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Una finestra sul futuro. Diamo uno sguardo alle nuove frontiere della ricerca e ai protagonisti che rendono possibile il progresso della scienza.

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HIV: curato un neonato?

FUTURO - I dati verranno ufficialmente presentati oggi ad Atlanta all'annuale Conferenza su Retrovirus e Infezioni Opportuniste (ma già ieri sono state fatte alcune dichiarazioni pubbliche dagli autori della ricerca): sarebbe stato documentato un caso di neonato curato "funzionalmente" dall'infezione da HIV contratta dalla madre. Sarebbe il primo documentato con certezza (ne esistono altri di esempi citati in passato, ma nessuno ha superato lo scetticismo delle comunità medica). Questo potrebbe essere diverso. Nei paesi in via di sviluppo il problema della trasmissione del'virus dell'hiv durante la gravidanza o il parto è limitato. Sono state infatti sviluppati dei trattamenti che riducono drasticamente la trasmisisone e che si basano essenzialmente sulla somministrazione di antiretrovirali alla madre durante la gravidanza e al neonato nelle prime settimane di vita. è chiaro che il problema della trasmissione è però molto alto nei paesi in vi a disvluppo dove l'accesso alle cure è basso.
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Virus Vs batteri (il virus col sistema immunitario “rubato”)

FUTURO - C'è il batterio del colera (Vibrio cholerae), che attacca per esempio l'uomo. E c'è il batteriofago del colera, un virus che attacca il batterio che attacca l'uomo. La cosa interessante è che il virus usa un sistema immunitario "rubato" ai batteri, per attaccare i batteri stessi. Vi siete persi? Riassumo brevemente cosa c'è di interssante (molto interessante) nel nuovo studio pubblicato su Nature da Andrew Camilli della Tufts Universitye colleghi: 1) è la prima volta che si osserva un virus "con sistema immunitario" 2) il sistema immunitario è "rubato" al tipo di organismo che viene attaccato e serve per attaccare l'organismo originario (della serie "fuoco amico") 3) visto che il batterio è pericoloso per noi esseri umani, potremmo usare il virus batteriofago per contrastare il colera e, se funziona, si tratterebbe di una potente alternativa agli antibiotici (quindi la scoperta potrebbe esse utile per combattere la crescente e globalizzata "resistenza agli antibiotici" di molti batteri assai pericolosi per la salute umana) Mica poco. Il meccanismo è tanto "perverso" quanto affascinante (e utile). Il batteriofago a quanto pare nel corso dell'evoluzione ha incorporato nel suo DNA, i geni che codificano un sistema immunitario batterico proprio di circa la metà dei batteri conosciuti (si chiama CRISPR/Cas), sistema immunitario che i batteri hanno sviluppato proprio per difendersi dai fagi (furbi e beffardi). I fagi sono virus che attaccano i batteri (ogni fago attacca specificamente un batterio preciso) e li usano per riprodursi. I ricercatori hanno osservato che campioni di batteriofago prelevati da pazienti affetti dal batterio del colera in Bangladesh contenevano geni che fino ad allora si erano trovati in alcuni batteri, dove codificano per il sistema immunitario
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Un Progetto per il Parco

Per motivi economici, Oggi Scienza non riceve le riviste di divulgazione scientifica alternativa. Mentre la redazione aspetta con pazienza che adottino l’open access e la carità cristiana, la custode propone una soluzione editoriale.
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Posizione strategica

I cebi, piccole scimmie platirrine centro e sudamericane, sono note nell'utilizzo di strumenti per procacciarsi il cibo: in particolare, sono ormai studiate da anni le loro capacità di rompere gli spessi gusci delle noci di palma di cui si nutrono per mezzo di pietre che vengono posizionate su apposite incudini di roccia.
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MrPod – Telethon e le malattie rare

SALUTE - Oggi è la Giornata Mondiale contro le Malattie Rare. Come ogni anno Fondazione Telethon la promuove con molte inziative. Francesca Petrera ha intervistato Lucia Monaco, direttore scientifico di Fondazione Telethon che ci ha spiegato la difficoltà di fare ricerca su queste malattie che non seguono "le regole del mercato".
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OggiScienza TV – L’ultimo oceano

OGGISCIENZA TV - È forse l’oceano più incontaminato della Terra, il Mar di Ross, posizionato in prossimità del continente Antartico. Ma le cose stanno tragicamente cambiando. A denunciarlo il film-documentario ‘The last ocean”, completato nel 2012 dal neozelandese Peter Young e ora approdato nei festival internazionali. Qualche anno dopo il successo di ‘The end of the line” e l’Oscar per “The cove”, un nuovo documentario per sensibilizzare l’opinione pubblica su temi di conservazione. Ma quanto è efficace questa operazione ? lo chiediamo a Paolo Fedrigo del Laboratorio Regionale di Educazione...
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Criptico o disruptivo? La scelta della quaglia

CRONACA - Gli uccelli che nidificano al suolo hanno evoluto svariate strategie per rendere il proprio nido poco visibile agli occhi dei predatori: uno dei meccanismi più utilizzati è il camuffamento del suo contenuto con il substrato circostante. Per questo motivo, sia le uova che la livrea dei pulcini presentano spesso screziature ed altri tratti cromatici che li rendono criptici con le caratteristiche dell’ambiente. Ma una specie va oltre: la quaglia giapponese (Coturnix japonica) sembra infatti selezionare attivamente il substrato sul quale deporrà le uova in modo tale da massimizzare il loro mimetismo. Le uova di questa specie presentano una grande variabilità cromatica, passando da forme con grosse chiazze scure o piccoli puntini ad altre di colore chiaro e quasi prive di decorazioni. Le uova di femmine differenti hanno dunque possibilità diverse di camuffarsi nell’ambiente, a seconda delle caratteristiche del substrato. E le femmine sembrano esserne ben consapevoli
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Lo status dei rettili a livello globale

Il 19% delle specie di rettili mondiali sono a rischio di estinzione: questo è il risultato di un incredibile sforzo di monitoraggio, guidato dalla Zoological Society of London e dell'IUCN che ha coinvolto centinaia di ricercatori in tutto il mondo.
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L’acqua primordiale di DG Tau

CRONACA - Centinaia o forse migliaia di oceani d’acqua si troverebbero, sotto forma di vapore acqueo, all’interno di un disco di gas e polveri attorno alla giovane stella variabile DG Tau, distante 450 anni luce dalla Terra in direzione della costellazione del Toro da cui, entro alcuni miliardi di anni, si formerà un sistema planetario. Una scoperta importante che ci permetterà di capire com’è “arrivata” l’acqua sulla Terra, e di aggiungere un piccolo frammento in quel complicato puzzle che è la comprensione dell’origine della vita sul nostro pianeta. Un gruppo internazionale di ricercatori utilizzando i dati ripresi dal telescopio spaziale Herschel dell’Agenzia Spaziale Europea (ESA), ha scoperto che il Sistema Solare non è l’unico sistema planetario ad avere abbondanza di acqua. I ricercatori ritengono che attorno a DG Tau l’acqua si trovi, nelle regioni più esterne del disco che circonda la stella, sotto forma di ghiaccio legato a particelle di polvere. In questa regione la temperatura è ben al di sotto dei -100 gradi, qui il ghiaccio d’acqua sottoposto all’irraggiamento stellare, si riscalda trasformandosi in vapore acqueo e quindi diventando accessibile agli strumenti di Herschel. Grazie alla sublimazione del ghiaccio i ricercatori hanno quindi potuto stimare la quantità di acqua presente nel sistema
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MrPod – Piovono asteroidi!

ASCOLTA IL PODCAST! PODCAST - in Melancholia, il film di Lars Von Trier del 2011, il corpo celeste omonimo (il Pianeta Melancholia, appunto) incombe sui protagoinsti nell’imminenza dell’impatto che distruggerà il nostro Pianeta. Il tema del film è la lucida attesa di un evento inevitabile e il regista gioca con un archetipo di paura moderna: lo scontro fra la Terra e un asteoride, come quello che milioni di anni fa esinse gli allora dominatori del pianeta, i dinosauri. Potrebbe un evento del genere annientare ora noi esseri umani? Matteo Soldi lo ha chiesto per noi Albino Carbognani, esperto di meteoriti dell'Osservatorio Astronomico della Val D'Aosta che ci ha raccontato anche della pioggia di meteoriti nei cieli di Chelyabinsk in Russia (e del recente passaggio di un mega-asteoide nei pressi della Terra). E gli studenti del master in comunicazione della scienza della SISSA di Trieste invece l'hano chiesto all'uomo della strada (qui potete guardare il video). Ascoltate il podcast e ne sentirete delle belle!
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