ATTUALITÀ

Cronaca, esteri, politica, economia, cultura, costume e sport. Quando la ricerca esce dai laboratori e incontra la società.

CRONACA

Macché spazzatura

CRONACA - La rassicurante e lineare rappresentazione del DNA composto da geni che codificano pezzetto per pezzetto tutto ciò di cui siamo costituiti (proteine insomma), alla quale siamo abituati fin dai libri di biologia delle medie è forse destinata a essere rivoluzionata in breve tempo. E diciamocelo c'era da aspettarselo. Se non altro perché almeno dalla pubblicazione dei risultati del progetto Genoma Umano nel 2000 sapppiamo per certo che circa il 98% del nostro DNA apparentemente non ha alcuna funzione (non codifica proteine) e dunque è stato forse frettolosamente chiamato "spazzatura". Dato però che la Natura è una massaia che non butta via nulla e non spende energie a vuoto, c'era da aspettarsi che questa gran massa di materiale immaginato inerte non potesse essere poi così inutile. Sia chiaro, non è che nessuno si fosse insospettito e in questi anni c'è stato un gran lavoro di ricerca sull'argomento che già aveva iniziato a sgretolare questa concezione. Così ha fatto anche il progetto ENCODE (Encyclopedia of DNA elements) e lo ha fatto in maniera estensiva e sistematica, senza precedenti. Infatti ieri il progetto ha partorito ben 30 articoli scientifici ripartuiti fra le riviste Nature, Science, Genome Biology e Genome Research. Durato cinque anni ha coinvolto 442 ricercatori di 32 istituti sparsi in tutto il mondo (per dare un idea dello sforzo basti sapere che sono stati usati 300 anni di tempo-computer totali per l'analisi dei dati), analizzando 147 tipi di cellule provenienti da diversi tessuti. Risultato: il DNA spzzatura serve a regolare l'azione dei circa 20.000 geni riconosciuti come codificanti del nostro DNA
CRONACA

Il cervo timido si salva la vita

CRONACA - Durante le stagioni di caccia in Canada, sono le alci più timide quelle che hanno maggiori probabilità di sopravvivere, mentre quelle più audaci finiscono per fare una brutta fine. Questi i risultati di una ricerca pubblicata sui Proceedings of the Royal Society B, che avanza l'ipotesi che le attività umane possono agire da forza selettiva anche sul "carattere" di alcune specie animali. CRONACA - Durante le stagioni di caccia in Canada, sono i cervi più timidi quelle che hanno maggiori probabilità di sopravvivere, mentre quelli più audaci finiscono per fare una brutta fine. Questi i risultati di una ricerca pubblicata sui Proceedings of the Royal Society B, che avanza l'ipotesi che le attività umane possono agire da forza selettiva anche sul "carattere" di alcune specie animali. Un gruppo di ricercatori dell'Università dell'Alberta, ad Edmonton in Canada, ha monitorato le abitudini (in fatto di spostamenti) e la probabilità di venire uccisi durante la stagione venatoria mettendo dei collari GPS a 122 esemplari di cervo americano (maschi e femmina). Alla fine della stagione 22 esemplari erano stati abbattuti dai cacciatori e secondo i dati registrati tipicamente più un cervo si muoveva e percorreva lunghe distanze, maggiore era la probabilità di essere uccisa
COSTUME E SOCIETÀ

Venus, chimera o no?

COSTUME E SOCIETÀ - Si fa un gran parlere di Venus, il gatto "chimera" che impazza in rete, ma non è detto che di vera chimera si tratti. Venus, ammettiamolo, è bellissima: mezzo musetto nero, mezzo rosso, un occhio blu profondo, un altro verde smeraldo. Sembra disegnata. È una superstar, e stando a quanto si trova spulciando qui e lì in internet dovrebbe il suo singolare aspetto al fatto di essere una chimera, in senso biologico. Le chimere in biologia sono individui il cui organismo porta cellule con due diversi patrimoni genetici. La stragrande maggioranza degli esseri viventi porta in ogni cellula del proprio corpo un preciso corredo genetico, sempre uguale (in alcune cellule, quelle riproduttive, a dire il vero ne porta solo la metà). Le chimere invece sono il risultato della fusione in utero (nelle fasi precocissime di gestazione) di due individui in uno solo, un fenomeno raro ma documentato
AMBIENTECRONACAINFOGRAFICHE

In debito con la Terra

AMBIENTE - Il nostro Pianeta è in rosso. Dal 22 agosto, infatti, abbiamo esaurito le risorse naturali globali dell'anno. In altre parole quello che consumiamo è maggiore di quanto la Terra riesce a rigenerare. A fare i calcoli è il Global Footprint Network che ogni anno elabora una sorta di estratto conto bancario, in cui sono registrati la domanda dell'umanità e l'offerta di risorse naturali e di servizi ecologici. Il primo deficit risale al 1987. Da allora l'overshoot day della Terra arriva sempre prima. Se nel 2000 è stato il...
CRONACA

Zucchero nello spazio

CRONACA - Non dimostra che c'è vita nello spazio, ma dimostra almeno che i componenti organici fondamentali per l vita si possono formare ancor a prima dei pianeti in grado di ospitarla. Sorprenderà molti sapere infatti che gli scienziati hanno trovato dello zucchero galleggiare nello spazio fra i gas intorno a una stella in fase di crescita. Lo zucchero in questione è la glicolaldeide, ed è stato rilevato da un team danese grazie alle osservazioni effettuate con ALMA (Atacama Large Millimiter/Submillimiter Array) il nuovissimo (e ancora in costruzione) radio-osservatorio in Cile, che si sta già rivelando prezioso
COSTUME E SOCIETÀeventi

Il ritorno del lupo

COSTUME E SOCIETÀ - Sarà che siamo in provincia di Verona e che per certi versi si tratta di una storia d’amore, ma lei si chiama Giulietta. È una lupa italica, ed era stata vista più volte aggirarsi per i monti della Lessinia in compagnia di Slavc, un lupo sloveno che i ricercatori dell’Università di Ljubljana - grazie a un radiocollare - seguono fin dalla nascita. Slavc ha lasciato la Slovenia nel luglio 2011, probabilmente in cerca di nuovi territori, e forse di una compagna. E a quanto pare l’ha trovata in Italia. Sui monti Lessini, il lupo era assente da oltre 130 anni, quindi la notizia ha entusiasmato studiosi e appassionati naturalisti.
CRONACA

Tanti coleotteri, pochi coccodrilli, ma non dipende dall’età

CRONACA -Alcune specie sono più varie di altre. Come spiegano gli autori del nuovo lavoro pubblicato su PLoS Biology, esiste un gran numero di specie di coleottero, ma molto poche di coccodrillo (ma gli esempi sono molteplici). Perché? L'assunto generale che in qualche modo permea da decenni gli studi sull'evoluzione è che più antica è la linea evolutiva che ha prodotto le specie, più queste tendono a essere diversificate, ma a quanto pare questa regola non supera i test più rigorosi come quello condotto da Micheal Alfaro della UCLA e colleghi
COSTUME E SOCIETÀ

Pollo alla nigeriana

COSTUME E SOCIETA - Sotto lo pseudonimo di "Gentzen", un provocatore di nome Alessio Guglielmi e di professione logico matematico, segnala una ricerca di Cormac Herley e ne deduce una strategia per limitare i danni delle bufale in generale. Forse non è valida per le bufale fantascientifiche.
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