A seconda della quantità di ossigeno presente nell’ambiente, i nanotubi assumono forme diverse che modificano anche le loro prestazioni. È quanto ha scoperto un gruppo di ricercatori del Sincrotrone di Trieste.
Le formiche migratrici del Sud America raccolgono nanoparticelle di materiale magnetico dal terreno e le usano per orientarsi, come hanno scoperto al Centro Brasiliano per la Ricerca in Fisica di Rio de Janeiro
Anna Gregorio, del Dipartimento di Fisica dell’Università di Trieste, ha seguito in diretta dalla Guiana francese il lancio del satellite Planck nello spazio avvenuta il 14 maggio. Queste sono le sue emozioni.
LFI, il Low Frequency Instrument a bordo del satellite Planck da poco lanciato in orbita, scruta il cosmo nella frequenza delle microonde, la radiazione "fossile" che arriva direttamente dal Big bang. Michele Maris astronomo dell'Osservatorio Astronomico di Trieste - INAF, in occasione del lancio del satellite ci spiega il ruolo dell'Osservatorio nella costruzione di LFI e che cosa esattamente farà nei prossimi mesi questo "occhio spaziale"
Uno studio dell'Università della Florida fornisce nuove informazioni sull'evoluzione dei fiori 130 milioni di anni fa il nostro pianeta tutto ad un tratto – almeno secondo i tempi dell'evoluzione – si è ricoperto di fiori. Questa comparsa improvvisa dei fiori è un vero mistero per gli scienziati che ancora sembrano lontani dalla soluzione. Uno studio pubblicato sulla rivista Proceedings of the National Academy of Sciences offre oggi nuove ipotesi su quale doveva essere l'aspetto dei fiori primitivi e sui meccanismi attraverso i quali le piante li hanno evoluti. “Non c'era...
Diciannove anni fa, dopo i successi di COBE, alla Scuola Internazionale Superiore di Studi Avanzati (SISSA) di Trieste è nata l'idea di un “occhio” che nello spazio potesse osservare in grande dettaglio la radiazione di fondo dell'Universo, cioè quelle radiazione nella gamma delle microonde che rappresenta la traccia fossile del nostro cosmo. Venerdì scorso il sogno di Luigi Danese, astrofisico della SISSA, e di molti altri, fra i quali anche George Smoot, premio Nobel per la fisica, è diventato realtà, grazie al satellite Planck Ascolta l'Intervista a Luigi Danese...
Lo scorso venerdi il satellite Planck è stato lanciato in orbita e presto inizierà a scrutare l'Universo primordiale. Carlo Baccigalupi, responsabile del progetto Planck per la Scuola Intenazionale Superiore di Studi Avanzato (SISSA) di Trieste che si occuperà di analizzare i dati trasmessi dallo strumento Low Frequency Instrument (LFI) a bordo del satellite, ci spiega esattamente che cosa si potrà scoprire grazie a Planck
L'Accademia Slovacca delle Scienze studia le singolarità delle piante nell'area di Cernobyl per capire come la vita si difende dalle radiazioni nucleari
Grande emozione per il lancio del razzo ESA Ariane 5 che porterà i satelliti Plank e Herschel in orbita intorno alla Terra. Al progetto Planck partecipano anche la Scuola Internazionale Superiore di Studi Avanzati (SISSA) di Trieste e l'osservatorio Astronomico - INAF di Trieste