Anche i luoghi più inaccessibili degli oceani sono minacciati dall'inquinamento prodotto dalle attività umane. Crediti immagine: Underwater Earth / Catlin...
MULTIMEDIA - Sono stelle marine, coralli multicolor, alghe tropicali e abitanti invertebrati delle barriere i protagonisti di Meanwhile, il cortometraggio...
È sufficiente raccogliere le conchiglie sulla spiaggia per contribuire all’alterazione dell’ecosistema. Questi souvenir, che per noi sono gratuiti, hanno infatti un costo significativo sull’ambiente: a farne le spese il ciclo del carbonato di calcio, che si impoverisce drasticamente, i litorali, che vengono erosi più velocemente, e di conseguenza gli stessi animali, con un calo della varietà di organismi marini.
AMBIENTE - Riceviamo questo comunicato dall'associazione MareVivo e lo rilanciamo, perché seppur piccola ci sembra una storia del nostro mare da raccontare
Roma, 20 febbraio 2013 - La mattina di martedì 19 febbraio un giovane delfino entrava nella darsena del porto di Civitavecchia attirando subito grande attenzione. Il delfino che secondo le testimonianze dei numerosi presenti appariva in ottimo stato di salute, nuotava tra le imbarcazioni ormeggiate. Nel pomeriggio il piccolo delfino purtroppo è morto in circostanze sulle quali è assolutamente necessario fare luce. Ci chiediamo se siano sono state messe in atto da tutti i soggetti intervenuti le procedure idonee quando si interviene in casi come questo. Solo l’autopsia eseguita da un Istituto pubblico abilitato può dare delle risposte che ci auguriamo arrivino al più presto
AMBIENTE - La caccia all'oro nero nazionale continua. Dopo l’autorizzazione ministeriale firmata da Corrado Clini che permetterà all’azienda irlandese Petroceltic le trivellazioni al largo delle Isole Tremiti, lo sviluppo degli idrocarburi nazionali prosegue nella Strategia energetica nazionale. Stando alle bozze che circolano in questi giorni ci sono ben 5 zone individuate per le ricerca ed eventuale estrazione del petrolio italiano: val Padana, l’Alto Adriatico, l’Abruzzo, la Basilicata e l’off-shore Ibleo. A essere più a rischio sono le acque marine
COSTUME E SOCIETÀ - “Prima le donne e i bambini”: fine di una leggenda marinara.
Su una nave che affonda c’è poco spazio per la galanteria, e l’immagine romantica di uomini valorosi che cedono il posto a donne e bambini sulle scialuppe di salvataggio mentre la nave scompare negli abissi marini è buona solo per colossal hollywoodiani. Insomma, quando di mezzo c’è la vita l’unica regola che conta è quella di salvare la propria. E allora, nella sventura di un naufragio, chi ha maggiori possibilità di trovare posto su una scialuppa di salvataggio? La risposta va contro le comuni credenze sul comportamento umano in caso di pericolo. Le maggiori chancedi salvarsi ce l’hanno nell’ordine: l’equipaggio, il capitano, gli uomini, le donne e, per ultimi, i bambini.
Ce lo dice uno studio apparso sulla rivista scientifica americana Proceedings of the National Academy of Sciences, in cui Mikael Elinder and Oscar Erixson, della Università di Uppsala, in Svezia hanno ricostruito gli eventi di 18 disastri avvenuti tra il 1852 ed il 2011. Una serie di sciagure che hanno coinvolto più di 15000 persone, tra equipaggio e passeggeri