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Immagini, fotografie, grafici, voci e volti. Perché la scienza non è fatta solo di parole.

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Tutti al mare

AMBIENTE - Pronti per il mare? Quest’anno ci aspetta un mare sempre più blu e soprattutto più sicuro. Il 92,1% delle acque di balneazione dei Paesi dell’Unione Europea soddisfano gli standard minimi previsti dalla direttiva comunitaria. I dati arrivano dall’ultimo rapporto dell’Agenzia europea per l’ambiente che ha monitorato la qualità delle acque di oltre 22mila siti di balneazione, analizzando la presenza di alcuni tipi di batteri, tra cui enterococchi intestinali ed Escherichia coli. L’Italia è promossa a pieni voti: il 91,9% delle acque costiere rispetta i parametri obbligatori, registrando un aumento di 6,6 punti percentuali rispetto all'anno precedente. Tra le acque “sicure” l’83% sono di eccellente qualità. Migliora notevolmente anche la situazione di fiumi e laghi: le acque dolci di eccellente qualità in un solo anno sono passate dal 58,4% al 77,1%. Solo meno del 3% delle acque di balneazione è risultato non conforme.
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Science Forward – Geni e medicina

LA VOCE DEL MASTER – Torna l’appuntamento con ScienceForward, il podcast del Master in Giornalismo Scientifico Digitale della Sissa di Trieste. Seguiteci ogni due settimane su OggiScienza. Oggi parliamo di innovative cure mediche su misura. Quali saranno i futuri scenari della terapia genica? Lo abbiamo chiesto a Luca Biasco, dell’Istituto San Raffaele di Milano e ricercatore Telethon , e a Cristina Gentilini, ricercatrice a Oxford presso la sede inglese della Swedish Biomimetics. Per la rubrica Riciclati, incontriamo Vincenzo Napolano, che, dopo un dottorato in fisica, si occupa di comunicazione della scienza all’INFN di Roma. +Science ci porta nel futuro con il lungometraggio animato di Andrew Stanton, Wall-E (2008). Pixar e Walt Disney hanno unito le forze creative per raccontare le disavventure di un piccolo robot che smaltisce rifiuti sulla Terra ormai abbandonata dall’uomo. Con Import-Export andiamo tra le montagne della Svizzera, per conoscere Marianna Trani, che sta facendo il dottorato presso l’Università di Basilea. Buon ascolto e alla prossima e ultima puntata! Crediti immagine: micahb37
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Consigli per un mondo più equo

AMBIENTE - Nel 2011 abbiamo raggiunto i 7 miliardi di abitanti. Da qui al 2050 la popolazione mondiale supererà i 9 miliardi, con un aumento pari a una Cina e un’India in più. Se non vogliamo che il nostro pianeta finisca in una spirale negativa di malattie economiche e ambientali che porteranno a un futuro ancora più inospitale, è necessario da un lato ridurre i consumi dei Paesi industrializzati e dall’altro limitare le nascite in quelli in via di sviluppo. Sono queste le raccomandazioni che arrivano dall’ultimo rapporto “People and the Planet” della britannica Royal Society. In base allo schema di Rockstrom, illustrato nell’infografica, è possibile individuare nove "confini della Terra", entro cui la popolazione deve muoversi al fine di evitare cambiamenti ambientali che potrebbero avere conseguenze dannose sia per il pianeta stesso, sia per l’uomo. Dei nove confini individuati, le soglie di attenzione relative ai cambiamenti climatici, alla riduzione della biodiversità e all’azoto immesso nell’atmosfera, sono già state superate. Ecco, quindi, che le raccomandazioni della Royal Society diventano essenziali se si vuole mantenere un equilibrio sostenibile. Se i Paesi in via di sviluppo dovranno controllare le nascite, a quelli occidentali spetta il gravoso compito di farsi carico dell’1,2 miliardi di persone che vivono con meno di due dollari al giorno. E non solo, sempre i Paesi industrializzati dovranno ridurre i consumi di materie prime, aumentando l’efficienza.
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Come mangiare meno patatine

LA VOCE DLE MASTER - Avete presente quei tubi pieni di croccanti patatine? Bisogna avere una volontà di ferro per riuscire a smettere di mangiarle prima di intravedere il fondo della confezione. Per fortuna, però, la scienza pensa anche a noi irriducibili golosi. Sembra infatti che basti uno stimolo visivo, in questo caso una patatina colorata di rosso in mezzo alle altre, per interrompere il subdolo meccanismo de “l’una tira l’altra”. L’osservazione, pubblicata su Health Psychology, si deve ai ricercatori del laboratorio Food&Brand della Cornell University, un laboratorio interdisciplinare che...
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Cerchi qualcosa? Fai come Google

LA VOCE DEL MASTER - Per capire come sta evolvendo un cancro in un organismo è utile tenere d’occhio alcune proteine prodotte dalle cellule tumorali. Ma come trovarle tra le tante? L’idea che è venuta in mente ad alcuni ricercatori della University of Technology di Dresda, guidati da Cristof Winter, è di imitare Google. Prendendo come modello l’algoritmo di Google Pagerank, gli scienziati ne hanno creato un altro, che hanno chiamato NetRank. Dai risultati del loro studio, pubblicati su PLoS Computational Biology, sembra che Netrank sia il più accurato dei sistemi di selezione finora adottati. La rete di relazioni che si stabilisce a livello dei geni fra le proteine e le cellule che le producono somiglia a quella dei collegamenti ipertestuali fra le pagine web. Quando si fa una ricerca su Google, Pagerank classifica le pagine più rilevanti rispetto alle parole chiave inserite, tenendo conto del contenuto di una pagina e di come questa sia collegata alle altre. In modo analogo, per trovare le proteine che permettono di monitorare meglio lo sviluppo del tumore, NetRank utilizza le informazioni biologiche dovute all’interazione fra cellule e relative proteine.
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L’imballaggio vive due volte…

AMBIENTE - Non si butta via niente, o quasi. Nel 2011 sono stati recuperati 3 imballaggi su 4, il 140% in più rispetto al 1998 quando i rifiuti di imballaggio destinati al recupero erano solo il 33,2%. A fornire le cifre è il Consorzio Nazionale Imballaggi. L’anno scorso sono state recuperate a 8,58 milioni di tonnellate di acciaio, alluminio, carta, legno, plastica e vetro su un totale di 11,47 milioni di tonnellate di imballaggi prodotti. Di queste 7,4 tonnellate sono state avviate al riciclo, l’1,1% in più rispetto al 2010. Carta e acciaio sono stati i materiali più riciclati, con percentuali del 79,2% e del 75,9%. Parte dei materiali recuperati sono stati poi riutilizzati per produrre nuovi imballaggi: si stima che nel 2011 circa il 37% delle materie prime impiegate per produrli sia derivato da materiale da riciclo. Il 13% degli imballaggi recuperati è stato, invece, utilizzato come combustibile per produrre energia. Analizzando i dati relativi al periodo 1998-2011 si nota un’inversione di tendenza positiva. Si è infatti registrata una crescita notevole dei rifiuti avviati a recupero che sono passati dal 33,2% al 74,8%, con una conseguente riduzione dei rifiuti di imballaggio destinati a smaltimento scesi dal 66,8% al 25,2%. Ma la sfida continua. L’Italia dovrà potenziare le attività di prevenzione e riduzione dell’impatto ambientale degli imballaggi in modo da rispettare la Direttiva europea sui rifiuti del 2008 che fissa, in particolare, gli obiettivi di riciclo dei materiali al 2020. Crediti immagine: Laura Pulici
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PlusScience – Il pianeta delle scimmie

ASCOLTA IL PODCAST! LA VOCE DEL MASTER - Già alla sua uscita nel 1968, Il Pianeta delle scimmie diventa  un cult. L'idea che un'altra specie ci soppianti in cima alla piramide ecologica è una vera ossessione al punto che nel 2001, dopo quasi trent'anni di serie televisive,  Tim Burton divide la critica con un remake del film. Però la finzione come spesso accade è ben lontana dalla realtà. Oggi la maggior parte dei primati è protetta, alcune sono specie in via d'estinzione e altre non ci sono proprio più. Daniela De...
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