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Una finestra sul futuro. Diamo uno sguardo alle nuove frontiere della ricerca e ai protagonisti che rendono possibile il progresso della scienza.

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MUSE, una giornata al museo che sarà

CULTURA - Il taxi a motore elettrico accosta in prossimità di un enorme cantiere. La giornata è splendida, l'aria frizzante e di fronte a me, in controluce, si staglia il profilo frastagliato di un enorme edificio di vetro. Sono a Trento e sto per visitare il MUSE, il nuovo MUseo delle ScienzE. Sono con un gruppo di giornalisti invitati a visitare in anteprima il museo: sarà inaugurato il 27 luglio e per ora l'unica cosa pronta è l'edificio. All'ingresso del cantiere, Antonia Caola, responsabile relazioni esterne e affari internazionali del museo, ci svela quello che ci aspetta: un giro del palazzo e il racconto di tutti gli allestimenti che fra pochi mesi animeranno le sale. Visitare un museo immaginandolo soltanto? Sfida accettata. Le aspettative sono alte: si è parlato tanto di questo progetto e non poteva essere altrimenti considerando che la struttura è stata disegnata dall'archistar Renzo Piano. Tutto è cominciato quando la necessità di riqualificare una zona della città, l'ex area Michelin, ha incontrato il desiderio di trasformazione del Museo Tridentino di Scienze Naturali. È nato così nel 2003 il progetto del MUSE che, secondo le parole dei suoi stessi curatori vuole essere "molto più di un museo", puntando a divenire il "nuovo portavoce del processo di sviluppo del Trentino". Da questo punto di vista, bisogna ammettere che l'architettura dell'edificio, con il profilo esterno che ricorda le montagne che circondano Trento, fa la sua parte in modo molto incisivo. La fa anche in tutti gli aspetti meno appariscenti: la struttura infatti è stata costruita secondo criteri di eco-sostenibilità (ha raggiunto il livello GOLD della certificazione LEED, Leadership in Energy and Environmental Design), scegliendo accuratamente i materiali di costruzione - si è ad esempio optato per il bambù (di produzione italiana) come legno per la pavimentazione - e utilizzando sistemi di tri-generazione che sfruttano le energie rinnovabili.
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La vendetta del Modello Standard

FUTURO - È una di quelle notizie che possono elevarti al settimo cielo, o precipitarti nella disperazione più nera... se sei un fisico teorico. O passare inosservata altrimenti. È arrivata la conferma: la particella osservata l'estate scorsa al Large Hadron Collider di Ginevra è proprio il bosone di Higgs. Nella sua varietà più ordinaria, cioè quella predetta oltre mezzo secolo fa da Peter Higgs e che tiene in piedi l'intera architettura del Modello Standard delle particelle elementari. Nessuna magia esotica, nessuna anomalia nascosta: la conferma arriva dalla conferenza di Moriond, in Svizzera, dove le ultime analisi dei due mega-esperimenti ATLAS e CMS hanno fatto rientrare le piccole anomalie riscontrate nei dati preliminari della scorsa estate. Si tratta proprio della versione del bosone di Higgs più semplice. Un trionfo per quella generazione di fisici teorici che negli anni Sessanta e Settanta costruirono la teoria più accurata e spettacolare mai inventata dal genere umano, confermata ancora una volta in maniera spettacolare. Un monumento alla potenza del metodo scientifico.
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Il pompiere che vede oltre fumo e fiamme

Vi ricordate di quegli annunci pubblicitari di certe riviste spazzatura anni Ottanta in cui si vendevano occhiali cartonati con cui sbirciare attraverso i vestiti? Chissà quanti allocchi li hanno acquistati. Erano, ovviamente, delle fregature, ma mi sono venuti subito in mente mentre leggevo lo studio del Consiglio Nazionale delle Ricerche pubblicato sulla rivista di settore Optic Express. Solo che questa volta non si tratta di fantascienza, né di oggetti da voyeur. Piuttosto di una tecnologia innovativa che, se rielaborata a dovere, consentirebbe ai vigili del fuoco di vedere figure umane attraverso il fuoco e le fiamme.
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Scienziati in parlamento

POLITICA - Oltre ad essere il parlamento più giovane di sempre ed aver incrementato notevolmente il numero di donne, entrano in politica alcuni scienziati. Tra questi Ilaria Capua (abbiamo già parlato di lei qui e qui) direttrice Dipartimento di Scienze Biomediche Comparate presso l’Istituto Zooprofilattico Sperimentale delle Venezie. Capolista in Veneto per la lista Scelta Civica di Mario Monti alle recenti elezioni, l'abbiamo intervistata per capire il suo punto di vista nei confronti del rapporto tra scienza e politica.
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OggiScienza TV – In somnis veritas

OGGISCIENZA TV - Da sempre l'esistenza di un mondo parallelo, quello del sogno, esercita un fascino misterioso sugli uomini. Il fatto che durante il sonno si possano compiere azioni del tutto analoghe a quelle della veglia, che l'universo personale venga elegantemente sublimato in simboli e che anche l'impossibile diventi realizzabile, sono alcuni degli elementi che fanno dell'esperienza onirica un magnetico enigma. Ma qul'è il senso biologico di questa eccezionale esperienza mentale, che funzione hanno i sogni, e quali sono le dinamiche che regolano la loro strutturazione? Nonostante le teorie finora proposte siano molte, e in differenti discipline, i sogni rimangono un'intrigante rompicapo anche per la scienza.
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Nuove generazioni

Quattro anni fa, due presunti ricercatori del Center for Research in Applied Phrenology (CRAP) dimostravano l'efficacia del programma SCIgen nel produrre articoli apparentemente di informatica. Le riviste scientifiche non ci sarebbero ricascate, pensava la custode- Sbagliava.
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Merli fotosensibili

AMBIENTE - La principale informazione ambientale utilizzata dagli organismi, a tutti i livelli trofici, per regolare le proprie attività annuali e/o gli stadi vitali è la variazione stagionale del fotoperiodo (la variazione delle ore di luce giornaliere). Ma cosa accade a quegli organismi che vivono negli ambienti antropici in cui l'illuminazione artificiale notturna è estremamente diffusa? E' possibile che l'inquinamento luminoso possa influenzare la loro biologia?
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Due ratti ‘si parlano’ dal Brasile agli Usa

CRONACA - Collegare elettricamente i cervelli di due ratti in due continenti diversi, in modo da permettere al primo di 'parlare' al secondo: è il risultato di una ricerca della Duke University, Stati Uniti, pubblicata a fine febbraio su Scientific Reports. Si tratta di un passo importante verso il computer organico, un dispositivo che potrebbe permettere a gruppi di animali di condividere informazioni motorie e sensoriali. "In esperimenti fatti in passato, abbiamo visto che il cervello dei ratti riusciva ad adattarsi in modo da accettare segnali da dispositivi esterni al...
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Centro galattico al gusto lampone

CRONACA - Le nubi di gas al centro della nostra Galassia, la Via Lattea, avrebbero un vago sapore di lamponi, ciò è quanto emerge da un recente studio presentato da alcuni radioastronomi del Max Planck Institute for Radio Astronomy di Bonn in Germania. Un po’ provocatorio e irreale, vero? Questi sono i fatti… Una delle ultime frontiere dell’astrobiologia, ovvero la ricerca della vita al di fuori della Terra, è lo studio del cosmo alla ricerca delle molecole che sono alla base della vita come la conosciamo. Numerosi astronomi e chimici...
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