Una nuova iniziativa di Zooniverse sfrutta la citizen science per classificare 300.000 immagini dei cicloni tropicali accumulate dal 1978 a oggi. Serve a migliorare i modelli di previsione meteorologi e quelli di evoluzione climatica nei paesi più popolati e a rischio.
Nature Geoscience anticipa on-line il secondo lavoro sul clima coordinato da Myles Allen, dell'università di Oxford, e firmato da decine di autori appartenenti a centri di ricerca sparsi tra Gran Bretagna e Nuova Zelanda. Sono stati aiutati da oltre ventimila volontari che hanno scaricato il programma BOINC sul proprio computer e forniscono la potenza di calcolo necessaria per elaborare le simulazioni del clima futuro.
COSTUME E SOCIETÀ - È stata indicata dall'Insitute for the Future come uno degli "ambienti" in cui si svilupperà la scienza nel prossimo decennio, l'humus in cui i ricercatori tradizionali porteranno avanti i loro studi. Sto parlando di citizen science che possiamo definire anche "crowdsourcing per la scienza": i cittadini (con vari mezzi) vengono invitati a partecipare a un progetto di ricerca. Spesso viene chiesto loro di fare qualcosa, osservare qualcosa, riportare qualcosa. Questo permette di raccogliere una gran mole di dati e di compiere un'analisi che non sarebbe possibile a un gruppo ristretto di lavoro.
La citizen science non nasce in questi ultimi anni, anche se solo nell'ultimo decennio ha trovato gli strumenti per essere applicata su vasta scala. Uno dei primi esperimenti fu il "Christmas bird count" promosso dalla National Audbon Society a partire dal 1900 (ogni anno da allora). È stato stimato che in questo secolo decine di migliaia di volontari hanno contato oltre 63 milioni di volatili. Esempi simili di coinvolgimento dei birdwatcher si sono avuti anche nel Regno Unito
LA VOCE DEL MASTER - Grazie alle macchie che hanno sul lato del corpo, gli squali balena sono perfettamente riconoscibili l’uno dall’altro, come lo siamo noi grazie alle nostre impronte digitali. Questo fatto viene sfruttato dai biologi marini per un grande progetto di ricerca che serve a conoscere “usi e costumi” di questi giganti, minacciati dall’estinzione. A partecipare al progetto ECOCEAN è chiamato chiunque voglia provare a fotografare o filmare questi animali, le cui immagini possono essere caricate su un sito e messe a disposizione degli studiosi. Un bell’esempio di quella che viene chiamata “citizen science”, la scienza partecipata che prevede l’intervento dei singoli (cittadini appunto) nel processo di costruzione della scienza, ad esempio raccogliendo dati utili alla ricerca.