archive2010

Non c’è più la Bora di una volta

NOTIZIE - Leggo sui giornali che da almeno due settimane la Bora infuria su Trieste senza tregua. Sarà, ma da qui la situazione non appare così tragica. Mi sento di rassicurare il resto dello stivale, stiamo tutti bene e, a parte qualche momento, il vento che ha tirato in questi giorni qui agli autoctoni ha scompigliato al massimo i capelli. Anzi vista la coincidenza della Barcolana due week end fa è stato il benvenuto. Niente a che fare con certi giorni d’inverno in cui a camminare troppo vicini agli edifici si rischia di prendere una lastra di vetro sulla testa. In ogni caso se poi chiedessimo a qualche anziano (e qui a Trieste non sono pochi) ci direbbe sicuramente che “non c’è più la bora di una volta”, e che questa non è che un pallido fantasma del vento che fu nel secolo scorso (secondo me è vero. Negli ultimi anni qui è persino apparsa la nebbia - ! – fenomeno del tutto sconosciuto in quest’area solo qualche decennio fa). A dare ragione ai vecchi triestini ora ci si mette anche uno studio pubblicato ieri su Nature Geoscience, secondo il quale è proprio vero che l’intensità dei venti nell’emisfero nord è diminuita negli ultimi decenni, e la causa (almeno per il 60% del fenomeno) sarebbe, udite udite, il generalizzato aumento di vegetazione.

Il punto sui sistemi satellitari

NOTIZIE - Si apre oggi a Torino il forum mondiale di discussione sui sistemi di navigazione satellitare, un campo tecnologico che ha un impatto sociale, politico, economico sempre più evidente per le applicazioni civili e militari.

Le relazioni pericolose

AMBIENTE - Vivere in acque azzurre, dieta vegetariana a base di alghe e poi rischiare la vita per l’insorgenza di un tumore. La sopravvivenza della tartaruga verde (Chelonia mydas) nell’arcipelago delle Hawaii, ma anche in Australia e ai Caraibi, è minacciata da una sindrome, nota dal 1938, la Fibropapillomatosi. La malattia è caratterizzata dalla presenza di fibropapillomi esterni, masse tumorali esterne grandi come palline da tennis.

Abilità da salmonelle

CRONACA - Come il batterio Salmonella typhimurium sfrutta a sua vantaggio un possibile strumento di difesa dell'ospite: un nuovo, bellissimo...

Noi e gli altri – 3

IL CORRIERE DELLA SERRA - Il 20 ottobre uscirà il rapporto dell'Onu sullo stato della popolazione mondiale. Fino a quel momento, siamo ufficialmente 6,8 miliardi in cima alla catena alimentare globale, con 60 miliardi di animali d'allevamento, in maggioranza vegetariani, e da compagnia, in maggioranza carnivori. In alcuni paesi ricchi si diffonde la dieta vegetariana, ma ogni americano mangia 8 kg di carne in più all’anno rispetto al 1970. Nei paesi che escono dalla povertà i consumi di carne aumentano più velocemente della popolazione e del reddito.

La galassia ribaltata

NOTIZIE - Elementi leggeri al centro e quelli pesanti tutti intorno: questa è la “fotografia” scattata da un team tutto italiano a tre galassie nella periferia del nostro Universo. Questa osservazione rivoluziona le attuali teorie sull’accrescimento delle galassie. “Fino a oggi si credeva che le galassie massicce dell’Universo primordiale si fossero formate dalla fusione di altre galassie più piccole, e invece l’osservazione dimostra che l’assorbimento di gas può fornire abbastanza combustibile alle galassie per formare nuove stelle e aumentare di massa,” spiega Giovanni Cresci cha ha coordinato il team dell’INAF autore del lavoro che sarà pubblicato su Nature oggi 14 ottobre.

Coccole nella pancia della mamma

NOTIZIE - I gemelli si accarezzano l’un l’altro già dalla quattordicesima settimana di gravidanza: è questa la commovente scoperta di un team di ricercatori italiani che dimostra che la vita sociale comincia molto presto.

CSI dello spazio

NOTIZIE - Non era una cometa, ma ciò che rimane di uno scontro fra asteroidi, quello che è gli astronomi hanno osservato l’anno scorso proprio oltre l’orbita di Marte e ora un team internazionale di scienziati provenienti da diversi istituti, fra i quali uno dei Max Planck (quello di Ricerca sul Sistema Solare) ma anche il Dipartimento di astronomia dell’Università di Padova, fra i tanti altri, ha ricostruito nei dettagli l’impatto, basandosi solo sulle tracce lasciate dall’evento a distanza di tempo. “Il paragone con il lavoro della polizia scientifica è calzante,” sorride Simone Marchi, fra gli autori dell’articolo che sarà pubblicato sulla rivista Nature domani, 14 ottobre. “Quello che abbiamo visto non è la collisione al momento della collisione. Abbiamo visto una specie di oggetto con una coda estesa, all’inizio scambiato con una cometa.” Presto alcuni scienziati negli Stati Uniti si sono resi conto che la coda di questa cometa era anomala, fatta a forma di X. Questo ha insospettito gli astronomi che hanno iniziato a indagare. “Per fare questo non abbiamo utilizzato un telescopio a terra, ma lo strumento OSIRIS a bordo della sonda Rosetta che nel momento in cui abbiamo fatto le osservazioni si trovava oltre l’orbita di marte. In questo modo avevamo una geometria di vista totalmente diversa.”
1 17 18 19 20 21 89
Page 19 of 89