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Pronta e in libertà

IL CORRIERE DELLA SERRA - Ogni tanto qualche pianta transgenica fugge dal suo campo e va a mettere radice poco distante, è inevitabile. Alcune sono più avventurose, come hanno scoperto una studentessa dell'università del Kansas, la sua prof. di biologia e colleghi reclutati a dar man forte. In metà dei 288 posti dove si sono fermati hanno trovato colza Liberty Link della Bayer e RoundUp Ready della Monsanto. In parecchi casi le piante avevano addirittura i geni di entrambe le aziende, una chiara violazione dei brevetti da parte della natura.

Mediterraneo alla deriva

AMBIENTE - L’ultimo sequestro risale ai primi giorni di luglio quando la guardia costiera di Otranto ha fermato un peschereccio che aveva a bordo 10 km di “reti da posta derivanti” utilizzate per la cattura del pesce spada, da cui prendono il nome spadare. Secondo Legambiente nell’ultimo anno sono state sequestrate 133 km di spadare, ma per avere un’idea della gravità del fenomeno nel Mediterraneo basta dare uno sguardo a questi dati: 800 km di reti sequestrate dalla guardia costiera nel 2005, 400 nel 2006, 700 nel 2007 e 600 nel 2008. L’anno scorso tre sequestri furono particolarmente significativi: alle isole Eolie vennero confiscati 45 km di reti e 2 tonnellate di tonno rosso, 57 km di rete nel golfo di Taranto e nel canale di Sicilia fu intercettata l’imbarcazione Federica II che nascondeva nella stiva 16 pesci spada e otto esemplari di tonno rosso al di sotto della taglia minima consentita. Tutti pescati con i 10 km di rete che erano a bordo del peschereccio.

Le asimmetrie del nucleo terrestre

NOTIZIE - Un modello dove il nucleo interno si sciolga da un emisfero e si solidifichi dall’altro potrebbe spiegare le stranezze osservate nella propagazione delle onde sismiche al centro della Terra.

Static Kill tiene

NOTIZE - Chissà se gli sfortunati abitanti delle aree intorno al Golfo del Messico (e il mondo intero) possono davvero tirare un sospiro di sollievo e cominciare a pensare nuovamente al futuro. Fatto sta che la BP (e i supervisori governativi) ha dichiarato pubblicamente il successo dell'operazione “static kill” per fermare la fuoriuscita di greggio dal pozzo petrolifero danneggiato. 2.300 barili di fango pesante e un altro bel po' di cemento sono stati iniettati nel pozzo. L'operazione non è del tutto finita, nei prossimi giorni continuerà in quella che è stata chiamata “bottom kill” con l'iniezione di altro fango e cemento in due pozzi ausiliari che dovrebbe servire da “sicura”, in mododa sigillare perfettamente il giacimento. Per ora, e questa è la cosa importante, static kill ha fermato il riversamento incessante di petrolio nel mare e se tutto va bene, l'incubo dovrebbe essere finito. Ora la Bp dovrà concentrarsi sulle operazioni di pulizia del mare e della costa.

Passatempi estivi – IV

Il primo quiz di produzione propria è stato semi-indovinato, che frustrazione, oggi è più difficile. Che cos'è? (Se servono suggerimenti, vedi sotto).

Algoritmi per treni in orario

CRONACA - Una ricerca europea ha sviluppato un metodo di calcolo per ottimizzare la rete ferroviaria. Le prime applicazioni nelle stazioni di Palermo e Genova hanno ridotto i ritardi del 25%. In Germania dimezzati i tempi di attesa in metropolitana. Intervista al ricercatore italiano che ha partecipato al progetto “Arrival”

La riforma che non piace

POLITICA - Passato in Senato il ddl Gelmini sulla riforma dell'Università. All'orizzione una rivoluzione per i ricercatori, e un nuovo sistema di governance. Ma l'insoddisfazione resta alta.

Dune controcorrente su Titano

METEO - I modelli di studio base realizzati dalla European Space Agency (ESA) sulla circolazione atmosferica – modelli utilizzati correntemente e ormai considerati consolidati – mostrano che i venti sulla superficie di Titano soffiano in direzione est-ovest intorno alla cintura equatoriale. Nel 2005, però, la sonda Cassini, sviluppata dalla NASA, ha ottenuto le primissime immagini del satellite di Saturno rivelandoci grandi dune di sabbia scura che coprono almeno il 20% della superficie e lasciandoci vedere che queste colline sabbiose si disponevano sulla superficie nella direzione opposta a quella prevista. Ma allora come spiegare l'orientamento delle dune rispetto al modello dei venti titanici? Il paradosso di Titano è stato spiegato da Tetsuya Tokano, ricercatore all'Università di Cologna, che ha realizzato un nuovo modello risolutivo, spiegando la questione in un articolo pubblicato su Aeolian Research: pare, infatti, che i cambiamenti stagionali possano avere effetto sulla direzione dei venti. Nonostante i venti siano generalmente provenienti da est, in prossimità di ogni equinozio si sviluppa una fortissima raffica di vento che, soffiando da ovest, sposta la sabbia ed è quindi il responsabile dell'orientamento “anomalo” delle dune
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