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Fukushima, è solo l’inizio

Dopo due anni e mezzo, la vicenda di Fukushima Dai-ichi è tutto fuorché terminata. È arrivato infatti dalla Tepco (Tokyo Electric Power Company) l’ultimo allarme, che conferma un incidente di livello 3 dovuto alla fuoriuscita da un serbatoio di almeno 300 tonnellate d’acqua altamente radioattiva. Quanti anni serviranno a smantellare la centrale, in condizioni di “relativa sicurezza”?

Le lezioni di Fukushima-Daiichi

Non c'è solo la fusione fredda nella vita.Sulla fissione calda è uscito il rapporto sulla sicurezza delle centrali nucleari chiesto dalla Commissione europea dopo i danni causati alla centrale giapponese dai terremoti e dallo tsunami del marzo 2011.

Nucleare, i due volti dell’Asia

ESTERI - Come ha reagito il mondo a Fukushima? In Europa ha prevalso la prudenza: a poco meno di cinque mesi dal disastro giapponese, infatti, paesi come Germania e Svizzera hanno annunciato un processo di disimpegno dal nucleare. In Italia il plebiscitario referendum dello scorso giugno ha segnato il tramonto del programma atomico, per altro già messo in discussione dal Governo poche settimane prima della tornata elettorale. La Francia, dal canto suo, non sembra avere in programma nessun dietrofront; tuttavia, non è previsto neppure un rilancio in termini di grandi investimenti in questa fonte energetica. Un solo nuovo reattore infatti è in arrivo in Francia nella prossima decade. Negli Stati Uniti sono stati indetti controlli approfonditi alle centrali per accertare eventuali malfunzionamenti o potenziali situazioni di pericolo. Una reazione emblematica arriva inoltre dai due paesi più popolati dell'Asia e del mondo, Cina e India. Mentre in Europa i dubbi sull'energia atomica sono tanti, in questi due paesi il nucleare è in forte espansione. Fukushima non ha suscitato dubbi ai governi di Cina e India che, al contrario di Germania e Svizzera, non rinunciano alle centrali e, a differenza anche della Francia, hanno anche in programma grandi investimenti sull'energia nucleare. I numeri forniti dalla World Nuclear Association parlano chiaro: Cina (con Taiwan) e India sono i due paesi nel mondo che hanno pianificato la costruzione del maggior numero di reattori, precedendo in questa classifica anche Russia e Stati Uniti. Cina e India puntano tutto sul nucleare per garantire energia a popolazioni che superano abbondantemente il miliardo di abitanti. Reazione più "europea" quella del Giappone, paese in cui il futuro dell'energia nucleare è in forte dubbio.
CRONACA

Forti terremoti a confronto: il perché dei danni

TERREMOTO - A due anni dal terremoto dell’Aquila, facciamo il punto sui recenti terremoti che hanno colpito la Nuova Zelanda e il Giappone e che hanno messo in crisi i sistemi di prevenzione antisismica. Ma i danni, spiegano gli esperti, sono dovuti a un insieme di circostanze sfavorevoli e sarebbero stati sicuramente superiori se non fossero state prese precauzioni.

Livello 6?

OTO - È di qualche ora fa la notizia che l’esplosione della centrale di Fukushima di ieri è stata classificata di livello 6 nella scala Ines (International Nuclear and Radiological Event Scale), ovvero la classificazione internazionale degli incidenti nucleari e radiologici, creata nel 1989 dall’Aiea, Agenzia internazionale per l’energia atomica, e dall’Agenzia per l’energia nucleare dell’OCSE. La scala contempla 7 livelli, con un range che va dai ‘guasti’ (scala da 1 a 3) agli incidenti gravi e molto gravi (6 e 7). Quest’ultimi ad oggi riguardano la tragedia di Chernobyl nel 1986 (livello 7) e il meno noto incidente avvenuto a Kyshtym in Unione Sovietica (livello 6), dove in una fabbrica di armi nucleari negli Urali, una cisterna contenente scorie radioattive prende fuoco ed esplode, contaminando migliaia di chilometri quadrati di terreno.
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