archivefumo

Sigarette elettroniche si, sigarette elettroniche no

LA VOCE DEL MASTER - Un mercato da oltre 200 milioni di euro, probabilmente destinato a raddoppiarsi entro un anno: non è il patrimonio di David Beckam, ma il denaro che gira intorno al commercio di sigarette elettroniche. Sull’onda della novità, è previsto che nel giro di 2 anni si triplichi il volume di affari, senza essere compromesso dalle recenti notizie riguardo alla possibile nocività delle sigarette elettroniche. È arrivato dall’'Istituto Superiore di Sanità lo studio che ha sottolineato i potenziali rischi per la salute legati all’uso di questi dispositivi. Le valutazioni, rilasciate il 20 dicembre 2012, hanno proposto l'applicazione di un modello che misura l'assorbimento di nicotina dalle cartucce, considerando un utilizzo moderato, medio e forte. Come determinato dall'Agenzia europea per la sicurezza alimentare (EFSA), la dose quotidiana accettabile di nicotina è superata anche solo con un uso moderato.

Il sogno infranto della sigaretta salubre

LA VOCE DLE MASTER - Le sigarette elettroniche rappresentano veramente l’alternativa non nociva al fumo tradizionale? Leggendo le conclusioni tratte da un recente articolo pubblicato sull’Indoor Air journal, parrebbe proprio di no. Le e-cigarettes emettono nanoparticelle volatili che possono causare danni da fumo attivo e passivo, irritando le vie aeree. Questo è il risultato dello studio condotto al Dipartimento di Chimica e Analisi dei Materiali del Fraunhofer Wilhelm-Klauditz-Institut (WKI) di Braunschweig in Germania, nel quale sono state confrontate le sostanze immesse nell’aria da sigarette convenzionali ed elettroniche, consumate da un gruppo di volontari all’interno di una camera sperimentale grande otto metri cubi. Nel nostro paese i fumatori sono circa il 20% della popolazione, con un consumo medio di 13 sigarette al giorno. [SS1] Secondo il Rapporto annuale sul fumo in Italia 2012, pubblicato lo scorso Maggio dall’OssFAD (Osservatorio Fumo Alcol e Droga), i fumatori italiani sono più di 8 milioni, ma solo il 7.3% di questi ha provato la sigaretta elettronica, spesso come vano tentativo per smettere di fumare

Epidemia globale

SALUTE - Un’epidemia responsabile del 9% delle morti nel mondo. Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità, quasi sei milioni di persone...

L’efficacia misurata (della pubblicità)

SALUTE - Non è semplice misurare quanto uno spot pubblicitario sia davvero efficace. Fra i vari metodi gli esperti del campo usano focus-group, questionari, sondaggi. Nell'ultima edizione online della rivista Psychological Science c'è uno studio che testa la possibilità di usare a questo scopo le visualizzazioni cerebrali. Emily Falk, dell'Università del Michigan, e Matthew Lieberman dell'Università della California di Los Angeles hanno messo alla prova l'efficacia di uno spot che invitava i fumatori a rivolgersi al numero verde del National Cancer Institute americano che offre un servizio di sostegno ai cittadini per smettere di fumare. Emily Falk, dell'Università del Michigan, e Matthew Liebman dell'Università della California di Los Angeles hanno messo alla prova l'efficacia di uno spot che invitava i fumatori a rivolgersi al numero verde del National Cancer Institute ch eoffre un servizio che aiuta i cittadini a smettere di fumare. Lo studio si basa sull'ipotesi che nella corteccia prefrontale mediale umana ci siano cellule che si attivano specifcamente quando si riflette su se stessi e sul valore che qualcosa ha in relazione con il sè. Gli autori si aspettavano che di fronte a uno spot pubblicitario questi neuroni si attivassero in maniera più o meno accentuata e hanno cercato di misurare questa attivazione.

MrPod – Spegnetela!

MRPOD - Sono più di 11 milioni gli italiani che fumano, ma molti diloro vorrebbero smettere. Come fare? Da soli, con l'aiuto del medico? Cerotti, gomme, sigarette elettroniche? Mentre uno studio sembra affermare che "aiutini" come gomme e cerotti non servano a prevenire le ricadute, Roberto Boffi, pneumologo del Centro per i danni da fumo dell'Istituto Tumori di Milano, che abbiamo intervistato, è cauto: prima di tutto per smettere di fumare è bene chiedere aiuto, e comunque i farmaci possono essere un valido supporto...

L’arma della paura per battere il fumo

SALUTE - Polmoni cancerosi, denti marcescenti e cadaveri umani: non è un film horror, ma l'ultima campagna della Food and Drug Administration (Fda) statunitense per combattere il fumo. Immagini di questo tipo appariranno infatti sui pacchetti di sigarette made in Usa, secondo quanto dichiarato recentemente da funzionari della Fda, nella speranza che questi messaggi visivi possano convincere i fumatori ad abbandonare il loro vizio. Ma funzionerà? Le nuove etichette saranno apposte sui pacchetti di sigarette e a partire da settembre 2012, in quanto parte di una legge che ha messo la multimilionaria industria del tabacco sotto il controllo della Fda. La nuova politica rappresenta il primo cambiamento nella tipologia di messaggi usati nelle campagne contro il fumo da 25 anni a questa parte. "Con questi avvertimenti, chiunque prenda in mano un pacchetto di sigarette saprà esattamente quali rischi sta correndo", ha dichiarato ai giornalisti convenuti alla Casa Bianca Kathleen Sebelius, Segretaria della salute e dei servizi umani statunitense
SALUTE

In pochi minuti i danni del fumo

SALUTE - Che il fumo di sigaretta faccia male è ormai cosa nota ma che possa farlo pochi minuti dopo aver spento la sigaretta è una cosa scoperta solo di recente. La rivista scientifica Chemical Research in Toxicology pubblica ora i risultati di una ricerca a dir poco inquietante per gli amanti delle cosiddette “bionde”. Dopo aver fatto il suo ingresso nei nostri polmoni, il fumo può provocare un danno al DNA in pochi minuti, non sono necessari anni come, fino a oggi, ipotizzato. Si tratta del primo studio sull’uomo che ha rivelato le modalità con cui certe sostanze, contenute nel tabacco, possono causare un danno al DNA all’origine del tumore
1 2 3 4
Page 3 of 4