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Gli italiani e i farmaci, un rapporto che non sente crisi

SALUTE - Com’è stata la salute degli italiani lo scorso anno? La risposta si trova nel recente rapporto dell’Osservatorio sull’impiego dei medicinali (OsMed) dell’AIFA, l’Agenzia italiana del Farmaco, che mostra quanti e quali farmaci gli italiani hanno usato nel 2011. Ebbene, dai dati emersi si direbbe che ogni anno che passa siamo sempre un po’ più acciaccati e dipendenti dai farmaci. L’anno scorso gli italiani hanno comprato in media 30 confezioni di medicinali a testa, ponendosi al secondo posto della classifica europea. Prima di noi solo i francesi, che ne hanno acquistate in media 45. Nel 2011 sono state prescritte 963 dosi giornaliere di farmaci di classe A (rimborsabili dal Servizio Sanitario Nazionale) ogni 1000 abitanti, pari allo 0.7% in più rispetto all’anno precedente e a quasi il 40% in più rispetto al 2001. Al primo posto tra i farmaci più usati dagli italiani si riconfermano, come gli anni precedenti, quelli per il sistema cardiovascolare: 453 dosi giornaliere prescritte che costituiscono il 47% del consumo totale. La vendita di farmaci per controllare il colesterolo, la pressione e per trattare le insufficienze cardiache sono in continuo aumento anno dopo anno

Farmacie on-line da bollino rosso

LA VOCE DEL MASTER - “Cerchi una soluzione? Compra il Viagra. Milioni di uomini in tutto il mondo lo usano. Nel nostro sito puoi ordinare fino a 360 pillole, risparmiando ben 955 euro rispetto a una farmacia tradizionale. Discrezione assicurata”. A chi non è capitato di ricevere nella propria casella di posta elettronica un messaggio del genere? Questo della vendita di farmaci, o presunti tali, su internet non è però solo un problema di spam ma un fenomeno tutt’altro che da sottovalutare. Il rischio di incappare in farmaci falsi o illegali è altissimo e le conseguenze per la salute possono essere serie. Ne sono consapevoli l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), la Food and Drug Administration (FDA) americana e l’AIFA, l’agenzia italiana del farmaco, che da anni monitorano il fenomeno. Ed ecco un po’ di numeri. Le farmacie attive sul web sono circa 41.750 secondi i dati di LegitScript, il servizio americano di verifica e controllo delle farmacie on-line, ma il loro numero aumenta costantemente. Di queste, solo lo 0.5% sono legali, ovvero soddisfano gli standard di sicurezza e vendono farmaci certificati richiedendo la prescrizione medica necessaria. La lista delle farmacie on-line virtuose si può consultare qui. Tralasciando il 3% che presenta problemi secondari e risolvibili, legati per lo più al rispetto della privacy del cliente, il restante 96% delle farmacie virtuali censite si è rivelato essere falso o illegale
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Griffato o generico?

SALUTE - Il fascino del prodotto griffato non risparmia nemmeno il settore farmaceutico, con conseguenze spesso non indifferenti per i nostri portafogli e per quelli del Sistema Sanitario Nazionale. Per favorire il mercato del farmaco generico equivalente, ancora scarso in Italia, Assogenerici ha dato il via a una campagna informativa che favorisca la scelta del farmaco non di marca rispetto al brand. Lo spot televisivo ha saputo cogliere l'ondata favorevole al generico avvallata dal recente decreto Monti sulle liberalizzazioni, che tuttavia lascia comunque in mano al medico sia la possibilità di informare dell'esistenza dell'equivalente, sia la facoltà di scegliere se aggiungere sulla ricetta la dicitura “non sostituibile”; in caso contrario spetta al farmacista distribuire la versione a prezzo inferiore a meno che non sia il paziente a richiedere la griffe, come spesso accade.

MrPod – Omeopatia: cosa cambia se i prodotti vengono registrati?

MRPOD - È notizia di questi giorni: i prodotti omeopatici diventano certificati. L’Italia infatti recepisce una direttiva europea del 2006 in base alla quale anche i rimedi alternativi devono seguire un iter di registrazione prima di essere immessi sul mercato. A occuparsi del censimento di qualcosa come 30 mila prodotti in commercio – sarà l’Aifa, l’Agenzia italiana del farmaco. Mentre le aziende del settore si sfregano le mani, perché potranno finalmente mettere sul mercato nuovi preparati sia in Italia che all’estero, c’è chi parla di svolta storica per il riconoscimento ufficiale della medicina non convenzionale. Volano parole grosse, come “equiparazione”. Ci s’illude che i prodotti omeopatici, da ora in poi, saranno sottoposti a uguali controlli e, quindi, acquisiranno finalmente pari dignità dei farmaci tradizionali. O, al contrario, se non dovessero superare gli esami, saranno tolti dalla circolazione, tagliando la testa al toro sull’eterna diatriba tra sostenitori e detrattori della disciplina dell’estrema diluizione di Hahnemann. Bene, le cose non stanno affatto così
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