LA VOCE DLE MASTER - Avete presente quei tubi pieni di croccanti patatine? Bisogna avere una volontà di ferro per riuscire a smettere di mangiarle prima di intravedere il fondo della confezione. Per fortuna, però, la scienza pensa anche a noi irriducibili golosi. Sembra infatti che basti uno stimolo visivo, in questo caso una patatina colorata di rosso in mezzo alle altre, per interrompere il subdolo meccanismo de “l’una tira l’altra”. L’osservazione, pubblicata su Health Psychology, si deve ai ricercatori del laboratorio Food&Brand della Cornell University, un laboratorio interdisciplinare che...
LA VOCE DEL MASTER - Per capire come sta evolvendo un cancro in un organismo è utile tenere d’occhio alcune proteine prodotte dalle cellule tumorali. Ma come trovarle tra le tante? L’idea che è venuta in mente ad alcuni ricercatori della University of Technology di Dresda, guidati da Cristof Winter, è di imitare Google. Prendendo come modello l’algoritmo di Google Pagerank, gli scienziati ne hanno creato un altro, che hanno chiamato NetRank. Dai risultati del loro studio, pubblicati su PLoS Computational Biology, sembra che Netrank sia il più accurato dei sistemi di selezione finora adottati.
La rete di relazioni che si stabilisce a livello dei geni fra le proteine e le cellule che le producono somiglia a quella dei collegamenti ipertestuali fra le pagine web. Quando si fa una ricerca su Google, Pagerank classifica le pagine più rilevanti rispetto alle parole chiave inserite, tenendo conto del contenuto di una pagina e di come questa sia collegata alle altre. In modo analogo, per trovare le proteine che permettono di monitorare meglio lo sviluppo del tumore, NetRank utilizza le informazioni biologiche dovute all’interazione fra cellule e relative proteine.
ASCOLTA IL PODCAST! LA VOCE DEL MASTER - Già alla sua uscita nel 1968, Il Pianeta delle scimmie diventa un cult. L'idea che un'altra specie ci soppianti in cima alla piramide ecologica è una vera ossessione al punto che nel 2001, dopo quasi trent'anni di serie televisive, Tim Burton divide la critica con un remake del film. Però la finzione come spesso accade è ben lontana dalla realtà. Oggi la maggior parte dei primati è protetta, alcune sono specie in via d'estinzione e altre non ci sono proprio più. Daniela De...
[Crediti immagine: DonkeyHotey / flickr] LA VOCE DEL MASTER - La nostra crescente domanda di risorse minaccia il futuro del pianeta secondo il Living Planet Report 2012, pubblicato dal WWF in collaborazione con la Zoological Society di Londra e il Global Footprint Network. L’indagine, condotta ogni due anni, ha restituito un quadro molto preoccupante sullo stato di salute della Terra.
"Viviamo come se avessimo un ulteriore pianeta a nostra disposizione, sfruttando il 50 per cento in più delle risorse che la Terra può produrre e sostenere — ha dichiarato Jim Leape, direttore generale del WWF Internazional — e se continuiamo con questi ritmi, entro il 2030 anche due pianeti non saranno sufficienti”
LA VOCE DEL MASTER - In genere è la matematica che aiuta a risolvere questioni in altri ambiti, stavolta è il contrario. Un gruppo di ricercatori in nanotecnologia dell’Università del Michigan e dell’Università del Connecticut ha introdotto una variante di un antico e famoso problema di matematica e hanno trovato anche una soluzione riportata nella rivista Physical Review Letters.
La questione potrebbe essere posta in questo modo. Immaginiamo di voler coprire una finestra con un certo numero di dischi di diverso raggio, sovrapponendoli in modo da non far passare più luce. Qual è il modo migliore? O più in generale, qual è il modo migliore per riempire una zona delimitata con un numero N di cerchi di varia dimensione (o sfere in 3D)? Questo è il nuovo problema di ottimizzazione presentato dagli studiosi, che diversamente dal tradizionale problema di imballaggio permette che i dischi si sovrappongano. Inoltre si differenzia anche da un altro problema simile, quello di copertura, perché i dischi non possono uscire dai confini della figura
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SCIENCE FORWARD - Torna l’appuntamento con ScienceForward, il podcast del master in giornalismo scientifico digitale della Sissa di Trieste.
Questa settimana parliamo di biomimesi con Ilaria Mazzoleni, architetto presso il Southern California Institute of Architecture, che ci racconta come il design e la progettazione architettonica possano prendere spunto da strutture della natura. Nicola Pugno ci parla delle potenzialità dei nuovi materiali che vengono studiati al laboratorio di nanomeccanica bioispirata del Politecnico di Torino.
Con la rubrica Riciclati conosciamo Marco Valli che, dopo un dottorato in fisica, oggi è consulente per una società che si occupa di decisioni razionali.
Nel film di Tim Burton “Il pianeta delle scimmie” (2001) ci descrive un mondo in cui i ruoli tra uomini e scimmie sono invertite. Per la rubrica +Science abbiamo chiesto a Daniela De Donno, presidente del Jane Goodall Institute Italia, come vivono oggi i primati sul pianeta dell’uomo.
La scienziata della rubrica Import-Export di questa settimana è Dania Movia, post-doc in un laboratorio del Trinity College, che ci racconta la sua Dublino.
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LA VOCE DEL MASTER - La caccia commerciale alla balena grigia, che tra la fine del 1800 e l’inizio del 1900 ha sterminato decine di migliaia di esemplari, è stata probabilmente la causa principale della recente diminuzione della popolazione di questa specie. Lo suggerisce un nuovo studio, condotto da un gruppo di ricercatori guidato da Elizabeth Alter della Stanford University e pubblicato su PLoS ONE.
Anche se l’affermazione può sembrare ovvia, in realtà altre ricerche avevano ipotizzato che la diminuzione numerica fosse collegata a fenomeni precedenti alla caccia massiva della seconda metà del 1800. Erano stati considerati, infatti, fattori come l’influenza dei cambiamenti climatici (il “periodo caldo medioevale”, la “Piccola era glaciale”), la presenza di predatori (Orcinus orca) e il fatto che le popolazioni indigene avessero cacciato questa specie per 5000 anni
LA VOCE DEL MASTER - Ogni volta che una cellula si divide deve fare una copia identica del DNA. Durante la duplicazione possono verificarsi diversi errori, fra i più comuni c’è l’inserimento di nucleotidi di RNA nel codice genetico. Nei mammiferi un particolare enzima, l’enzima RNasi H2, sorveglia l’intero processo e interviene a correggere questo errore. È il risultato di uno studio pubblicato su Cell e condotto da un gruppo di scienziati guidati da Andrew Jackson dell’Institute of Genetics & Molecular Medicin presso l’Università di Edimburgo. Gli elementi che costituiscono...