NOTIZIE – Ieri quando ho scritto dell’infezione da Escherichia coli, ancora si dava la colpa ai cetrioli (e pomodori e lattuga) spagnoli, ma oggi le certezze vacillano seriamente, quindi trovo giusto precisare alcune cose e ricostruire quel che è emerso in questi giorni sulla Shiga toxin-producing E. coli (STEC, letteralmente “E. Coli che produce la tossina shiga”, per la spiegazione dell meccanismo d’azione potete leggere l’articolo di ieri) che ha provocato (ultimo aggiornamento) 16 morti (principalmente in Germania) e migliaia di persone infette (centinaia in maniera grave) e che sta sollevando notevoli preoccupazioni soprattutto nei paesi del nord Europa.
È andata così: dopo i primi dieci morti accertati da infezione di E. coli in Germania, giovedì scorso Cornelia Prüfer-Storcks, ministro della salute nello stato di Amburgo (il porto tedesco è uno dei più colpiti dall’infezione) ha per prima accusato la verdura proveniente dalla Spagna (basandosi sulle ipotesi precocemente avanzate dai medici e biologi dell’Istituto Koch, l’analogo del nostro Istituto Superiore di Sanità), ha reso noto che si sospettava la verdura fresca proveniente dalla Spagna. C’è da dire che nessuno ha sostenuto che quest’ipotesi fosse certa (le autorità tedesche hanno continuato a ripetere che la “causa è ancora sconosciuta”, ma gli scienziati hanno dichiarato che i sospetti verso cetrioli, pomodori e insalata erano fondati, perché il letame usato per fertilizzarli può contenere E. coli).
Non sorprende constatare che dopo le dichiarazioni di Prüfer-Storcks, le vendite di verdura spagnola si sono arrestate drasticamente (come anche le importazioni nei paesi del nord Europa e non solo). Pare, o così si legge nei media spagnoli, che – in via precauzionale? – Germania, Danimarca, Repubblica Ceca, Lussemburgo, Ungheria, Svezia, Belgio e Russia abbiano “bandito” i cetrioli spagnoli. Ovviamente questo rappresenta un duro colpo per l’economia spagnola.
Ma, almeno in via di principio, la reazione tedesca è giustificata? Prüfer-Storcks sostiene che la salute è più importante dell’economia e dunque era importante non tenere celati i forti sospetti avanzati dagli scienziati dell’Istituto Koch.
I risultati delle analisi sui cetrioli però hanno trovato dei ceppi di E. coli diversi da quelli identificati nei pazienti deceduti. Ieri sera le autorità tedesche hanno dichiarato ufficialmente che i cetrioli spagnoli finora incriminati non sono la causa dell’infezione. L’istituto di valutazione del rischio sta ancora raccomandando i cittadini tedeschi di non consumare cetrioli, lattuga e pomodori crudi.
Al momento dunque si brancola nel buio, nulla di confermato, in nessun senso (se non le morti e il fatto che la causa sia la STEC). Non c’è dubbio che la vicenda avrà i suoi strascichi anche sul piano economico e sui rapporti fra Spagna e Germania. Intanto auguriamoci che si riesca presto a identificare con sicurezza la fonte del contagio e che l’infezione si possa fermare al più presto.