I mammiferi possono scegliere. Leoni, gazzelle, cavalli e primati sono in possesso di un meccanismo che permette loro di tenere sotto controllo il sesso della prole - e in particolare la proporzione fra i sessi - per assicurarsi un maggiore successo riproduttivo. E' un importante vantaggio adattativo, e il merito va soprattutto alle femmine.
NOTIZIE - Il primo pensiero è stato che solo una giornalista britannica poteva fare con una naturalezza invidiabile quello che avrebbe provocato non poco imbarazzo ad altri. Quel che si dice sacrificarsi nel nome della completezza di informazione (e della scienza): Kayt Sukel giornalista free lance che collabora con testate del calibro di Scientific American e New Scientist si è sottoposta a una risonanza magnetica mentre praticava dell’autoerotismo e lo ha raccontato in un articolo proprio su New Scientist.
Naturalmente quel che interessa qui non è tanto l’esperienza specifica della giornalista quanto gli studi di cui quello a cui ha preso parte riguardano. Barry Kumisaruk della Rutgers University studia i meccanismi neuronali dell’orgasmo da parecchi anni ed è un vero esperto nel campo. Lo studio di cui la Sukel ha fatto parte è stato presentato lo scorso novembre al meeting annuale della Society of Neurosciences. Grazie alle sue osservazioni (e alla collaborazione di alcune intrepide volontarie) lo scienziato ha tracciato una mappa temporale dell’attivazione delle aree cerebrali (più di trenta) durante la masturbazione fino all’orgasmo (rigorosamente femminile).
NOTIZIE - Mi viene in mente un luogo comune che ho sentito spesso ripetere (principalmente da individui di sesso maschile, anche se non mancano gli esempi femminili). Il concetto è più o meno questo: la sessualità maschile è più fisica, gli uomini avrebbero bisogno di fare sesso con una frequenza maggiore delle donne e più in generale nella scelta del partner sessuale (e forse anche di quello “romantico”) i maschi sarebbero guidati maggiormente “dagli istinti” rispetto alle femmine, che invece agirebbero guidate maggiormente dalla testa e dal cuore. Sono sicura che molti uomini si sentiranno offesi da una simile banalità (e spero mi scuseranno, riporto quanto sentito e non quello che penso), ma bisogna ammettere che queste voci girano. Dopo però succede che si pubblicano ricerche come questa di Steven Gangestad, sulla rivista Evolution and Human Behaviuor, e tutto va all’aria.
Non so se per gli uomini sia una buona o una cattiva notizia, ma tant’è: anche le donne sono fortemente guidate dagli ormoni per quanto riguarda l’attrazione sessuale. Per la precisione lo studio di Steven Gangestad (Università del New Mexico, Albuquerque) ha osservato che l’attrazione sessuale delle donne che hanno una relazione stabile verso individui maschili esterni alla coppia varia con il ciclo mestruale e dipende anche da quante caratteristiche “mascoline” possiede il partner ufficiale. Forse a qualcuno a questo punto è venuto un piccolo brivido, ma vorrei rassicurare, studi come questi vanno ad analizzare gli “istinti basilari” e poco hanno a che fare con il libero arbitrio degli individui.
CRONACA - Almeno nel moscerino della frutta, la scelta del partner sessuale dipende anche dai batteri simbionti presenti nell'intestino dell'insetto...