COSTUME E SOCIETÀ

Cronaca, esteri, politica, economia, cultura, costume e sport. Quando la ricerca esce dai laboratori e incontra la società.

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Pleased to meet you

COSTUME E SOCIETÀ - Quando si comunica tra sconosciuti, è buona norma scambiarsi un saluto e le rispettive presentazioni. Sembra che questa semplice regola non scritta del comportamento umano sia applicabile anche ad altri modelli animali cognitivamente avanzati, come i delfini. E' di pochi giorni fa, infatti, la descrizione di un comportamento simile nel tursiope (Tursiops truncatus) in un articolo pubblicato dalla rivista Proceedings of the Royal Society B. Tra gli odontoceti, i tursiopi sono noti per il loro grande repertorio di vocalizzazioni (classificate come click e fischi), utilizzate nei più disparati contesti sociali, e per la loro capacità di emettere un tipico richiamo di riconoscimento individuale, chiamato signature whistle. Il signature whistle consiste in un particolare fischio, unico per ciascun individuo, che lo identifica in maniera univoca e che viene utilizzato molto frequentemente (circa il 50% delle vocalizzazioni) nella comunicazione tra membri dello stesso gruppo.
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Ritratto dell’1%

Da alcuni anni, alcuni psicologi dell'Università della California a Berkeley studiano"il rapporto tra classe socio-economica e comportamenti sociali e asociali", e le differenze che si manifestano in un periodo di crisi economica. L'ultima ricerca del dottorando Paul Kiff e dei suoi colleghi misura il livello di onestà dei privilegiati, per ceto o per censo. È basso.
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Nella testa di vili ed eroi

COSTUME E SOCIETÀ - Cosa fareste in una situazione d’emergenza, come un incendio, un terremoto o un naufragio? Pensereste solo a fuggire e salvarvi la pelle, o vi fermereste ad aiutare a qualcun altro in difficoltà, rischiando magari la morte? Probabilmente non si può sapere finché non ci si trova realmente a vivere un’esperienza del genere. Il panico e l’istinto di sopravvivenza possono portare a compiere azioni che non avremmo mai pensato di poter compiere. Viceversa, la disperazione può tirar fuori un coraggio da leoni che non credevamo di avere. Nell’incidente della Costa Concordia, il comandante Francesco Schettino, abbandonando la nave e migliaia di passeggeri al loro destino, è diventato l’emblema della viltà umana, mentre il commissario di bordo Manrico Gianpetroni che con la gamba spezzata ha continuato a prestare aiuto è stato celebrato da eroe. Perché i due hanno agito in maniera così diversa? Cos’è scattato nella testa dell’uno e dell’altro? Esistono delle basi neurofisiologiche che predispongono alcune persone verso comportamenti più o meno valorosi?
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Bin Laden è vivo e sparge scie chimiche d’accordo con l’Fbi

COSTUME E SOCIETÀ - Un tipo vestito di nero ci ha intimato di non divulgare alcune informazioni riservate contenute in dei fascicoli che stavano dentro a degli scatoloni caduti da un camion proveniente dall’Area51. Ma siccome siamo contro il Sistema, ve le diamo lo stesso. Un team di ricercatori dell’Università del Kent ha appena pubblicato uno studio su Social Psychological and Personality Science in cui analizzano le contraddizioni dei teorici del complotto. Le conclusioni sono abbastanza intuibili. Stando a Michael Wood, Karen Douglas e Robbie Sutton, autori della ricerca, per i teorici della cospirazione chi è al potere è visto come ingannevole e malvagio, quindi qualsiasi spiegazione ufficiale ha un deficit di credibilità iniziale molto forte e ogni spiegazione alternativa è più credibile da subito.
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Ti combatto, ma un po’ ne soffro.

COSTUME E SOCIETÀ - Se uno per ben due volte nel giro di qualche anno si ritrova per caso in mezzo a rivolte etnico-politiche qualche domanda se la pone. Oltre a fare gli scongiuri ogni volta che intraprende un viaggio, Emile Bruneau si è anche chiesto come mai un gruppo possa odiare tanto un altro. Una domanda che probabilmente gli è nata schivando le pallottole durante i tumulti scoppiati alla caduta dell’apartheid nel 1994 in Africa, dove Bruneau lavorava come volontario. Oppure nel 2001, quando si è trovato nel bel mezzo dei violenti scontri tra le Tigri del Tamil e l’esercito mentre era far visita a un suo amico in Sri Lanka. Fatto sta che ora, diventato ricercatore all’MIT di Boston, ha appena pubblicato uno studio su Philosophical Transactions of the Royal Society: Biological Sciences dove in pratica ha cercato di identificare i meccanismi neurologici nei conflitti tra gruppi.
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Il senso dei bimbi per il giusto

COSTUME E SOCIETÀ - Altruismo ed egoismo si manifestano nell'essere umano già in età molto precoce. Per l'essere umano la cooperazione è un elemento chiave per la sopravvivenza, nonostante la natura paradossale delle attività cooperative – che in genere hanno un costo per l'individuo, ma non sempre un beneficio diretto – e nonostante il fatto che la selezione naturale metta di solito gli individui in competizione. È vero però che l'altruismo e la correttezza verso gli altri membri della specie possono favorire il benessere del gruppo e offrire di conseguenza all'individuo più di quanto questo dia singolarmente (spesso a patto che anche gli altri collaborino e nessuno o pochi altri individui del gruppo imbroglino). Diverse sono le ipotesi evoluzioniste che hanno cercato di spiegare come l'evoluzione porti alla selezione dei comportamenti altruisti e del senso della correttezza (vantaggi individuali indiretti, kin selection...). Per esempio per Richard Dawkins, celebre scienziato evoluzionista, l'altruismo non sarebbe che "egoismo travestito". Studi ben consolidati hanno dimostrato che il senso della correttezza tra membri della stessa comunità è presente nei bambini di sei o sette anni e studi più recenti suggeriscono che anche la tendenza a condividere si sviluppa abbastanza tardi nell'infanzia. Ma prima di quell'età i bambini sono dunque fondamentalmente egoisti? Non è detto. Stando ad uno studio pubblicato su PloS One già a 15 mesi i bambini mostrerebbero un certo senso per la giustizia e una tendenza a condividere altruisticamente.
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Né di Venere né di Marte

COSTUME E SOCIETÀ - Leggo oggi che una nuova ricerca (pubblicata su Plos One, guidata da un ricercatore dell'Università di Torino, Marco Del Giudice, che ha lavorato con colleghi dell'Università di Manchester, trovate la notizia anche su La Repubblica), dimostra che per quanto riguarda una selezione di 15 tratti di personalità uomini e donne sono diversi. Lo studio si contrappone a un'altra influente ricerca del 2005, firmata da Janet Shibley Hyde, secondo cui invece le differenze di personalità fra i sessi sono minime. Come mai conclusioni cosi diametralmente opposte sullo stesso argomento? La parte scettica di me risponderebbe che forse sono gli inconvenienti di una scienza che studia un argomento sfumato e non definibile in maniera univoca, ma c'è un'altra spiegazione più pertinente e legata alle due diverse metodologie adottate. In pratica, semplificando molto, lo studio originale di Hyde ha guardato e confrontato i dettagli, mentre quello di Del Giudice si è allargato alla globalità (per la precisione Del Giudice e colleghi hanno adottato un analisi multivariata, mentre Hyde ha analizzato i singoli tratti facendone poi una sorta di media)
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Si fa presto a dire calendario

COSTUME E SOCIETÀ - E se cambiassimo calendario? Non mi sto riferendo a quello del 2011 che avete ancora appeso al muro o sulla vostra scrivania, ma passare dall’attuale conteggio dei mesi a uno radicalmente diverso. Quando un economista e un astrofisico si incontrano, infatti, possono nascere strane idee. Steve H. Hanke, e Richard C. Henry, entrambi della John Hopkins University, hanno creato un calendario secondo il quale ogni periodo di dodici mesi è identico a quello precedente, eccetto per una settimana che salta occasionalmente e a intervalli regolari. In questo modo, per esempio, se il vostro compleanno cade di domenica, cadrà di domenica anche nel 2013, 2014 e negli anni successivi.
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Al servizio della scienza e di Sua Maestà

CRONACA (ROSA) - In Gran Bretagna, imperversano come ogni anno le polemiche sulle onorificenze acquisite grazie a finanziamenti al principale partito di governo. Nessuna coinvolge gli scienziati, non potrebbero permettersi la spesa, che sono un quarto dei nuovi cavalieri. Riportiamo nomi, appartenenze e motivazioni con note dove quest'ultima ci risulta insoddisfacente: Stephen Robert BLOOM. Direttore della divisione diabete ed endocrinologia, Imperial College, Londra. Per servizi resi alle scienze mediche Simon Kirwan DONALDSON. Professore di matematica della Royal Society, Imperial College, Londra. Per servizi resi alla matematica Andre Konstantin GEIM. Professore di Fisica, Università di Manchester. Per servizi resi alla scienza (1)
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Felicità

Di recente l'edonometria, la misura del tasso di felicità collettiva, ha fatto progressi grazie al data-mining e agli ultimi ritrovati della matematica e della fisica dei sistemi complessi. O no? Sabato prossimo sarete più felici che nei sei giorni precedenti. Su PLoS One, Peter Sheridan Dodds ed altri matematici e fisici americani hanno infatti calcolato la ricorrenza di 100 espressioni di letizia, scelte fra quelle comparse su Twitter tra il 8 settembre 2008 e il 19 settembre 2011, all'interno di un insieme formato da 46 miliardi di parole contenute in quasi 4,6...
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