CRONACA

Cronaca, esteri, politica, economia, cultura, costume e sport. Quando la ricerca esce dai laboratori e incontra la società.

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Occhi in fondo al mare

NOTIZIE - Ecco cosa succede quando si osservano le cose dalla distanza sbagliata, si rischia di non vedere qualcosa di “grosso”. Nel caso del riccio di mare gli scienziati per anni si sono dannati a cercarne gli occhi, senza rendersi conto che probabilmente era l’intero animale ad essere un unico grande occhio. Ora grazie alla recente sequenziamento del genoma del riccio di mare atlantico (Strongylocentrotus purpuratus) un gruppo di scienziati (fra i quali anche Maria Ina Arnone della stazione zoologica Anton Dohrn di Napoli) hanno raccolto dati che indicherebbero che il riccio non ha gli occhi, ma sarebbe lui stesso un unico grande occhio.
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Repetita iuvant

INTERVISTE - Uno studio su Science suggerisce un'origine monofiletica per la metameria. Il dibattito riguardo a questa chiave di volta dell'evoluzione è "storico" ma ora, grazie allo studio dei genomi, ci stiamo avvicinando sempre di più alla risposta, che tra l'altro, come specie, ci riguarda.
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Nel labirinto dell’intelligenza

NOTIZIE - Il titolo del post è quello di un breve saggio (1) nel quale Hans Magnus Enzensberger invita a diffidare dei punteggi del QI. Per l'intellettuale tedesco, l'intelligenza è sopravalutata, la sua definizione riflette i pregiudizi del momento, i test riflettono finalità spesso inconfessate e giustificano decisioni moralmente dubbie come quella di negare i diritti civili a interi gruppi sociali. Eppure, scrivono Angela Lee Duckworth e i suoi colleghi le associazioni predittive tra punteggi di QI e gli esiti successivi sono tipicamente interpretati quali stime imparziali dell’effetto dell’abilità intellettuale sul successo accademico, professionale e nella vita.
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Risolto il mistero della tartaruga del mercato!

RONACA - Può una specie animale in commercio essere praticamente sconosciuta alla scienza? È successo con la tartaruga vietnamita Cuora picturata, che ora finalmente ha svelato il suo habitat. Ci sono voluti tre cani, tre contadini e tre erpetologi per riuscire finalmente a scovare, nel folto delle foreste di bambù dell'altopiano di Langbian, nel Vietnam del Sud, alcuni esemplari di Cuora picturata, graziosa tartaruga di terra vietnamita ben nota nei mercati locali, ma mai osservata prima da uno scienziato nel suo habitat naturale. In effetti, la tartaruga aveva avuto il suo nome scientifico nel 1998 proprio sulla base della descrizione di individui trovati esclusivamente in commercio. "Può sembrare paradossale, ma in realtà è un evento abbastanza comune in tutto il Sud-est asiatico", racconta Bryan Stuart, curatore della sezione Anfibi e rettili del North Carolina Museum of Natural Sciences, uno degli autori della fortunata scoperta. "Prima di arrivare al mercato, una tartaruga può passare per le mani di moltissimi commercianti, allontanandosi sempre più dal punto di cattura. Che, di fatto, rimane sconosciuto"
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The only way is up

NOTIZIE - Quando si dice navigare a vista. Proprio quello che la medusa Tripedali Cystiphora fa nelle acque melmose delle paludi tropicali di mangrovie dove vive, usando gli alberi come riferimento. Per fare questo, hanno scoperto di recente gli scienziati, usa quella porzione dei suoi 24 occhi che sta SEMPRE puntata verso l’alto, non importa in quale posizione sia il corpo del celenterato. Come si legge su Current biology nella struttura che sostiene questi occhi sono contenuti dei cristalli di gesso che per le loro caratteristiche di peso e densità fanno sì che l’occhio sia sempre puntato verso l’alto.
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Campiona la lumaca!

NOTIZIE – Avete mai visto un animale evolversi? L'evoluzione ovviamente è difficile da cogliere con i nostri limitati sensi, perché i suoi tempi superano di gran lunga la risoluzione temporale umana, eppure ci sono casi in cui anche nell'arco della vita di un solo uomo di possono osservare mutamenti in una specie, a patto che questa abbia un "ricambio generazionale" piuttosto rapido. È il caso della Cepaea nemoralis, una chiocciolina di terra comune anche nei nostri giardini. Per osservare l'evoluzione al lavoro però c'è anche bisogno di investire una dose ingente di energie, nel senso vero e proprio di risorse umane che raccolgano costantemente dati sull'animale in questione. Perché non sfruttare i social network si è chiesto un team di scienziati della Open University? Ogni giorno su internet milioni di utenti condividono informazioni di ogni genere su base completamente volontaria, dunque perché non coinvolgerli in uno progetto "evoluzionistico"? Detto e fatto, è nato il progetto Evolution Megalab, un sito (e un conseguente database) che ha coinvolto migliaia e migliaia di "naturalisti partecipativi" in tutta Europa. Grazie ai dati raccolti da questi volenterosi Johnatan Silvertown e colleghi hanno potuto pubblicare qualche giorno fa sulla rivista PLoS One i risultati di quello che definiscono il più grande studio evoluzionistico.
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Bruchi robot

NOTIZIE - Ancora una volta la natura è la fonte di ispirazione per nuove tecnologie. È la volta del bruco, al quale i ricercatori della Tufts University si sono ispirati per creare un nuovo robot. A differenza delle macchne costruite dall'uomo, che in genere si basano su ruote per il sostegno e il movimento, alcuni animali possono formare ruote quando queste sono necessarie alla sopravvivenza, riconfigurando le strutture del proprio corpo (morphing) e utilizzando quindi non solo gli arti per la locomozione. I ricercatori hanno esaminato i comportamenti dei bruchi per trovare soluzioni per sviluppare una nuova generazione di robot da impiegare in operazioni di ricerca e soccorso e sostituirli a quelli attuali, estremamente flessibili, ma lenti
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Se i neuroni hanno troppo sonno

NOTIZIE - Dormire bene è il segreto per svegliarsi in forma la mattina e affrontare la giornata lavorativa. Lo sanno bene le persone che soffrono di insonnia o gli studenti che passano notti in bianco per superare gli esami. Questa non è senz'altro una novità, e se pensate di poter dormire solo un paio di ore a notte, la ricerca che oggi viene pubblicata sulle pagine della rivista Nature vi contraddice, spiegando cosa succede ai neuroni dopo molte ore di veglia.
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Prova…prova… Ok, ci siamo.

CRONACA - Se fosse un primate i giornali avrebbero già gridato al cosiddetto "anello mancante" tra uomo e "scimmia", ma Liaconodon hui, un modesto mammifero di quaranta centimetri scarsi (coda compresa) è forse il più importante fossile degli ultimi anni assieme a Tiktaalik. Infatti è una forma di transizione che testimonia un fondamentale cambiamento morfologico all'interno della classe dei Mammiferi, cioè l'origine evolutiva del loro (nostro) orecchio medio.
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