CRONACA

Cronaca, esteri, politica, economia, cultura, costume e sport. Quando la ricerca esce dai laboratori e incontra la società.

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Zattere viventi

NOTIZIE - In caso di alluvione, le formiche Solenopsis invicta sono in grado di costuire delle zattere fatte di migliaia di individui in grado di navigare anche per mesi, e garantire così la sopravvivenza della colonia.
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A Vienna un festival per parlare di sint-etica

NOTIZIE - Di vita sintetica si è sentito parlalare, ma ancora non è entrata nell’immaginario comune, come è già successo con altre “questioni” della biologia (clonazione, cellule staminali, terapia genica, OGM, ecc.). C’è da scommetterci che non ci vorrà molto perché questo avvenga. Nel frattempo alcune iniziative notevoli lavorano per fare informazione e stimolare il dibattito su un campo di studi che solleva anche importanti questioni etiche. Fra queste iniziative c’è Bio: fiction, un festival di scienza, arte e film promosso dal Museo di Storia Naturale di Vienna che si svolgerà i prossimi 13-14 maggio, proprio nel museo austriaco. La biologia sintetica è una delle più nuove frontiere della bio-ingegneria. L’approccio biotecnologico finora più è stato quello di intervenire sugli organismi viventi per modificarli attraverso tecniche ingegneristiche. La vita sintetica si propone invece di costruire letteralmente da zero (da “mattoncini” elementari) entità biologiche viventi. Qualcuno se ne ricorderà, grosso scalpore aveva fatto l’anno scorso la notizia del primo batterio artificiale creato da Craig Venter.
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Zanzare anti malaria

NOTIZIE - Creare in laboratorio zanzare resistenti al plasmodio della malaria, per combattere la diffusione di questa malattia. Ne abbiamo già parlato su OggiScienza tempo fa, ma il grosso problema è fare in modo che queste zanzare "anti malaria" riescano a riprodursi e sostituirsi agli esemplari patogenici. Una nuova ricerca pubblicata su Nature apre nuove prospettive in questo campo.
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L’albero genealogico delle lingue

NOTIZIE - Della ricerca pubblicata qualche giorno fa su Nature da Michael Dunn e colleghi colpisce soprattutto il metodo utilizzato. Il gruppo di ricerca ha infatti unito in uno sforzo multidiscilplinare la linguistica e la biologia evolutiva, applicando i metodi della seconda sulla prima. Dunn e colleghi volevano mettere alla prova due degli approcci più in accreditati in linguistica. Da un alto quello generativo degli eredi di Noam Chomski (non perché sia morto, ma nel senso di scuola), secondo il quale esisterebbero degli universali linguistici, cioè delle caratteristiche comuni a tutti i linguaggi alle quali il sistema cognitivo sarebbe perfettaente "accordato". Dall’altra parte invece ci sarebbe l’approccio statistico (nato, secondo gli autori, da Joseph Greenberg) che va a cercare delle regolarità che correlino entro una data famiglia di linguaggi, per esempio l’ordine delle parole. I due approcci non sono in antitesi, più che altro guardano al problema da prospettive diverse. In ogni caso Dunn e colleghi intendevano testare le due scuole di pensiero, utilizzando però uno strumento nuovo
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Un nuovo sensore per testare l’interazione delle proteine

NOTIZIE - Ricercatori dell'Università di Stanford hanno appena sviluppato un nuovo sensore per lo studio delle interazioni tra le proteine. Più rapido e sensibile degli attuali sensori disponibili. Attualmente il sensore è utilizzato solo a scopo di ricerca, ma le dirette applicazioni riguardano i test farmacologici, per capire quali sono le proteine che interagiscono con le molecole somministrate ai pazienti. Per esempio sarebbe possibile ipotizzare gli effetti collaterali in seguito all'assunzione di un farmaco che colpisce specifiche proteine del tumore al seno, analizzando con quali altre cellule avviene l'interazione.
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Monossido di carbonio nell’atmosfera di Plutone

NOTIZIE - È piccolo e nero ma continua ad attirare l’attenzione di astronomi e simpatizzanti vari. Plutone, un tempo pianeta del nostro Sistema Solare, oggi declassato a “nano”, ha un atmosfera (e questo si sapeva già) e in quest’atmosfera (e questo è stato confermato solo ieri al meeting della Royal Astronomical Society britannica) è presente il letale - per l’essere umano - monossido di carbonio. Osservazioni di circa dieci anni fa avevano già fatto sospettare che nella tenue atmosfera (circa un milionesimo della densità di quella terrestre) di Plutone fosse presente questa sostanza, non si era potuto avere la prova definitiva. Prova che invece arriva adesso, insieme ad altre sorprese. Il monossido c’è e rispetto al 2000 è raddoppiato. In generale l’estensione dell’atmosfera del corpo celeste è aumentata (e parecchio) passando dai circa 100 km di altezza del 2000 agli oltre 3.000 attuali.
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La ricerca scientifica allarga i confini

CRONACA - Sempre più nazioni fanno ricerca e in modo sempre più collaborativo: è quanto emerge da un rapporto sull'evoluzione delle collaborazioni scientifiche all'interno della comunità globale pubblicato poche settimane fa dalla Royal Society di Londra. Attingendo al database di letteratura scientifica Scopus è stata infatti valutata, dal 1996 al 2008, la produzione scientifica mondiale sottoposta a peer-review. Nel 2008, ben 218 nazioni hanno prodotto oltre un milione e mezzo di pubblicazioni scientifiche: si parte con le 320.000 degli Stati Uniti, le 163.000 della Cina, le 98.000 dell'Inghilterra per arrivare alla prima pubblicazione della piccola isola polinesiana di Tuvalu .
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Cristalli che scrivono

NOTIZIE - Alcuni difetti dei cristalli liquidi possono essere usati vantaggiosamente per costruire dei display i cui pixel sono in grado di ricordarsi lo stato di acceso o spento anche senza alimentazione. Le applicazioni che vengono subito in mente sono gli ebook e simili.
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Il vaso di Pandora nucleare: “Into eternity”

NOTIZIE - E se la fine del mondo (o almeno in grave disastro in grado di rendere inabitabile una vasta porzione del nostro pianeta per centinaia di migliaia di anni, almeno) fosse nelle mani di un archeologo? Immaginiamolo mentre scopre un luogo sigillato - molto sigillato – che mostra i segni di una civiltà antica, molto avanzata, segni evidenti di tecnologia. Dei simboli sono posti all’entrata di quello che si può considerare un monumento, nascosto nelle viscere della terra, celato accuratamente. Prezioso o pericoloso? I simboli incisi sull’entrata sono misteriosi. Andranno decifrati. Ma intanto, cosa fare? Sicuramente l’archeologo tenterà di usare ogni mezzo tecnologico a disposizione per capire cosa è nascosto li dentro, ma la natura del luogo è talmente aliena che non sa nemmeno cosa cercare. Cosa farà alla fine? Lo aprirà, o si terrà a distanza, lasciando che venga dimenticato per altre decine di migliaia di anni?
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