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Invisibilità del futuro

In un prossimo futuro il mantello dell’invisibilità usato da Harry Potter per le sue scorribande potrebbe non essere solo magia. Un team di ricercatori dell'Università del Texas, ad Austin ha sviluppato un nuovo tipo di nano superficie, uno strato ultrasottile chiamato "meta screen” avente uno spessore di pochi micrometri e in grado di nascondere gli oggetti tridimensionali dalle microonde che li colpiscono.

Scoprire gli esplosivi con le farfalle

CRONACA - Imitare le antenne di una farfalla notturna per creare un sistema ultrasensibile di rilevamento di esplosivi. È quanto è stato realizzato da un gruppo franco-tedesco di ricercatori del Cnrs, equivalente transalpino del nostro Cnr. Costituito da un particolare sensore al silicio, questo dispositivo è capace di rivelare piccolissime concentrazioni di Tnt (che è sì un esplosivo, ma non è dinamite, come spesso si pensa), migliorando sensibilmente la soglia di rivelazione attualmente raggiungibile. Questo concetto innovativo potrebbe servire anche a rilevare droghe, agenti tossici e tracce d'inquinanti organici. I risultati dello studio sono stati pubblicati il 29 maggio sulla rivista tedesca Angewandte Chemie. Il rilevamento efficace di esplosivi come il Tnt costituisce una sfida difficile in materia di sicurezza: ciò accade perché questi composti sono molto volatili e, per rilevarli a distanza, occorrono dei recettori estremamente sensibili. I sistemi attuali rilevano concentrazioni dell'ordine di una molecola di esplosivo su un miliardo di molecole d'aria, una resa che può essere insufficiente per assicurare, per esempio, la sicurezza di un aeroporto. Ora, numerosi animali hanno un olfatto che può andare ben al di sotto di questa soglia: tra questi, il Bombyx mori, meglio noto come baco da seta, una farfalla notturna capace di reagire alla ricezione anche soltanto di qualche molecola di feromone. Le sue antenne sono composte di steli di lunghezza vicina al millimetro, su cui si trova un gran numero di sensille, minuscoli fili di dimensioni micrometriche, direttamente collegati ai neuroni sensoriali. È questa struttura che i ricercatori hanno cercato di imitare

Leggero come la Torre Eiffel. Nuovi materiali crescono

FUTURO - Solo 10 milligrammi per centimetro cubico, per un nuovo materiale ultraleggero che potrebbe sostituire quelli attualmente utilizzati per l'isolamento termico, gli elettrodi delle batterie e per attenuare il suono, le vibrazioni e gli urti. Tre gruppi di ricerca dei laboratori della Caltech, degli HRL Laboratories, LLC, e dell'Università della California hanno creato in laboratorio questo nuovo materiale leggerissimo, ma incredibilmente resistente. Questa volta la novità non sta negli atomi che costituiscono il nuovo materiale, ma nel modo in cui sono stati disposti per produrlo.

Dalle balene ai nanopacemaker

Il professor Jorge Reynolds, studiando per trent'anni il cuore delle balene, è riuscito a realizzare il primo nanopacemaker. Questo strumento...

Un viaggio nei neuroni

Nuove immagini dal mondo nano in una galleria del nostro album su Flickr. Neuroni al microscopio a forza atomica (AFM) e al microscopio elettronico a scansione (SEM) in grado di mostrare i dettagli invisibili ad occhio nudo o con i tradizionali microscopi ottici. CREDITS: Elisa Migliorini, Gianluca Grenci e Marco Lazzarino (IOM-CNR Laboratorio TASC e Centro di Biomedicina Molecolare (CBM) Area Science Park, Basovizza, Trieste).

Labirinti di DNA per dispositivi diagnostici

NOTIZIE - L'immobilizzazione del DNA su supporti solidi, attraverso un processo di auto-assemblaggio e manipolazioni enzimatiche, è un'applicazione importante per lo sviluppo di dispositivi miniaturizzati innovativi per la diagnostica. Sulla rivista Nature Communications un team interdisciplinare di ricercatori ha recentemente pubblicato i risultati di uno studio che illustra i meccanismi con cui gli enzimi di restrizione interagiscono con il DNA in nanostrutture molecolari. La scoperta può aprire nuovi scenari per la medicina molecolare di frontiera e favorire lo sviluppo di nanotecnologie a basso costo, usando strutture composte da molecole di DNA, utili per esempio per l’analisi di tessuti biologici.

L’energia dagli oceani

NOTIZIE - Il nuovo dispositivo, sviluppato da ricercatori della Stanford University è costituito da un elettrodo che attrae gli ioni positivi del sodio e uno che attrae gli ioni cloro negativi. Quando gli elettrodi vengono immersi in acqua salata, attirano ioni sodio e cloro dall'acqua, e questo movimento di ioni genera una corrente elettrica. Gli elettrodi vengono ricaricati sostituendo l'acqua dolce a quella salata, e applicando una corrente relativamente bassa, che allontana gli ioni. E reimmettendo gli elettrodi nell'acqua salata il processo ricomincia.

Guarire i tessuti con le nanofibre

SALUTE - Fino a dove possono arrivare le nanotecnologie? Per ora, fin dentro il nostro corpo. Oddio, detto così sembra preoccupante. E invece no: proprio il contrario. Peter Ma, docente alla Scuola odontoiatrica dell'Università del Michigan, Stati Uniti, ha creato, insieme a Xiaohua Liu e Xiaobing Jin, un materiale biodegradabile che riesce ad autoassemblarsi in sferette in nanofibra cave: le sferette vengono 'caricate' con delle cellule - in pratica ogni cellula è rivestita da una sferetta - e poi iniettate nei tessuti danneggiate. Lì si biodegradano, ma le cellule che trasportano sopravvivono e formano nuovi tessuti

Nuovi materiali soffici

NOTIZIE - Sono stati osservati per la prima volta due nuovi stati della materia: i gel di equilibrio e liquidi vuoti che potrebbero avere straordinarie applicazioni nel campo delle nano e micro-tecnologie.
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