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Un ricordo è per sempre

Noi esseri umani siamo capaci di ricordare nitidamente eventi accaduti nel nostro passato remoto: uno dei meccanismi coinvolti nei processi mnemonici di lungo termine è la cosiddetta memoria autobiografica involontaria, quel fenomeno che si innesca in presenza di minimo indizio sensoriale in grado di rievocare un ricordo lontano in maniera molto vivida. Questa caratteristica è da sempre stata ritenuta un'esclusiva prerogativa della nostra specie, ma uno studio pubblicato sulla rivista Current Biology ha recentemente dimostrato che è un tratto che potremmo condividere con le scimmie antropomorfe.

“Io ho visto tutto”. In forse l’attendibilità dei testimoni oculari

Essere stati testimoni oculari sulla scena di un crimine non è sufficiente a garantire la veridicità del proprio racconto, anche quando si è in buona fede. Una serie di studi condotti da un gruppo di ricercatori dell'Iowa State University, Stati Uniti, mostra infatti che è possibile manipolare un ricordo semplicemente suggerendo informazioni nuove o diverse. Il punto chiave è la tempistica.

OggiScienza TV – In somnis veritas

OGGISCIENZA TV - Da sempre l'esistenza di un mondo parallelo, quello del sogno, esercita un fascino misterioso sugli uomini. Il fatto che durante il sonno si possano compiere azioni del tutto analoghe a quelle della veglia, che l'universo personale venga elegantemente sublimato in simboli e che anche l'impossibile diventi realizzabile, sono alcuni degli elementi che fanno dell'esperienza onirica un magnetico enigma. Ma qul'è il senso biologico di questa eccezionale esperienza mentale, che funzione hanno i sogni, e quali sono le dinamiche che regolano la loro strutturazione? Nonostante le teorie finora proposte siano molte, e in differenti discipline, i sogni rimangono un'intrigante rompicapo anche per la scienza.

Se mi lasci, non posso cancellarti

CRONACA - Ricordate la famigerata molecola della memoria? Beh, dimenticatela. A quanto pare si è trattato di un abbaglio, o meglio di una sovrastima, almeno secondo due nuovi studi (questo e questo) pubblicati il 2 gennaio scorso su Nature. L'enzima, che si chiama M-ζ chinasi (PKMzeta), dal 2007 circa ha iniziato a suscitare scalpore. Secondo il suo scopritore, Todd Sacktor, e secondo alcuni studi successivi l'attività di questa molecola sarebbe fondamentale per "fermare" in memoria un ricordo (e la sua assenza ne favorirebbe la scomparsa)

Soffrire di meno cancellando il ricordo

CRONACA - In un film del 2004, Eternal sunshine of the spotless mind, tradotto in italiano con l'orrido titolo "Se mi lasci ti cancello", la protagonista ricorreva a una clinica un po' particolare per farsi cancellare dalla memoria una precedente storia d'amore. La possibilità di cancellare dei ricordi dalla mente di una persona è meno fantascientifica di quanto sembri: alla luce di un recente studio di un'università canadese, sembra che si sia arrivati a cancellare dai neuroni le tracce lasciate da eventi dolorosi precedenti, e che influiscono sulla percezione del dolore

Sogni antistress

SALUTE - Non è il tempo che cura le ferite, ma il sonno REM. Questo almeno secondo Matthew Walker, neuroscienziato dell'Università della California di Brekeley. Che l'attività onirica abbia un legame con la nostra vita emotiva lo si sospetta da molto, ma l'esperimento di Walker (pubblicato su Current Biology) ha messo direttamente in relazione il contenuto emotivo delle esperienza durante la veglia con il sognare. Secondo quanto osservato solo i volontari che avevano potuto dormire avevano un ricorso più "attutito" di un serie di immagini che veicolavano emozioni forti e negative, che i soggetti avevano potuto osservare prima del sonno. I soggetti inoltre erano anche monitorati attraverso una risonanza magnetica che mostrava un abbassamento dell'attività dell'amigdala (nucleo cerebrale associato alle emozioni negative) durante il sonno REM (normalmente la fase di sonno in cui sogniamo) e un abbassamento delle sostenze chimiche nel cervello ormalmente associate allo stress.

Cinque miti sulla memoria (sfatati)

NOTIZIE - Nei processi spesso le sentenze di colpevolezza si basano sulla testimonianza oculare. Eppure tante volte gli psicologi hanno messo in guardia il pubblico: la memoria umana non è poi così affidabile e soprattutto il luogo comune si discosta da quanto è stato provato dalla scienza. L'ultimo lavoro in questo senso è stato pubblicato qualche giorno fa su PLoS One. Daniel Simons, dell'università dell'Illinois e Christopher Chabris dell'Union College Svhenectady hanno chiesto a un gruppo di esperti (psicologi che partecipavano auna conferenza) e a un numeroso gruppo di non esperti (1.800 cittadini statunitensi) di rispondere a un questionario.

Memoria aumentata con una protesi “cognitiva”

NOTIZIE - Si tratta del primo passo rudimentale, ma solo a immaginare gli sviluppi futuri c'è da farsi girare la testa. È noto che negli ultimi anni sono stati fatti enormi progressi scientifici e tecnologici nel campo delle protesi motorie: braccia, gambe, piedi artificiali, computer e vari altri dispositivi oggi possono essere controllati anche dalle persone colpite da tetraplegie solo con la forza del pensiero (attraverso elettrodi appoggiati sulla superficie dello scalpo). Poco però fino ad oggi si è fatto al di fuori del campo motorio e più precisamente in quello delle protesi che posso aumentare o rimpiazzare in caso di deficit le funzioni cognitive. Uno studio pioniere in questo campo è quello pubblicato la scorsa settimana sul Journal of Neural Engineering, firmato da Thoedore Berger, dell'Università della Southern California, e colleghi. Gli scienziati hanno creato un vero (seppur rudimentale) chip di memoria da impiantare nell'ipoccamopo di un roditore

Se mi lasci ti cancello

NOTIZIE - Nel film di Michel Gondry del 2004, dopo essere stato lasciato da Kate Winslet, Jim Carrey si rivolge a una clinica per far cancellare dalla sua mente il ricordo della fidanzata e iniziare una nuova vita senza rimpianti. Sostanzialmente è quello che è stato proposto in questi giorni sulle pagine del Journal of clinical endocrnology and metabolism: un gruppo canadese ha utilizzato il metyrapone su 33 volontari per cancellare i ricordi negativi, senza danneggiare il ricordo generale degli eventi. Ma come è possibile agire sulla memoria del nostro cervello?
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