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LA VOCE DEL MASTER

Astro…vip! Intervista a Paolo Nespoli

È il 21 novembre 2009: in uno scenario insolito, il locale romano “Circolo degli Artisti”, Paolo Nespoli è ospite dell’evento “Aperitivo con l’astronauta”, organizzato nell'ambito della mostra Astri e particelle in programma al Palazzo delle Esposizioni. Dopo l’incontro con il pubblico avranno inizio le danze, con un djset spaziale! Come si relaziona un astronauta “navigato” con questo tipo di pubblico?

Beagle 2, il riscatto

La missione spaziale fu un flop. Cinque anni dopo, lo strumento costruito per esplorare Marte diventa un test per diagnosticare la tubercolosi. Al via la sperimentazione in Malawi

Il destino delle galassie

Un gruppo di astronomi ha sviluppato un modello cosmologico dimostrando che le galassie crescono inglobando le galassie vicine. Le galassie di Andromeda e Triangulum, le due più vicine alla nostra Via Lattea, hanno cambiato completamente la loro struttura dopo uno scontro, avvenuto due o tre miliardi di anni fa

Luna: i suoi primi quarant’anni

20 luglio 1969. Seicento milioni di persone di tutto il mondo hanno gli occhi puntati sulle prime, sgranate, immagini trasmesse sulla Terra da un altro astro celeste: seguono in diretta televisiva lo sbarco dell’uomo sulla Luna. Il giornalista scientifico Fabio Pagan racconta a OggiScienza gli attimi di quella notte magica e un evento mediatico senza precedenti

Dal nostro satellite, in diretta Tv

In questo video, uno spezzone della lunga diretta Rai sullo sbarco sulla Luna. Nello Studio 3 di via Teulada Andrea Barbato dirige un team di giornalisti tra cui Tito Stagno e il duo Jas Gawronsky e Ruggero Orlando collegati in diretta da Huston

Primi passi

Questo video mostra i primi passi dell'umanità sulla Luna: quarant'anni fa, il 20 luglio 1969, sotto gli occhi del mondo intero, Neil Armstrong e Buzz Aldrin, camminarono per la prima volta sulla superficie del nostro satellite. L'Apollo 11, quinta missione del programma Apollo, è stata la prima a portare l'uomo sulla Luna. Seguirono altri sei sbarchi (l'Apollo 13, settima missione si interruppe dopo 56 ore di volo), finché il 14 dicembre del 1972 Eugene Cernan, dell'Apollo 17, lasciò l'ultima impronta umana sul suolo lunare

Luna pop

Questa mappa topografica del Polo Sud lunare è stata realizzata dal Jet Propulsion Laboratory della NASA, usando i dati raccolti dalla stazione Goldstone Solar System Radar del Deep Space Network, situato nel Deserto del Mojave in California

Perché Luna

Quarant'anni dopo il primo sbarco gli scienziati discutono se tornare sulla Luna oppure no. Nel 2004, durante l'amministrazione George W. Bush, la Nasa dichiarò di voler riportare l'umanità sul suolo lunare entro il 2020. Ma la comunità scientifica non è tutta dello stesso parere. Tornare richiederebbe grandi finanziamenti e qualcuno pensa che forse sia meglio puntare direttamente alla colonizzazione del Pianeta Rosso, dove l'uomo, e la donna, non hanno ancora messo piede. Convinto sostenitore di un ritorno alla Luna è Roberto Vittori, astronauta dell'Agenzia Spaziale Europea, il primo cosmonauta italiano, ovvero il primo italiano a salire sulla capsula russa Soyuz, dove ha viaggiato per ben due volte: nel 2002 con la missione Marco Polo, e nel 2005 con la missione Eneide. Attualmente Vittori è a Houston in addestramento per la sua prossima missione sulla Stazione Spaziale Internazionale che, secondo gli accordi tra l'Agenzia Spaziale Italiana e la NASA, avverrà a bordo dello Space Shuttle nel 2010, per poi tornare sulla Soyuz nel 2013

Il buco con l’ozono intorno

Riprodotto in laboratorio il primo anello della catena di reazioni chimiche responsabili della formazione del buco dell'ozono. La ricerca, recentementepubblicata sulla rivista americana Science, nasce da una collaborazione tra INFM-CNR, Università di Sassari e Università di Bochum e potrebbe spiegare anche la formazione di molecole nello spazio interstellare.

Un lancio verso il Big bang

Riflettori e computer accesi sulla base di Kourou, nella Gujana francese: il 14 maggio Planck e Herschel, due satelliti spaziali dell'Esa, volano nel cielo. Un evento, definito dal responsabile scientifico del progetto, Jacques Louet, “il più grande lancio della storia della scienza dello spazio”
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