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PLaNCK!: nasce il primo giornale di scienza per le scuole

CRONACA - In un momento in cui i giornali di scienza sono sempre più in difficoltà, fa piacere osservare la nascita di piccole iniziative che cercano di aprirsi un varco e costruirsi un proprio mercato attraverso strategie editoriali nuove. Una di queste formule innovative, che ha cominciato a prendere forma nelle aule universitarie dell’Ateneo Patavino, si chiama PLaNCK! un magazine di scienza di cadenza quadrimestrale pensato per gli alunni della scuola primaria, la prima rivista di scienza bilingue italiano-inglese, la cui prima uscita è prevista per gennaio 2014. Ma conosciamo meglio questa iniziativa dalle parole di due delle fondatrici: Marta Carli e Agnese Sonato, rispettivamente classe 1985 e 1986 ed entrambe scienziate dei materiali.

OggiScienza TV – Con Planck nuovi dati dall’ignoto spazio profondo

OGGISCIENZA TV – Ha raccolto la luce fossile dell’universo, quella emessa quando il cosmo aveva “soltanto” 380.000 anni. Il satellite Planck, lanciato in orbita nel 2009, ha setacciato il cielo per raccogliere la radiazione cosmica di fondo, quello che resta della radiazione elettromagnetica rilasciata dal Big Bang. I dati raccolti, presentati per la prima volta lo scorso 21 marzo, hanno permesso di tracciare una nuova mappa dell’universo, con una precisione mai raggiunta prima.Perché questi nuovi dati sono così importanti? Ne parliamo con Valeria Pettorino, ricercatrice di cosmologia all’Università di Ginevra, che collabora al progetto Planck.
LA VOCE DEL MASTER

Missione Planck: intervista a Carlo Baccigalupi

LA VOCE DEL MASTER - Ultime dalla missione Planck. Il satellite ha individuato enormi nubi di gas freddo e una misteriosa nebbia di microonde che potrebbe aiutarci a capire le origini della materia oscura nella nostra galassia. Ce le racconta in un’intervista il Professor Carlo Baccigalupi, uno dei responsabili del Planck Data Processing Centre di Trieste. (Il servizio è stato realizzato da Isabella Buono, Elisa Corni, Alice Pace)

La trama del cosmo secondo Planck

CRONACA - Verranno presentati oggi a Bologna, al convegno internazionale dal titolo “Astrophysics from the Radio to Sub-Millimetre. Planck and other Experiments in Temperature and Polarization”, i nuovi risultati astrofisici ottenuti dalle osservazioni del cosmo da parte del satellite Planck, un telescopio spaziale con il compito di mappare il cielo per riprendere l’immagine più dettagliata possibile della Radiazione Cosmica di Fondo, l’eco del Big Bang. Il satellite Planck è il frutto di una collaborazione internazionale che vede coinvolte numerose agenzie spaziali internazionali, come la NASA, ESA (European Space Agency) ma anche l’Agenzia Spaziale Italiana.

Freddo Universo (ma Planck lo vede)

NOTIZIE - L’Universo è un piatto che va servito (anche) freddo. Solo così infatti è possibile osservare le fasi iniziali della sua formazione. E proprio un catalogo di migliaia di sorgenti estremamente fredde è quello che è stato offerto (insieme ad altri dati e immagini) ieri dai i responsabili del progetto Planck, la missione ESA che vede collaborare numerosi enti di ricerca, fra i quali anche ricercatori INAF-Osservatorio Astronomico di Trieste, la Scuola Internazionale di Studi Superiori Avanzati e l’Università di Trieste nella conferenza stampa tenutasi in contemporaneamente a Parigi e Roma.

Il meraviglioso affresco dell’Universo

NOTIZIE - Circa un anno fa avevamo seguito emozionati il lancio di Planck, il satellite che l’ESA ha mandato in orbita per raccogliere dati sull’infanzia del nostro Universo. Pochi giorni fa in occasione di ESOF (Euroscience Open Forum) a Torino gli scienziati responsabili del progetto hanno reso pubbliche le prime spettacolari immagini della radiazione di fondo dell’Universo e della Via Lattea.

Un tappeto di polvere cosmico

Il satellite Planck dell’European Space Agency ha rivelato un intreccio di fili di polvere che pervade lo spazio attraverso tutta la Galassia.

Le emozioni di Planck

Anna Gregorio, del Dipartimento di Fisica dell’Università di Trieste, ha seguito in diretta dalla Guiana francese il lancio del satellite Planck nello spazio avvenuta il 14 maggio. Queste sono le sue emozioni.

LFI: uno strumento per osservare l’Universo primordiale

LFI, il Low Frequency Instrument a bordo del satellite Planck da poco lanciato in orbita, scruta il cosmo nella frequenza delle microonde, la radiazione "fossile" che arriva direttamente dal Big bang. Michele Maris astronomo dell'Osservatorio Astronomico di Trieste - INAF, in occasione del lancio del satellite ci spiega il ruolo dell'Osservatorio nella costruzione di LFI e che cosa esattamente farà nei prossimi mesi questo "occhio spaziale"

Dal sogno fino al cielo

Diciannove anni fa, dopo i successi di COBE, alla Scuola Internazionale Superiore di Studi Avanzati (SISSA) di Trieste è nata l'idea...
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