archiveaerosol

Nuvole

Nuovi dati dell'esperimento CLOUD, al CERN, smentiscono tuttora l'ipotesi sulla causa del riscaldamento globale che doveva dimostrare. Ma ora collaborano anche ricercatori che non negano l'effetto serra della CO2 e la camera di simulazione produce conferme interessanti.

Quelle piccole eruzioni che raffreddano la Terra

AMBIENTE - Tocchiamo un argomento spinoso: il clima. Anzi, precisiamo, e rendiamolo ancora più delicato: il riscaldamento globale e le sue possibili soluzioni. Un gruppo di ricercatori dell'università del Saskatchewan, in Canada, non ha esattamente proposto una soluzione, ma ha fatto notare un comportamento molto interessante dell'aerosol prodotto da alcuni tipi di eruzione sul clima planetario.

Local cooling nel global warming

Dall'alto, gran parte della Lombardia è coperta da uno smog marrone, il particolato di varie dimensioni che ha fatto molto tossire durante la siccità dei mesi scorsi. Il danno ai polmoni potrebbe essere compensato da un caldo meno soffocante, secondo un nuovo studio sul legame tra inquinamento atmosferico da aerosol e temperature nel centro e nel sud-est degli Stati Uniti.

Prove di gestione

[Repubblica Ceca, foreste danneggiate dalla pioggia acida - Crediti immagine: Nipik (pubblico dominio)] AMBIENTE - Fra le proposte di geo-ingegneria per fermare temporaneamente il riscaldamento globale, c'è quella di "gestire" la radiazione solare mandando di continuo nella stratosfera particelle di solfato in grado di rifletterla. Su Nature Climate Change, esce il primo modello che cerca di valutare i risultati per l'agricoltura. Mais, riso e frumento risentono in maniera diversa dei cambiamenti climatici: il mais è vulnerabile soprattutto alle siccità, il riso risente anche del maggior caldo notturno e il frumento dei giorni di "picchi di caldo diurno". Per ciascuno, conta altresì il periodo della crescita in cui l'eccesso di caldo e di siccità si produce. Il gruppo di Ken Caldeira pubblica le proiezioni della resa dei tre cereali nel caso di raddoppio della concentrazione di CO2 atmosferica e innalzamento conseguente della temperatura di 2°-3° C, calcolate secondo tre scenari e sommando due modelli climatici il CAM3.5 per quanto riguarda gli effetti climatici degli aerosol e l‘HadCM3L per le precipitazioni e le temperature.

Gli aerosol, la geoingegneria e il dilemma dell’asina

AMBIENTE - Le emissioni di aerosol inquinano l'aria, ma intercettano in parte la radiazione solare, contribuiscono alla formazione delle nuvole e così rinfrescano il clima. Una ricerca ne calcola l'effetto rinfrescante netto, un'altra ci ricorda che a cambiare insieme al clima non è solo la temperatura. Su Science, la bravissima Nathalie Mahovald dell'università Cornell calcola alcuni feedback degli aerosol, fin qui trascurati. Oltre a diminuire il bilancio energetico globale e a fungere da nuclei di condensazione delle nubi trasformandone il vapore in gocce e magari pioggia, scrive,

La rivoluzione dov’è? Seconda puntata

NOTIZIE - Sarà una specialità locale come la raclette? Al CERN di Ginevra sono stati misurati tassi e tempi dell'aggregazione di nanoparticelle e vapore acqueo a certe temperature e con un'energia equivalente a quella dei raggi cosmici galattici. In natura però i nuclei - gli aerosol - che innescano la formazione delle nubi sono molto più grossi e Stefano Henin, Jérôme Kasparian e altri fisici del gruppo di biofotonica all'università di Ginevra hanno progettato un esperimento per produrli in condizioni e grandezze reali. Nell'autunno del 2009 hanno installato sulla riva del Rodano un "sistema laser Teramobile capace di emettere terawatt in femtosecondi" oltre a svariati strumenti per rilevare gli effetti delle rapidissime pulsazioni del fascio laser sulla composizione chimica dell'aria. In condizioni meteo che andavano da 2 a 36° C e con un tasso di umidità dal 30 al 100%, a varie ore del giorno e della notte hanno sparato lampi di 270 femtosecondi l'uno per un totale di 133 ore. Chissà i vicini cos'avranno pensato, prove per una discoteca o per comunicare con gli alieni?

Visibility, la app che misura la qualità dell’aria

AMBIENTE - Nel segno della Citizen Science, ora anche i possessori di smartphone possono fare la loro parte. Una nuova app sviluppata dai ricercatori della Viterbi School of Engineering (University of Southern California) per il sistema operativo Android, permette di contribuire a monitorare l'inquinamento da polveri sottili (dai PM10 in giù)