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Salva la 194!

POLITICA - Resiste ancora la 194. Per la Consulta è "manifestamente inammissibile" il quesito sulla legittimità costituzionale dell'articolo 4 della legge...

#save194: legge ancora sotto attacco

POLITICA - Non c'è proprio pace per la 194. Sì, sempre lei, la legge dello Stato sull'aborto, da tempo ormai sotto un fuoco incrociato che si sta facendo sempre più fitto. L'ultimo assalto viene dal Tribunale di Spoleto, che ha chiesto alla Corte costituzionale di esprimersi sulla legittimità dell'articolo 4 della legge, quello che disciplina l'interruzione volontaria di gravidanza entro i primi novanta giorni. Le cose sono andate così: il 27 dicembre 2011 una ragazza di 17 anni si presenta in un consultorio familiare di Spoleto manifestando "con chiarezza e determinazione" la volontà di abortire e chiedendo che nella questione non siano coinvolti i genitori

Informazioni “scientifiche”

POLITICA - Alla Camera e al Senato della Virginia la maggioranza repubblicana ha votato una legge che dovrebbe  fornire "maggiori informazioni...

Aborti in calo, obiezione di coscienza ancora alta

CRONACA - Continua il calo delle interruzioni volontarie di gravidanza (Ivg): 115.372 nel 2010 contro le 118.579 dell’anno precedente, ma con oltre il 70% dei ginecologi obiettori di coscienza la legge 194 sull’aborto presenta, a 33 anni dall’entrata in vigore, difficoltà nell’applicazione. Soprattutto al Sud, dove l’obiezione di coscienza tra i camici bianchi è più dell'80%. In Sicilia, Molise e Campania raggiunge valori superiori al 70% anche tra gli anestesisti e il personale non medico. Secondo i dati dell'ultima Relazione sullo stato di attuazione della legge 194/1978 del ministero della Salute il numero degli obiettori sembra essersi stabilizzato dopo il notevole aumento negli ultimi anni, ma valori ancora così elevati possono rappresentare un freno alla corretta applicazione della legge. Oltre a porre problemi organizzativi all’interno delle Asl e degli ospedali, rendono più difficile la tutela della donna, che potrebbe trovarsi nella situazione di dover abortire in una struttura ospedaliera al di fuori della propria regione di residenza.
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