiali radioattivi pari al 20% di Chernobyl. In altre parole, Fukushima.
SPECIALI

Quando nel traffico si incontra l’informatica

SPECIALI - Efficienza, sicurezza, rispetto dell'ambiente, comfort e accessibilità sono i benefici che la mobilità sostenibile dovrebbe portare con sè. Non è facile raggiungere questi obiettivi in un paese come l'Italia, dove il traffico di merci e passeggeri è intenso e disomogeneo. Nel 2010, il volume di persone che si sono spostate all'interno del territorio nazionale era pari a 915.663 milioni di passeggeri-km. La situazione ai limiti della saturazione, è anche aggravata dal fatto che il 91,86% degli spostamenti avviene su strada, mentre il restante 8,14% è suddiviso fra tutti gli altri sistemi di trasporto. Lo stesso accade per le merci, il movimento delle quali avviene per il 61,93% sull'asfalto.
AMBIENTEINFOGRAFICHESPECIALI

Imbottigliati

Muoversi in città? Un incubo. Quasi un europeo su due ha difficoltà a viaggiare in città. A dirlo è l’indagine Eurobarometro “Attitudes of Europeans towards urban mobility” che analizza gli atteggiamenti degli cittadini comunitari verso la mobilità urbana.
INFOGRAFICHESPECIALI

“Piccoli mostri nell’armadio”, la denuncia di Greenpeace

SPECIALI - È dal 2011 che Greenpeace, con la campagna Detox, chiede alle aziende produttrici di capi d'abbigliamento e calzature di mettere al bando le sostanze chimiche dannose e rendere la filiera trasparente. Sotto accusa ci sono 11 sostanze (alchilfenoli, ftalati, ritardanti di fiamma bromurati e clorurati, coloranti azoici, composti organici stannici, composti perfluoroclorurati, clorobenzeni, solventi clorurati, clorofenoli, paraffine clorurate a catena corta, metalli pesanti come cadmio, piombo, mercurio). Tutti composti chimici potenzialmente pericolosi, che una volta rilasciati nell'ambiente possono avere effetti dannosi sul sistema riproduttivo, immunitario o ormonale. Finora 18 grandi marchi, da Benetton a Valentino, hanno aderito alla campagna, impegnandosi pubblicamente a eliminare le sostanze tossiche dalla loro filiera.
SPECIALI

BPA: un componente della plastica che continua a far parlare di sè

SPECIALI - Non possiamo fare a meno di contenitori di plastica nemmeno quando si parla di cibo: in Europa Occidentale il consumo di plastica è triplicato dal 1980 a oggi, assestandosi intorno ai 120 Kg/annui per ciascun abitante. Per produrre alcuni materiali plastici esiste una sostanza che usiamo e studiamo da circa 50 anni: stiamo parlando del Bisfenolo A - meglio conosciuto come BPA - un composto chimico che sta alla base del policarbonato. Il BPA è trasparente, resistente agli urti e alla temperatura, rigido e durevole nel tempo, ma è anche sotto accusa. L'Unione Europea l'aveva già bandito nel 2011 dai contenitori per alimenti dei neonati. Ora il dibattito è ripreso: l'ultimo comunicato stampa dell'EFSA l'Autorità Europea per la Sicurezza Alimentare, si occupa di nuovo di questa molecola. C'è dunque qualche rischio anche per gli adulti? L'EFSA ha ribadito ancora una volta che le dosi di BPA a cui siamo esposti non costituiscono alcun rischio per la nostra salute.
SPECIALI

Cosmesi: etichette ingannevoli, tensioattivi, un po’ di biologico e di fai-da-te

SPECIALI - Continuano gli approfondimenti sui prodotti cosmetici e da bagno: questa volta non parliamo solamente di sostanze più o meno nocive ma anche della comunicazione al consumatore. Spesso infatti, sull'onda del vivere 'biologico', si tende ad acquistare prodotti che vengono presentati come 'più naturali' senza in realtà capire come e se effettivamente lo siano. Le stesse aziende che li vendono si approfittano non poco dell'aumentata sensibilità dei consumatori a questo riguardo, investendo sempre di più in direzione ecosostenibile, soprattutto in termini di marketing. Abbiamo parlato di questo (e non solo) con Elio Mignini, direttore generale della Società italiana di Chimica e Scienze Cosmetologiche (SICC).
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