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Sono aperte le scommesse

Da quando le banchise dell'Oceano artico si sono fuse di botto nel 2007, lasciando di stucco chi ne prevedeva un declino lento e maestoso, ogni estate lo Study in Environmental Arctic Change chiede anche ai dilettanti di indovinare l'estensione minima annua che verrà osservata in settembre.

Il termostato globale no

Nature Climate Change pubblica in open access un’altra ricerca su come frenare il riscaldamento globale nel caso non siano prese misure efficaci per abbassare le emissioni di gas serra. La firma anche Ken Caldeira, il cui entusiasmo per la geoingegneria su vasta scala sembra temperato da un'insolita dose di scetticismo.

Climate Silence

AMBIENTE - “Credo di essermi perso la parte dove hanno discusso dello scioglimento dell’Artico” così l’ambientalista Bill McKibben ha commentato da twitter, con un certo sarcasmo, i discorsi elettorali di Obama e Romney, nei quali non si fa cenno ai cambiamenti climatici. Nell’ultimo mese altri due gruppi di ambientalisti, Forecast the Facts e Friends of the Earth Action, attraverso il sito climatesilence.org, hanno criticato i due pretendenti alla Casa Bianca accusandoli di non porre alcuna attenzione all’emergenza climatica. Secondo gli attivisti, se Mitt Romney, per appartenenza politica, è da sempre più vicino alle multinazionali del petrolio e distante dall’emergenza climatica, Obama, partito come il presidente della green economy, non fa certo di meglio. Accuse pesanti che vengono documentate su climatesilence.org attraverso delle infografiche che mettono a confronto dichiarazioni e azioni intraprese sul climate change da parte dei due candidati, dal 2007 a oggi

Ghiaccio in ritirata

Recentemente (26 agosto 2012) l'estensione della banchisa artica ha raggiunto il minimo storico a partire dal 1979, anno dal quale...

Fusione

IL CORRIERE DELLA SERRA - I ghiacci artici e groenlandesi fondono più velocemente di quanto previsto fino pochi anni fa, dicono i ricercatori alla conferenza dell’Arctic Monitoring and Assessment Programme iniziata ieri a Copenaghen: The Arctic as messenger for global processes: climate change and pollution.

In un mondo di Pizzly

AMBIENTE - Il primo ibrido lo hanno visto e catturato nel 2006 ed era un incrocio tra un orso polare e un grizzly, la sottospecie americana di orso bru no: l’animale aveva alcune macchie scure su una candida pelliccia bianca. Ora, imbalsamato, fa bella mostra di se a casa del cacciatore Jim Martell a Glenn Ferry. Lo hanno chiamato Pizzly, altri hanno proposto Prizzly, qualcun altro Grolar. La fantasia in questi casi non manca mai. Evidentemente frutto di un “incontro amoroso” tra due specie che, almeno in tempo storici, non si sono mai incontrate perché separate da una barriera naturale molto efficiente: i ghiacci artici. Dove l’orso polare è re incontrastato e dai quali i grizzly si tengono alla larga. I ghiacci nordici però si stanno riducendo stagione dopo stagione e questo costringe gli orsi polari a passare molto più tempo sulla terraferma e incontrare così i loro simili più scuri. Brendan Kelly del NOAA, autore della ricerca sui nuovi ibridi artici ed esperto zoologo, prevede che entro la fine del secolo il ghiaccio marino del Mar Glaciale Artico durante l'estate sarà del tutto assente. Con conseguenze pesanti sugli equilibri di questi ecosistemi.

Orsi al mercurio

Uno studio pubblicato sulla rivista Polar Research scopre come il mercurio entra nella dieta degli orsi polari

Artico Top Secret

Migliaia di immagini dell'Oceano Artico raccolte durante la guerra fredda aiutano a capire il processo di scioglimento dei poli
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