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Celenterati col jet-lag

NOTIZIE - Un'altra ricerca che potrebbe candidarsi per gli IgNobel 2011: anche gli anemoni di mare - uguale uguale ai cugini maggiori esseri umani - soffrono di jet-lag. Una ricerca pubblicata su PLoS One ha dimostrato che questi animali piuttosto primitivi regolano le attività fisiologiche seguendo i cicli circadiani (l’alternarsi quotidiano della notte e del giorno), esattamente come facciamo noi e la gran parte del regno animale, e che se questi cicli vengono alterati (come a noi succede quando viaggiamo per lunghe distanze) l’organismo ha bisogno di un certo periodo di tempo per riadattarsi. Adam Reitzel e colleghi hanno studiato il comportamento di alcuni geni dell’anemone, analoghi a quelli che regolano i cicli veglia sonno nell’essere umano. Alcuni esemplari raccolti in natura sono stati piazzati in delle vasche e sono stati sottoposti in maniera artificiale all’alternarsi di periodi di luce e di buio alterati rispetto al normale. Glia anemoni rispondevano particolarmente bene alla luce di colore blu e questo suggerisce che sono particolarmente adattati alla luce lunare. Proprio come gli esseri umani gli anemoni sembravano soffrire particolarmente a causa del jet-lag (cioè la difficoltà ad adattarsi a un nuovo ritmo luce-buio). Questo secondo gli autori suggerisce che certi aspetti dei ritmi circadiano sono condivisi da tutti gli animali e potrebbero esser presenti da più di 600 milioni di anni.

Il clima e la città

NOTIZIE - La più recente stima della Agenzia per l’Energia statunitense dichiara che ben il 71% delle emissioni di gas serra a uso energetico viene prodotto dalle aree urbane. Circa la metà della popolazione mondiale vive oggi in agglomerati urbani e la percentuale crescerà negli anni a venire (e si prevede soprattutto un’enorme crescita della porzione di territorio occupata da agglomerati urbani). Le città (spesso costruite sulle rive dei fiumi o del mare) sono inoltre particolarmente vulnerabili agli effetti del cambiamento climatico. Allo stesso tempo sono proprio le città quelle che negli ultimi anni hanno contribuito a maggiormente all’adozione di politiche per contrastare il riscaldamento globale, sperimentando per esempio consumi energetici più efficienti, uso di fonti rinnovabili, ecc.

Come ti studio la retina col rivelatore di particelle

CRONACA - Visti da un fisico particellare, gli occhi sono rivelatori d'immagini che possono raccogliere diversi tipi di dati, come luce e buio, colori e moto. In particolare la retina, un sottile tessuto situato nella parte posteriore dell'occhio, funziona come un rivelatore biologico di pixel: rivela la luce e la converte in segnali elettrici, che arrivano quindi al cervello attraverso il nervo ottico. I neurobiologi sanno che in questi processi è coinvolto un gran numero di cellule, ma non è ancora noto con esattezza né quante siano, né cosa facciano o come interagiscano.

Tele-visione

IL PARCO DELLE BUFALE - Durante la trasmissione Mattino Cinque su Canale 5, il prof. Umberto Veronesi ha informato Maurizio Belpietro, direttore di Libero, e in subordine il popolo italiano d'aver accettato la presidenza dell'Agenzia per la sicurezza nucleare e che i nuovi reattori sono bellissimi, potenti e non c'è alcun dubbio sulla loro sicurezza.

L’origine delle macchie del leopardo

NOTIZIE - No, non sarebbe stato Dio a dipingerle con un pennarello il giorno in cui ha deciso di creare gli animali. Pare proprio che le strisce della tigre e le macchie del leopardo siano il risultato dell’adattamento al loro ambiente, e pur non essendo la prima rirceca a dimostrare il valore adattativo del manto irregolare dei felini, quella pubblicata pochi giorni fa sui Proceedings of the Royal Society B collega nel dettaglio (usando algoritmi matematici) il disegno sul manto di più di 30 specie di felini selvatici con i loro habitat e abitudini

Uniti contro Darwin

Il bel tempo induce la custode ad allungare i giri in bici e così ha notato a Milano i manifesti che...

Una vita a pescare nei cestini della spazzatura (della scienza)

NOTIZIE - La notizia non è freschissima, ma OggiScienza non è precisamente un quotidiano d’assalto, per cui spero che i lettori perdoneranno il colpevole ritardo. A questo poi va aggiunto che personalmente odio scrivere coccodrilli, hanno qualcosa di opportunistico che mi urta. Detto questo biosogna anche ammettere che Benoît Mandelbrot, che ha lasciato questa vita terrena giovedì 14 ottobre scorso, è stato un personaggio (oltre che amabile) assolutamente fondamentale nello sviluppo della matematica e della geometria del secolo scorso. Ricordare il suo lavoro di scienziato è dunque doveroso

Un italiano vince alla Casa Bianca

COsTUME - Venerdì scorso la Casa Bianca ha annunciato i nomi dei vincitori della National Medal of Technology and Innovation, il prestigioso premio che ogni anno viene assegnato ai cittadini americani che si sono distinti per eccezionali contributi nel campo della tecnologia. Tra i premiati di quest'anno spicca però anche il nome di Federico Faggin, il fisico italiano che dopo essersi laureato a Padova nel 1965 si è trasferito negli Stati Uniti e ha fondato tre società nella Silicon Valley

Senza mezzi termini

IL PARCO DELLE BUFALE - Il 9 ottobre, il ten. colonnello Guido Guidi annuncia che Harold Lewis, professore emerito di fisica all’università di Santa Barbara, con un passato incredibile nel campo della ricerca scientifica, ha scritto una lettera all’attuale presidente della American Physical Society per rassegnare le sue dimissioni dalla società. Ci credereste? Il problema, parole sue, è la più grande frode pseudoscientifica che abbia mai visto, il global warming, e l’atteggiamento fortemente inquinato dall’enorme quantità di denaro che questa smuove, che l’APS ha tenuto e continua a tenere rispetto a questo tema...
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